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Notiziario Marketpress di Venerdì 28 Febbraio 2014
 
   
  TURISMO PARMA: È STATO UN BUON 2013 IN CONTROTENDENZA RISPETTO AL TREND NAZIONALE, AUMENTANO ARRIVI E PRESENZE SUL TERRITORIO.

 
   
   Tra gli stranieri, cinesi al +44% e coreani al +38% Parma – Sono senz’altro incoraggianti i dati del turismo 2013 a Parma e nel Parmense: numeri che mostrano il nostro territorio in controtendenza rispetto al trend nazionale (Eurostat stima per il 2013 un calo del 4,6% dei pernottamenti in Italia), raggiungendo cifre e percentuali che non si vedevano da anni. I dati, elaborati dall´Ufficio Statistica della Provincia di Parma con la collaborazione del Servizio Turismo, sono stati presentati questa mattina nella sede della Provincia. Nel Parmense il 2013 si è chiuso con 568.620 arrivi (+3,3 % rispetto al 2012) e 1.507.322 presenze (+3,5%): gli arrivi sono al livello più alto registrato dal 2008 (l’anno della mostra su Correggio), e la permanenza media cessa di diminuire e si attesta a 2,65 notti per cliente. Il maggior sostegno al flusso turistico resta quello degli stranieri (+6,3% di presenze), ma per la prima volta dopo alcuni anni anche il mercato nazionale presenta una crescita nei pernottamenti (+2,6%). I principali mercati esteri interessati al nostro territorio restano la Francia, la Germania, gli Stati Uniti e il Regno Unito, ma va segnalata la crescita di Cina (+44% di presenze), Russia (+16%) e Corea del Sud (+38%). “I nostri operatori nel 2013, anno molto difficile, hanno lavorato bene e si sono messi a disposizione per affrontare questa crisi con le idee, si sono messi al fianco delle istituzioni per lavorare insieme. I dati del 2013 sono positivi, anche se questo non vuol dire che tutto va bene: bisogna vedere la redditività reale delle nostre imprese. Mi sento comunque di affermare che il nostro, anche se non è molto coeso, è un sistema che funziona”, ha spiegato nella presentazione di oggi l’assessore provinciale al Turismo Agostino Maggiali, sottolineando la necessità di fare rete: “Il fare sistema, fare rete, deve essere una prerogativa anche dei nostri operatori, perché questo ci dà la forza di muoverci al meglio sui mercati internazionali. E a questo proposito va sottolineato l’Expo 2015, che per noi è un appuntamento importantissimo: il nostro territorio deve fare il più possibile per poterne capitalizzare gli effetti positivi”. Accanto a Maggiali, Monica Cavalli dell´Ufficio Statistica della Provincia, che ha illustrato i dati nel dettaglio. Pur avendo una quota di movimento decisamente inferiore rispetto all’alberghiero (il 28,6% del totale presenze) il settore extra-alberghiero (agriturismi, b&b, campeggi e altro) continua ad avere le migliori performance percentuali rispetto al 2012: +6% arrivi e +21% presenze. Per l’alberghiero invece leggera crescita degli arrivi (+2,7%) e contrazione delle presenze di circa il 2%. Il comparto extralberghiero ha avuto dal 2006 un forte aumento di capacità ricettiva (+34,4% di posti letto), a fronte di una contrazione dell’alberghiero (posti letto -12,5% nello stesso periodo). Per quanto riguarda il dettaglio territoriale, le Città d’arte fanno rilevare un fortissimo aumento delle presenze (+41,7% rispetto al 2012), veicolate in particolare dagli incrementi registrati nei comuni di Colorno e Busseto. Presenze in aumento anche in montagna (+20%); a questo proposito è importante sottolineare, vista la recente campagna di promozione svolta dalla Provincia con Ascom, la crescita di presenze (+30,5%) e arrivi (+8,3%) dell’Alta Val Taro (Comuni di Albareto, Berceto, Bedonia, Borgotaro, Compiano e Tornolo). “Nelle nostre montagne sono nate nuove professionalità – ha osservato Maggiali - e questo è importante. Basti ad esempio pensare all’apporto fondamentale che danno le guide ambientali escursionistiche”. Bene Parma capoluogo, con una crescita del 3% delle presenze e del 6,1% degli arrivi. Per il comparto delle terme, che in alcuni degli scorsi anni aveva fatto registrare cali molto alti (intorno al 10%), le presenze sono in flessione ma con percentuali non disastrose (-2,2%) e gli arrivi aumentano del 3,3%. Rispetto al 2012, nell’ultimo anno si è avuto un aumento del tasso di occupazione delle camere alberghiere (rapporto tra camere affittate e camere disponibili) nelle aree montane e termali, e una diminuzione nel capoluogo. Per la provincia nel suo complesso negli alberghi a 4-5 stelle il tasso di occupazione è nettamente più alto che in quelli di categoria inferiore. Per quanto riguarda le strutture ricettive, complessivamente l’offerta in provincia di Parma alla fine del 2013 conta 738 strutture attive e 19.199 posti letto, in perfetta parità rispetto al 2012 per quanto riguarda il numero di strutture e con un aumento di 561 posti letto (+3%). L’attività alberghiera (alberghi e residenze turistico alberghiere) rappresenta il 29% degli esercizi e ben il 59,3% dei letti. L’attuale patrimonio alberghiero (ad esclusione delle residenze turistico alberghiere) è composto da 214 esercizi (attivi), che per quasi il 65% sono posizionati nella classificazione medio/alta (3-4-5 stelle). In 6 anni (tra il 2008 e il 2013) nel comparto alberghiero le strutture sono calate di oltre il 20% e i letti dell’8,4%, ma la riduzione non ha riguardato la fascia più alta (alberghi a 4-5 stelle). Per gli alberghi a 1-2 stelle dal 2008 -30,1% nelle strutture -27,6% nei letti, per quelli a 3 stelle -9,4% nelle strutture e -5,6% nei letti. Tendenza del tutto contraria quella del comparto extralberghiero, che dal 2008 al 2013 è cresciuto in termini di strutture del 24% e di letti del 12%. Lo sviluppo maggiore ha riguardato soprattutto i Bed & Breakfast, con un incremento del 45% (39,2% di letti), e gli agriturismi, +25% (31,8% di letti). Ad assistere alla presentazione di oggi, tra gli altri, l’assessore al Turismo del Comune di Parma Cristiano Casa e il presidente di Federalberghi Parma Emio Incerti. Per Casa piena sintonia con Maggiali sulla necessità di fare sistema, “perché altrimenti non si va da nessuna parte. E occorre una strategia perché questa possa diventare una città a vocazione turistica: noi stiamo lavorando per questo. I prodotti li abbiamo e siamo unici: possiamo emergere ben più di altre città”. Incerti ha rimarcato il ruolo degli operatori: “La carretta l’abbiamo tirata noi, con tanto lavoro e tanto impegno. E i mercati stranieri li abbiamo cercati e agganciati noi, con tariffe particolarmente basse e concorrenziali”.  
   
 

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