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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2014
 
   
  ACCESSO ERP, MARONI: PRECEDENZA A CHI HA CITTADINANZA

 
   
  Milano, 3 marzo 2014 - "Ci sarà un dibattito in Consiglio regionale, ma noi siamo per dare la precedenza agli italiani e ai lombardi, perché questo è ciò che prescrive la Costituzione". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha risposto a chi gli chiedeva se saranno rivisti i criteri per l´accesso all´edilizia residenziale pubblica. Maroni ha anche fatto presente di aver ricevuto un esposto da "un paio di Comuni della provincia di Varese che hanno inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio, chiedendo di rivedere la nostra decisione di aumentare gli anni di residenza in Lombardia per l´accesso alle case popolari". "Noi non modifichiamo un bel niente - ha risposto Maroni – perché questa è la regola che noi vogliamo applicare. Non è discriminatoria, ma applica il dettato della Costituzione che parla di cittadini che sono quelli che hanno la cittadinanza e la residenza". I Rapporti Col Comune Di Milano - Il presidente Maroni ha affrontato nuovamente anche la questione dei rapporti con il Comune di Milano in merito elle case popolari milanesi. "Al momento – ha spiegato - c´è un patrimonio pubblico di Aler e un patrimonio del Comune. La gestione è affidata all´Aler anche per le case comunali, ma il Comune incassa direttamente gli affitti e subisce l´onere della morosità. E gli alloggi, tutti (quindi sia quelli di Aler sia quelli comunali) sono assegnati direttamente dall´amministrazione, non da chi gestisce le case. È un sistema che va modificato". "Poi i Comuni - ha proseguito - chiedono deroghe alle graduatorie. Il Comune di Milano ne ha chieste di più di quelle consentite dalla legge e questo rende difficile la gestione". La Scadenza Del 31 Marzo - Per quanto riguarda la discussione che si è aperta per la gestione degli alloggi, Maroni ha spiegato di voler "concludere discussione in tempi rapidi", ma ha anche fatto notare che, nonostante le buone intenzioni tra Regione e Comune "poi non si arriva a stringere". "Ci siamo dati la scadenza del 31 marzo - ha ricordato - e se entro quella data troviamo la soluzione bene, altrimenti dal 1° aprile si applicherà la convenzione esistente che scade il 31 dicembre 2015, con la differenza che questa andrà a regime. Ciò significa che il Comune di Milano dovrà pagare di più alla Regione Lombardia per ottenere lo stesso servizio, perché questo dice la convenzione". "È uno stimolo che abbiamo dato al Comune - ha concluso Maroni - è un atto di generosità nei loro confronti nell´interesse dei cittadini. Se lo fa bene, se no pagherà di più".  
   
 

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