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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Marzo 2014
 
   
  AREE NATURALI PROTETTE REGIONALI, FIRMATO ACCORDO TRA REGIONE UMBRIA E DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE UNIVERSITÀ DI PERUGIA PER REDAZIONE PIANI GESTIONE

 
   
   L´assessorato all´Agricoltura e Aree protette della Regione Umbria, rappresentato dall´assessore Fernanda Cecchini, e il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell´Università degli studi di Perugia, rappresentato dal direttore Francesco Tei, hanno firmato stamattina a Palazzo Donini un accordo di programma inerente la predisposizione dei Piani di gestione delle sette aree naturali protette regionali. "Una collaborazione – ha detto l´assessore Cecchini - che aggiunge valore al lavoro portato avanti dalle istituzioni per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile delle aree naturali protette. Una vera ricchezza per l´Umbria, dove ci sono oltre cento siti di interesse comunitario, sette parchi regionali e uno nazionale, ciascuno con le proprie peculiarità e possibilità di fruizione". L´accordo riguarda il completamento e l´aggiornamento dei Piani di gestione dei Parchi regionali del Monte Cucco, del fiume Nera, del fiume Tevere, di Colfiorito, del Monte Subasio, del lago Trasimeno e dello Stina (Sistema territoriale di interesse naturalistico e ambientale) del Monte Peglia-selva di Meana. "Il Piano di gestione – ha rilevato l´assessore – rappresenta uno strumento di pianificazione fondamentale per dare una risposta alle esigenze delle comunità locali, attraverso una programmazione attenta, basata su una valutazione socioeconomica che guardi insieme a sviluppo e ambiente". La Regione Umbria, ha ricordato, è direttamente beneficiaria della Misura 323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale del Programma di sviluppo rurale 2007-2013, che prevede, relativamente all´Azione a), la predisposizione dei Piani di gestione delle aree naturali protette regionali. "Per la loro redazione – ha detto - abbiamo deciso di avvalerci dell´operato delle istituzioni culturali con cui già è stato attivato da tempo un rapporto di collaborazione, nell´ambito dell´Osservatorio regionale per la biodiversità. Il Dipartimento di Scienze Agrarie, ambientali ealimentari dell´Università degli Studi di Perugia ci assisterà, pertanto, per lo studio degli aspetti socioeconomici mentre il Dipartimento di Ingegneria civile edile-Architettura ambientale dell´Università dell´Aquila seguirà gli aspetti urbanistici". "L´umbria dovrà sempre più caratterizzarsi per la qualità dell´ambiente, delle sue produzioni, per la biodiversità – ha detto ancora – E in questa fase di crisi, è tanto più importante fare sistema. Per questo rafforziamo la collaborazione con le istituzioni culturali che lavorano insieme a noi per lo stesso obiettivo strategico". "Facciamo rete per dare nuovo impulso allo sviluppo dell´intero sistema regionale.Accanto alla pianificazione ambientale – ha aggiunto l´assessore Cecchini – abbiamo programmato e programmeremo a valere sulle risorse comunitarie anche interventi per la valorizzazione e la fruizione delle aree naturali protette". Nel confermare la propria collaborazione, "storicamente importante", anche a nome del Rettore dell´Università degli studi Francomoriconi, il direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie Francesco Tei ha sottolineato l´importanza dei Piani di gestione dei Parchi "strumento non solo per la conservazione del patrimonio naturale – ha detto – ma anche per lo sviluppo dei territori, in un´ottica di sostenibilità". "La collaborazione tra Università e Regione ha già prodotto importanti risultati – ha detto il professor Antonio Boggia, coordinatore scientifico dell´Osservatorio per la biodiversità – L´umbria è infatti tra le prime regioni in Europa per la gestione e la conservazione degli habitat e delle specie. I Parchi, oggetto dell´accordo siglato , sono veri contenitori di habitat e specie, di biodiversità, in cui garantire allo stesso tempo salvaguardia, ma anche valorizzazione e fruizione". "La sfida che abbiamo davanti – ha detto a sua volta il dirigente del Servizio regionale Sistemi naturalistici Paolo Papa – è quello di dotare i Parchi umbri, istituiti nel 1991, di un Piano di gestione adeguato. Si procederà a una rivisitazione del sistema dei parchi non solo con gli studi e la valutazioni socioeconomiche, ma anche con interventi sul territorio quali la realizzazione di piste ciclabili e il miglioramento della sentieristica, affinché anche i Parchi garantiscano lavoro e sviluppo". L´accordo con il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali si esplicherà attraverso uno specifico programma di lavoro condiviso. Il Dipartimento sarà coinvolto relativamente agli aspetti socio-economici dei Piani di gestione delle Aree Naturali Protette regionali e per la progettazione del processo partecipativo legato alla Valutazione Ambientale Strategica (Vas). Gli obiettivi principali del Piano di Sviluppo Socio-economico saranno quelli di avviare concrete politiche di sostenibilità ambientale attraverso la cooperazione fra le comunità locali per l´introduzione di fonti energetiche alternative, la riduzione dei carichi inquinanti incoraggiando lo sviluppo di produzioni, tecnologie e stili di vita (modelli abitativi e di consumo) adeguati. Inoltre, ci si propone di valorizzare le risorse naturalistiche ambientali e paesaggistiche sia per quanto riguarda il restauro paesaggistico e forestale sia per il miglioramento dei siti naturali, introducendo infrastrutture leggere per la fruizione turistica e l´educazione ambientale, insieme a nuove forme di gestione del patrimonio naturale. Per il secondo aspetto, legato alla Valutazione Ambientale Strategica, la procedura è parte integrante dell´iter di pianificazione e programmazione di tutti quegli strumenti che possono avere qualche tipo di impatto sull´ambiente. È un processo di valutazione che accompagna la pianificazione e la programmazione in modo da valutare ex ante eventuali interazioni negative, coinvolgendo attivamente e in modo integrato sia l´ente pubblico proponente il piano che tutti i portatori di interesse pubblici e privati. Obiettivo finale è la costruzione di un vero e proprio strumento di aiuto alle decisioni, in grado di rafforzare le istituzioni ed indirizzarle verso il percorso della sostenibilità. L´osservatorio regionale per la biodiversità metterà a disposizione le banche dati esistenti e finalizzate al monitoraggio degli "habitat" previsti dalle direttive comunitarie di settore.  
   
 

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