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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2014
 
   
  GIUNTA, MARONI: AI MINISTRI LISTA DI RICHIESTE PER EXPO

 
   
  Milano, 3 marzo 2014 - "Vogliamo un decreto per Expo, vogliamo un decreto per la Lombardia. Visto che una delegazione di ministri verrà qui a Milano per discutere dell´Expo 2015, per diversi ministri sarà la prima riunione per Expo e per evitare che la loro trasferta non si riveli un´inutile passeggiata o passerella, ma anzi perché la riunione abbia un senso, come presidente della Regione Lombardia e come presidente del ´Tavolo Lombardia´, che ha il compito per legge di coordinare tutte le azioni per Expo, consegnerò al Governo la richiesta formale della Regione Lombardia su quanto il Governo deve dare alla Regione per garantire che Expo 2015 si faccia e si faccia con successo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo Giunta. "Ho deciso di passare a questa richiesta formale - ha fatto notare il presidente Roberto Maroni - dopo l´ennesimo decreto ´salva Roma´ che assegna centinaia di milioni al Comune di Roma per coprire i buchi di bilancio per la cattiva gestione, mentre noi per Expo 2015 siamo qui tutti i giorni a dover trattare e quasi a dover pietire con la burocrazia di Roma, con i funzionari, con i Ministeri, per ottenere i soldi non per coprire i buchi, visto che la Regione Lombardia non ha buchi. Per un evento quale Expo i soldi invece rappresentano un diritto ed un atto dovuto". Expo 2015 Evento Di Tutto Il Paese - "Lunedì pertanto - ha proseguito il presidente Roberto Maroni - farò la lista della spesa, che ammonterà a centinaia di milioni di euro, sulle opere che servono per Expo e sulle risorse necessarie per realizzarle: se queste risorse ci verranno date attraverso un decreto bene, altrimenti la Regione Lombardia deciderà cosa fare e che atteggiamento tenere. Vista la disponibilità immediata da parte del Governo di Matteo Renzi a soddisfare le richieste del Comune di Roma (richieste che sono decisamente meno legittime di quelle che avanziamo noi) a questo punto mi aspetto che il Governo, con la stessa sollecitudine con cui ha accolto la richiesta del sindaco di Roma di coprire un buco di bilancio derivante dalla cattiva amministrazione del Comune, accolga altrettanto rapidamente le richieste legittime e sacrosante della Regione Lombardia per un evento, l´Expo 2015, che non è solo della Regione Lombardia ma di tutta Italia". Lunedi´ La Lista Di Opere E Risorse - "Si tratta - ha quindi specificato il presidente Roberto Maroni - di un elenco di opere che sono ancora in sospeso, in attesa di risposte dal Cipe o dai Ministeri, opere su cui finora abbiamo portato pazienza, abbiamo sopportato ritardi, mancate risposte o autorizzazioni. Ricordo, giusto per fare un esempio, il closing finanziario per la Teem fatto il 22 dicembre con l´impegno del Governo a fare il decreto che attribuiva i soldi che già erano stanziati entro il 31 gennaio. Come sapete, lo stanziamento è arrivato, ma solo perché abbiamo continuamente sollecitato e risollecitato, il 10 febbraio. Finora abbiamo pazientato e abbiamo anticipato noi come Regione Lombardia risorse che dovevano arrivare da Roma, ma ora non siamo più disposti a farlo e ad aspettare, perciò vogliamo un decreto che garantisca che i soldi che servono per le opere arriveranno, altrimenti non mi assumerò più alcuna responsabilità sulla realizzazione delle opere di Expo 2015. Certo - ha concluso Roberto Maroni - se la risposta fosse che i soldi per completare le opere per Expo 2015 non ci sono, però ci sono quelli per coprire i buchi di Roma, basta saperlo e allora ci regoleremo di conseguenza". Apriremo Vertenza Su Residuo Fiscale - "Il decreto salva-Roma è un´ingiustizia che penalizza gli amministratori bravi e capaci che in Lombardia sono tanti. I sindaci della Lombardia hanno risparmiato 8 miliardi e mezzo che non possono spendere, danno oltre la beffa, per via del patto di stabilità, e questi soldi poi se li prende il Governo per coprire i buchi colossali dei comuni di Napoli e Roma. Questa è una vera discriminazione territoriale nei confronti di tanti amministratori che governano bene, facendo i saldi mortali e tirando la cinghia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo Giunta. Vertenza Con Governo - "Dopo questo precedente creato con il ´salva-Roma´ - ha aggiunto il presidente - penso che come Regione Lombardia dovremo aprire la vertenza con il Governo sul residuo fiscale, ovvero la differenza su quanto i nostri cittadini pagano e quanto ricevono poi dallo Stato. Per il Veneto il residuo fiscale è di 21 miliardi in meno, per la Lombardia è addirittura di 45 miliardi di euro: significa che se noi tenessimo qui le nostre tasse avremmo 45 miliardi di euro. Considero il decreto ´salva Roma´ ingiusto ma questa è anche una svolta, perché se il Governo è disposto a pagare soldi per il Comune di Roma, allora la Lombardia non è più disposta a pagare per altri e sono pronto a porre sul piano politico e istituzionale la questione del residuo fiscale". Vogliamo Risposte Su Museo Alfa Romeo - "Chiederò al ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini una risposta sul nostro piano d´intervento sul museo dell´Alfa Romeo di Arese, perché stiamo aspettando da sei mesi una risposta, e cioè se si possa fare o meno. Ricordo che è stata la Regione a mettere le parti al tavolo e a trovare un accordo per risolvere la questione. E anche su questo vogliamo una risposta perché si avvicina Expo e non possiamo più aspettare". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo Giunta. Erp,precedenza A Chi Ha Cittadinanza - "Ci sarà un dibattito in Consiglio regionale, ma noi siamo per dare la precedenza agli italiani e ai lombardi, perché questo è ciò che prescrive la Costituzione". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha risposto a chi gli chiedeva se saranno rivisti i criteri per l´accesso all´edilizia residenziale pubblica. Maroni ha anche fatto presente di aver ricevuto un esposto da "un paio di Comuni della provincia di Varese che hanno inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio, chiedendo di rivedere la nostra decisione di aumentare gli anni di residenza in Lombardia per l´accesso alle case popolari". "Noi non modifichiamo un bel niente - ha risposto Maroni - perché questa è la regola che noi vogliamo applicare. Non è discriminatoria, ma applica il dettato della Costituzione che parla di cittadini che sono quelli che hanno la cittadinanza e la residenza". I Rapporti Col Comune Di Milano - Il presidente Maroni ha affrontato nuovamente anche la questione dei rapporti con il Comune di Milano in merito elle case popolari milanesi. "Al momento - ha spiegato - c´è un patrimonio pubblico di Aler e un patrimonio del Comune. La gestione è affidata all´Aler anche per le case comunali, ma il Comune incassa direttamente gli affitti e subisce l´onere della morosità. E gli alloggi, tutti (quindi sia quelli di Aler sia quelli comunali) sono assegnati direttamente dall´amministrazione, non da chi gestisce le case. E´ un sistema che va modificato". "Poi i Comuni - ha proseguito - chiedono deroghe alle graduatorie. Il Comune di Milano ne ha chieste di più di quelle consentite dalla legge e questo rende difficile la gestione". La Scadenza Del 31 Marzo - Per quanto riguarda la discussione che si è aperta per la gestione degli alloggi, Maroni ha spiegato di voler "concludere discussione in tempi rapidi", ma ha anche fatto notare che, nonostante le buone intenzioni tra Regione e Comune "poi non si arriva a stringere". "Ci siamo dati la scadenza del 31 marzo - ha ricordato - e se entro quella data troviamo la soluzione bene, altrimenti dal 1 aprile si applicherà la convenzione esistente che scade il 31 dicembre 2015, con la differenza che questa andrà a regime. Ciò significa che il Comune di Milano dovrà pagare di più alla Regione Lombardia per ottenere lo stesso servizio, perché questo dice la convenzione". "E´ uno stimolo che abbiamo dato al Comune - ha concluso Maroni - è un atto di generosità nei loro confronti nell´interesse dei cittadini. Se lo fa bene, se no pagherà di più".  
   
 

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