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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Marzo 2007
 
   
  PROGETTO TRANSFRONTALIERO MALHLDE.NET

 
   
  Trieste, 21 marzo 2007 - Si scrive "Mahlde. Net", si legge creazione di una rete di cooperazione istituzionale per lo sviluppo della democrazia locale nell´area transfrontaliera adriatica, nel segno del partenariato. I risultati del progetto, finanziato nell´ambito del Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg Iii A Transfrontaliero Adriatico, sono stati presentati ieri a Bari nel corso di un convegno che ha visto la partecipazione di tutti gli attori impegnati nell´iniziativa, ricevendo il plauso del Sottosegretario agli Affari Esteri, Famiano Crucianelli. Impegnati nella realizzazione della rete Mahlde. Net, oltre Regione Friuli Venezia Giulia, capofila, anche le Regioni Puglia, Emilia Romagna e Veneto, il Comune di Monfalcone, le Università Iuav di Venezia, di Padova e Trieste, lo Ial-fvg, l´Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, l´Alda (associazione delle Agenzie di Democrazia Locale) e la rete delle 11 Agenzie di Democrazia Locale presenti nei Balcani. Nell´occasione l´assessore regionale alle Relazioni Internazionali, Franco Iacop, ha sottolineato "che nell´ambito delle attività promosse dalla Regione Friuli Venezia Giulia, vi è l´intenzione di proseguire con il progetto Mahlde. Net, mantenendo la rete creatasi e cercando di concentrare maggiormente le future attività di cooperazione sullo sviluppo economico locale, estendendo il partenariato al tessuto economico". Secondo Iacop, quindi, maggiori opportunità di dialogo e interazione tra mondo istituzionale e imprenditoriale; ma l´assessore va oltre: "Partendo da situazioni di difficoltà nell´area dei Balcani occidentali scaturisce la necessità di ricostruire situazioni di governo locale, di ridare alle istituzioni locali capacità e opportunità di essere protagonisti dello sviluppo". "Infatti - prosegue - alla luce delle iniziative di cooperazione e internazionalizzazione promosse nei Balcani, volte a supportare il processo di adesione dei Paesi di quell´area candidati all´ingresso nell´Unione Europea e alla creazione di strutture di sviluppo condiviso transfrontaliero, quali le Euroregioni e i macrodistretti industriali, risulta opportuno lavorare a ulteriori azioni per valorizzare e ottimizzare gli interventi svolti sinora nell´area balcanica". Una posizione condivisa dagli assessori della Puglia e dell´Emilia Romagna. "Se non c´è pace nei Balcani, non c´è pace in Europa - ha sostenuto Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo della Regione Puglia -. Il rilievo politico, sociale ed economico di queste azioni, alla vigilia dell´avvio della nuova programmazione europea e nel quadro dell´allargamento, rilancia con forza la strategia di fare dell´intera Regione balcanica un luogo reale di integrazione e crea le condizioni basilari per facilitare l´ingresso a pieno titolo di tutti i Paesi che la compongono nell´Ue". Anche per l´assessore alle Attività Produttive dell´Emilia Romagna, Armando Campagnoli, "la prospettiva dei Balcani passa per l´Europa e questo progetto è stato prezioso perché ha consentito la costruzione partecipata di un quadro conoscitivo generale delle pratiche di democrazia locale, la ricognizione e il monitoraggio dei nuovi istituti di democrazia locale sperimentati negli ultimi anni nel contesto delle Regioni Adriatiche Italiane e dei Paesi dell´Adriatico Orientale, nonché la valutazione della qualità della democrazia e il rafforzamento di uno strumento come il partenariato istituzionale". Punto di forza del progetto - attuato nell´arco di tre anni, da novembre 2004 a marzo 2007 - sono stati proprio il coinvolgimento attivo e l´effettiva cooperazione tra istituzioni, università, agenzie, organizzazioni non governative, associazioni impegnate in azioni concrete di promozione della democrazia locale nell´area balcanica. E la necessità che le azioni messe in campo da questa rete non si esauriscano qui è stata evidenziata anche dagli ospiti dell´altra sponda dell´Adriatico, Dubravko Opijac (Ministero Giustizia Bosnia Erzegovina) e Hyseni Xhemajl, sindaco di Gjlian. L´obiettivo è ambizioso: costruire un futuro in cui il destino di tutte le popolazioni interessate possa contare sulla democrazia e il dialogo e in cui il ruolo delle istituzioni coinvolte possa rappresentare una solida base per il progresso e lo sviluppo. .  
   
 

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