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Notiziario Marketpress di Venerdì 07 Marzo 2014
 
   
  AGRITURISMI, G.R. UMBRIA PREADOTTA DISEGNO LEGGE; ASSESSORE CECCHINI: NUOVA DISCIPLINA REGIONALE IN LINEA CON EVOLUZIONE SETTORE; REGOLAMENTATA PER LA PRIMA VOLTA L´AGRICOLTURA SOCIALE

 
   
  Perugia - "Per lo sviluppo del sistema agrituristico umbro, l´Umbria si doterà di una nuova disciplina regionale che tiene conto dell´evoluzione del settore nell´ultimo decennio, trattando in modo organico le principali attività realizzabili, con norme chiare e semplificate e con la novità dell´agricoltura sociale". È quanto sottolinea l´assessore regionale alle Politiche agricole, Fernanda Cecchini, rendendo noto che la Giunta regionale, su sua proposta ha preadottato il disegno di legge in materia di "Agriturismo, fattorie didattiche e agricoltura sociale". Entrando nel merito del disegno di legge, Cecchini ha evidenziato che per quanto concerne l´agriturismo, partendo dalla legge regionale n. 28/1997 "Disciplina delle attività agrituristiche" e successive modifiche, si è andati ad una revisione della normativa vigente relativamente agli aspetti urbanistico, amministrativo e igienico-sanitario. "Tutto ciò – ha aggiunto – nel quadro di un deciso snellimento delle procedure che prevede, tra l´altro, semplificazioni per l´avvio dell´attività agrituristica, in precedenza subordinata al rilascio dell´autorizzazione comunale". Il provvedimento, già oggetto di un primo confronto con i soggetti interessati, seguirà ora la fase formale di partecipazione nell´ambito del Tavolo tematico dell´Alleanza per lo sviluppo "Valorizzazione della risorsa Umbria" e del "Cal", il Consiglio delle autonomie locali, prima di tornare in Giunta per l´adozione definitiva e l´invio al Consiglio regionale. "Finora abbiamo registrato una sostanziale condivisione e apprezzamento per la proposta nel suo complesso da parte delle organizzazioni professionali del settore agricolo – afferma l´assessore – Allo stesso tempo abbiamo raccolto anche alcune osservazioni su elementi di criticità evidenziati dalle organizzazioni di categoria degli albergatori e dei ristoratori, che hanno sollecitato un tetto massimo per i posti letto e per i pasti, un maggiore peso dei prodotti di propria produzione nell´ambito della somministrazione di pasti e di bevande e un sistema di controllo maggiormente efficace". Quanto al tetto massimo per l´attività, "si è optato per fissare il limite di ricettività agrituristica sulla base di un concetto di prevalenza delle attività agricole su quelle agrituristiche sulla base della comparazione del tempo-lavoro necessario per le due attività. A fronte di questo, verranno concordate con i servizi competenti in materia di turismo le tabelle tempo-lavoro che saranno approvate nel regolamento attuativo". Per quanto riguarda la quantità dei prodotti aziendali nella somministrazione dei pasti, il disegno di legge preadottato "recependo i principi della legge nazionale – spiega l´assessore - fissa il limite in almeno il 30 per cento di prodotto aziendale nell´ambito di un 85 per cento complessivo di prodotti regionali tipici. L´attuale legge regionale fissa il limite nel 67% di prodotti propri o regionali indistintamente. Si tratta, quindi, di una sostanziale modifica che qualifica e delimita meglio l´attività di somministrazione di pasti in ambito agrituristico al fine di promuovere e dare valore aggiunto alla filiera enogastronomica regionale". Relativamente alle piscine, è stato inserito un tetto di trenta posti relativamente alle strutture che possono beneficiare della deroga, allargata a tutte le attività ricettive. Il sistema di controllo "si allinea a quanto previsto per il settore turistico con la possibilità che la Giunta regionale possa stipulare accordi di programma con organismi nazionali di controllo per specifiche esigenze". Norme chiare anche per l´utilizzo di strutture agrituristiche da parte di soggetti che non sono ospiti. "Questi ultimi – precisa l´assessore Cecchini - possono usufruire delle strutture agrituristiche, dietro corrispettivo, solo quando le attività proposte siano in connessione con le risorse agricole dell´azienda". Come attività connessa, "viene data la possibilità di vendere prodotti aziendali o provenienti da altre aziende agricole, secondo quanto disposto dalla normativa nazionale. Viene sottolineato, inoltre, che l´azienda agricola che esercita attività agrituristiche non può esercitare altre tipologie di ospitalità e di ristorazione di carattere commerciale o a questo assimilabile e non può utilizzare denominazioni riferibili a queste ultime attività creando confusione nel mercato". Per quanto concerne la classificazione delle strutture agrituristiche, si stabiliranno in sede regolamentare "criteri dettagliati che tengano conto delle peculiarità dell´Umbria in linea con i criteri generali stabiliti dal Ministro delle politiche agricole". In materia di fattorie didattiche, si è provveduto ad un aggiornamento della precedente normativa in materia (legge regionale n. 13/05). "Si tratta sempre di un´attività connessa all´agricoltura – specifica l´assessore - che prevede l´ospitalità nelle aziende agricole al fine di promuovere la conoscenza del territorio rurale, dell´agricoltura e dei suoi prodotti ed in generale del legame esistente fra alimentazione e patrimonio storico-culturale. Un´attività che potrà essere destinata non soltanto a scolaresche, ma anche a famiglie, associazioni e gruppi di interesse nell´ambito di una sola giornata o in più giornate prevedendo, in quest´ultimo caso, anche l´alloggio e la somministrazione dei pasti". "Viene poi introdotta una novità nel panorama regionale umbro, quella delle fattorie sociali – aggiunge l´assessore - In maniera sinergica, diamo così risposta da una parte a un´esigenza di welfare diffuso e dall´altra a individuare ulteriori possibilità di incremento dei redditi agricoli per mantenere un´economia diffusa, in particolare nelle zone marginali del territorio regionale". Finalità della fattoria sociale sono "l´inclusione socio-lavorativa di soggetti appartenenti alle fasce deboli e inserimento sociolavorativo di soggetti svantaggiati e disabili, la fornitura di prestazione e di servizi sociali, sociosanitari, riabilitativi, terapeutici, formativi ed educativi per famiglie, anziani, categorie deboli, soggetti svantaggiati e disabili". Il disegno di legge preadottato dalla Giunta regionale prevede che possano richiedere il riconoscimento di fattorie sociali "le imprese agricole autorizzate o accreditate nel rispetto della normativa vigente in materia di autorizzazione e accreditamento per i servizi socioassistenziali e sociosanitari o che abbiano stipulato accordi di partenariato di durata almeno quinquennale con Enti locali, con organizzazioni di ‘utilità sociale´ o con cooperative sociali in possesso di autorizzazione". "Siamo convinti che la nuova disciplina regionale accompagnerà e darà nuovo impulso allo sviluppo all´agriturismo umbro – conclude l´assessore Cecchini – integrandolo nel sistema turistico regionale, con opportunità di lavoro e reddito per le nostre aziende agricole che investono per diversificare le proprie attività e concorrono alla promozione e alla valorizzazione dell´Umbria, cuore verde d´Italia non solo per slogan".  
   
 

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