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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Marzo 2014
 
   
  LIGURIA: IN SEI MESI LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PASSA DAL 30 A QUASI IL 70% GRAZIE A UNA NUOVA GESTIONE DI CINQUE COMUNI

 
   
  Genova, 6 marzo 2014 - Raccolta differenziata dal 30 al 69% in soli sei mesi. È successo in cinque comuni liguri che, per la prima volta, hanno dato vita a una gestione unitaria dei rifiuti, attraverso un processo di aggregazione innovativo. Lo ha comunicato ieri l´assessore all´ambiente della Regione Liguria, Renata Briano, insieme al presidente di Amiu, Marco Castagna. Sono i comuni di Masone, Campo Ligure, Rossiglione, Tiglieto e Mele, per un totale di 13.000 abitanti, che fanno parte del parco naturale del Beigua e hanno costituito la prima Unione di comuni in Liguria. Tra le prime azioni messe in campo: una nuova organizzazione di servizi di gestione dei rifiuti che ha preso il via a giugno dell´anno scorso, per dare nuovo impulso alla raccolta differenziata. Da quel momento è partita la raccolta porta a porta della frazione organica e del residuo, per tutti gli utenti domestici e non domestici. Mentre la carta, il vetro, gli imballaggi in plastica e i metalli sono stati raccolti con postazioni stradali. "In quei comuni - ha spiegato l´assessore Briano - la media della raccolta differenziata partiva dal 30% e nell´arco di sei mesi ha raggiunto quasi il 70%, con un trend sempre in crescita. Questo ha permesso di limitare i materiali portati in discarica: se infatti la media dei rifiuti portati in discarica da gennaio a giugno 2013 era di circa 230 tonnellate mensili, da luglio a dicembre 2013 la media di rifiuti è stata di circa 140 tonnellate mensili. Ora è quasi pronto un piano per spingere al massimo la raccolta differenziata anche a Genova". Tutto merito dell´Unione se il sistema di raccolta differenziata ha iniziato a funzionare mettendo in pratica un processo di aggregazione tra comuni liguri per l´organizzazione dei servizi di gestione dei rifiuti, auspicato anche dalla nuova legge sugli ambiti territoriali ottimali, che riordina la governance in materia di servizi pubblici locali ambientali. Per la prima volta in Liguria cinque comuni hanno creato un unico bacino per la gestione dei rifiuti urbani, attraverso un un´unica azienda Amiu con modalità standardizzate. "I risultati ottenuti in soli 6 mesi dimostrano che in Amiu esistono esperienze operative known-how e competenze professionali capaci di garantire standard di servizio estremamente elevati - ha aggiunto Marco Castagna, presidente Amiu - per noi la valle Stura rappresenta oggi, e lo sarà sempre di più nel futuro, un laboratorio in cui sperimentare forme, anche innovative, di gestione del servizio. Amiu intende proporsi come partner di questi comuni per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla legge e dal patto dei sindaci". "Le analisi che abbiamo compiuto nelle fasi preparatorie della legge sugli Ato - continua Briano - confermano che uno dei problemi principali della Liguria nell´organizzazione dei servizi in materia di rifiuti è l´elevata frammentazione fra gestioni comunali. Attualmente registriamo 50 diverse gestioni su 235 comuni. In questo modo si rischia di disperdere risorse e parcellizzare gli sforzi, mentre aggregando i territori per costituire bacini di maggiori dimensioni si possono raggiungere risultati efficaci, mettendo in rete gli impianti esistenti e ottenendo economie di scala". Secondo l´assessore Briano, la sfida futura sarà quella di "diffondere modelli virtuosi come quello della Valle Stura, sia attraverso strumenti di tipo tecnico, sia tramite azioni di programmazione a supporto delle amministrazioni locali che percepiscono i vantaggi di questa operazione".  
   
 

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