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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Marzo 2014
 
   
  PARTE NUOVO CORSO REGIME DI QUALITÀ AGROALIMENTARE PUGLIESE

 
   
  Bari- Parte con la convention su “Competitività e scenari evolutivi delle produzioni regionali di qualità” svoltasi nella sala convegni del Ciheam, Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici e Mediterranei di Bari, il nuovo corso del regime di qualità dei prodotti agroalimentari pugliesi. Siamo arrivati ben primi rispetto anche all’Unione Europea – dice l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni – istruendo un percorso di qualità che oggi con il regolamento comunitario n. 1305 del 2013 trova piena attuazione fornendo anche strumenti di sostegno a questa scelta di pregio che come Regione abbiamo compiuto quando istituimmo il Marchio Comunitario Prodotti di qualità della Puglia. La Puglia, dunque, arriva attrezzata alla sfida dei regimi di qualità e si interroga sulle misure da adottare all’interno della prossima Programmazione di fondi Psr 2014-2020. Non è vero che non ci sono più mercati pronti ad accogliere e premiare le nostre eccellenze – precisa Denis Pantini che per l’Osservatorio Economico delle Produzioni regionali di qualità del Ciheam Bari, ha svolto una interessante indagine di mercato su consumatori (900 responsabili acquisti famiglie italiane) e 160 ristoranti di alta qualità nazionali e regionali. Un affermazione che trova conferma nel trend sui consumi che riguardano un settore “osservato speciale” della ricerca, quello del vino pugliese. Un andamento che conferma la crescita dell’export (% dal 2001 al 2012 – ndr) ma che mette in evidenza anche tutto il lavoro da compiere per la promozione sui nuovi mercati emergenti (Cina, Russia, India e Brasile). La ricerca – spiega l’Assessore Nardoni – mostra i limiti del nostro sistema agroalimentare, seppure in un settore di successo come quello del vino e che malgrado la crescita esponenziale del fatturato e della quota relativa alle esportazioni, conferma l’elevata frammentazione del tessuto produttivo e dell’offerta legata ad esempio ai prodotti Dop e Igp pugliesi, mettendo a dura prova la tenuta del sistema di certificazione tradizionale, in favore, invece, di un elevato grado di apprezzamento e notorietà presso i consumatori del brand più in generale legato alla Puglia. E’ dunque al connubio con la terra in cui produciamo eccellenza che dobbiamo tornare. Fortificare il Marchio con il nome Puglia diventa oggi quanto mai necessario di fronte ad un mercato globale che ha difficoltà a riconoscere l’appeal di un sistema di qualità geograficamente troppo circoscritto. Evitare la polverizzazione– spiega Fabrizio De Castro, coordinatore del progetto “Agricoltura & Qualità” della Regione Puglia – facendo confluire nel regime di qualità delle produzioni agricole e alimentari riconosciuto dalla Regione Puglia in applicazione delle nuove normative europee, il meglio delle produzioni di eccellenza pugliese. Valori che creano competizione e che il sistema della qualità oggi meglio regolamentato in ambito europeo vuole corredati da sostenibilità, eticità e tipicità. Elementi presenti nel programma regionale e che ora trova importanti opportunità di sostegno nell’ambito del nuovo Psr 2014-2020. Dobbiamo essere in grado di intervenire sui mercati, specie quelli esteri – dice Gabriele Papa Pagliardini, direttore d’area dello Sviluppo Rurale della Regione Puglia – pensando a strumenti che siano in grado di potenziare le dotazioni dimensionali e competitive del nostro apparato produttivo, e potenziare anche il regime di qualità legato al nostro Marchio favorendo la nascita di un paniere che sotto il brand regionale sappia competere a livello globale. Così il programma “Agricoltura & Qualità” della Regione Puglia rilancia e dopo l’appuntamento di oggi conta di compiere un tour di informazione e promozione del nuovo regime in tutti i territori pugliesi. I produttori di ogni provincia dovranno essere messi nelle condizioni di conoscere il potenziale che viene dall’opportunità di presentarsi al mondo all’interno del paniere della Puglia – afferma l’Assessore Nardoni – e su questo contiamo di lavorare con determinazione anche snellendo pratiche e procedure e fornendo risorse adeguate. Ma credo che il passaggio indispensabile che si dovrà compiere in questo senso sia anche legato alla cultura alimentare delle nostre famiglie. Consumare un prodotto tipico certificato e di qualità fa bene all’economia territoriale ma anche alla nostra salute.  
   
 

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