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Notiziario Marketpress di Venerdì 07 Marzo 2014
 
   
  CANZO, CITTADELLA DELL’ARTE E DELLA MUSICA SECONDA EDIZIONE CANZO (CO) - VILLA EX MAGNI RIZZOLI 22-30 MARZO 2014

 
   
  L’associazione Nonsoloturismo, con il patrocinio di Comune di Canzo, Regione Lombardia, Provincia di Como, Comunità Montana, Fondazione Salvatore Fiume, è lieta di presentare la seconda edizione della rassegna Canzo, Cittadella dell’Arte e della Musica che si terrà a Canzo dal 22 al 30 marzo 2014. La kermesse, che ha in programma una mostra collettiva di pittura e un Concerto, verrà ospitata anche nella sua seconda edizione nella prestigiosa sede di Villa ex Magni Rizzoli, nobile dimora primo novecentesca, di particolare interesse per la singolarità architettonica neomedievale e per il parco secolare in cui è inserita, sviluppa all’interno ambienti che riportano stili differenti e decori tra cui spiccano gli affreschi del noto pittore Achille Beltrame. Sabato 22 marzo 2014 alle ore 10.30 inaugurerà la mostra collettiva di un gruppo di artisti noti e storicizzati che sono nati o hanno vissuto a Canzo nel corso dell’Ottocento e del Novecento. Nelle sale storiche della villa saranno presenti numerose opere di nove artisti rappresentativi di molteplici interpretazioni del genere figurativo: Salvatore Fiume, Silvio Consadori, Carlo Gerosa, Giuseppe Raverta, Ludovico Redaelli, Peppino Testa, Pietro Del Corno, Walter Cremonini, Armando Pellizzone. Salvatore Fiume Nato a Comiso, in Sicilia, nel 1915, Salvatore Fiume fu pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo. A sedici anni, grazie a una borsa di studio, entra al Regio Istituto d´Arte del Libro di Urbino dove acquisisce una profonda conoscenza delle tecniche della stampa. Nel 1936, terminati gli studi, si reca a Milano dove conobbe artisti e intellettuali fra cui Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati e Raffaele Carrieri, con i quali stringe amicizia. Nel 1938, si trasferisce a Ivrea, presso la Olivetti, come art director della rivista Tecnica e Organizzazione. Tuttavia, per potersi dedicare completamente alla pittura, nel 1946 lascia la Ollivetti e si stabilisce a Canzo, dove adatta a studio una filanda dell´Ottocento che, dal 1952, diviene anche la sua residenza. La prima mostra è a Milano, nel 1949, alla Galleria Borromini. Ne segue, nel 1950, l´invito della Biennale di Venezia ad esporre il trittico Isola di Statue (ora nei Musei Vaticani) che gli valse una copertina della rivista americana Life. Ma già nel 1949, durante la mostra alla Borromini, il direttore del Museo d´Arte Moderna di New York, Alfred H. Barr Jr., aveva acquistato un´opera di Fiume per il museo da lui diretto, mentre la collezione Jucker di Milano acquisiva un altro suo dipinto. Inoltre, realizza grandi opere per illustri committenti, tra cui l´industriale Bruno Buitoni Sr, l´architetto Gio Ponti, le riviste Life e Time. Nel 1973, accompagnato dall´amico fotografo Walter Mori, Fiume si reca in Etiopia, dove dipinge su un gruppo di rocce utilizzando vernici marine anticorrosione. Per la grande antologica del 1974 al Palazzo Reale di Milano, Fiume realizza un modello a grandezza naturale di una sezione delle rocce dipinte in Etiopia. Nella stessa occasione presenta per la prima volta la Gioconda Africana, ora custodita nei Musei Vaticani. Nel 1985 tiene una grande mostra a Castel S.angelo a Roma. Nel 1991 espone i suoi progetti architettonici alla Mostra Internazionale di Architettura a Milano, al Palazzo delle Esposizioni. Nel 1993 Fiume visita i luoghi di Gauguin in Polinesia e, in omaggio al grande maestro francese, dona un suo dipinto al Museo Gauguin di Tahiti. Sebbene si fosse cimentato con la scultura fin dagli anni ´40, Fiume debutta ufficialmente come scultore solo nel 1994 con una mostra alla Galleria Artesanterasmo di Milano. La sua produzione comprende opere in pietra, bronzo, resina, legno e ceramica, alcune delle quali di grandi dimensioni, come la statua di bronzo al Parlamento Europeo di Strasburgo, i gruppi in pietra degli ospedali "San Raffaele" di Milano e di Roma. Sue opere si trovano in alcuni dei più importanti musei del mondo quali i Musei Vaticani, Il Museo Ermitage di S. Pietroburgo, il Moma di New York, il Museo Puškin di Mosca e la Galleria d´Arte Moderna di Milano. Muore a Milano nel 1997. Silvio Consadori Silvio Consadori nasce a Brescia nel 1909. La formazione artistica avviene all’Istituto "Moretto" di Brescia e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si perfeziona nella tecnica dell´affresco. Dopo aver ottenuto la borsa di studio Brozzoni, nel 1928 si trasferisce a Parigi. Nel 1936 avviene il fondamentale e decisivo incontro con l´isola di Burano e nello stesso anno a Milano vince il "Premio Milyus" e nel ‘41 il "Canonica". Fra le grandi rassegne nazionali alle quali ha partecipato su invito si ricordano: Quadriennali di Roma, Biennali Veneziane, Biennali della Permanente di Milano, Mostre d’Arte Sacra all’Angelicum. Grande fu il suo impegno nell’arte religiosa con l’esecuzione di affreschi, pale d’altare, mosaici, nelle chiese e santuari di Cascia, Oropa, Milano, Roma, in Vaticano. Con Filocamo, e lo scultore Manfrini, fu tra gli artisti stimati e prediletti da Paolo Vi. Insegna all’Accademia di Brera fra il 1940 ed il 1973. Muore a Venezia nel 1994. Carlo Gerosa Carlo Gerosa nasce a Canzo nel 1805. Dal 1824 al 1833 frequenta i corsi dell’Accademia di Brera in Milano, dove studia sotto la guida di Luigi Sabatelli e successivamente frequenta la scuola privata di Pelagio Pelagi, stringendo amicizia con vari pittori dell’epoca. Nel 1834 apre un atelier in vicolo San Giovanni sul Muro e si dedica quasi esclusivamente al ritratto nella Milano romantica della restaurazione, dove ha modo di conoscere e frequentare assiduamente Tommaso Grossi, Alessandro Manzoni, Francesco Hayez, Luigi Rossari, Stefano Stampa e numerosi altri personaggi di primo piano del mondo culturale. Nel 1835 esordisce alle mostre annuali indette dall’Accademia di Brera alle quali parteciperà quasi ininterrottamente fino al 1847 con un gran numero di ritratti. Tra i suoi committenti si contano esponenti della nobiltà e della cultura milanese. La vita di Carlo Gerosa si snoda tra Milano e Canzo, dove la sua appartenenza ad una famiglia antica e conosciuta gli procurò alcune commissioni di composizioni a soggetto sacro destinate ad alcune chiese della Vallassina. Nel 1856 realizza le due tele raffiguranti i Santi Rocco e Sebastiano per la chiesa parrocchiale di Valbrona e nel 1865 porta a termine la pala raffigurante la Madonna col Bambino in gloria, San Sebastiano, San Rocco e due devoti che implorano grazie per il santuario della Madonna della febbre a Valbrona. Nel 1872 affresca la Resurrezione dei morti per la cappella della famiglia Piotti nel Cimitero di Canzo. Nel 1878 muore nella sua casa di Canzo, dove era vissuto celibe insieme alla sorella Giovanna. Giuseppe Raverta Giuseppe Raverta nasce a Gambalò, in provincia di Pavia nel 1889. La sua formazione artistica inizia a Pavia , dove frequenta i corsi di disegno e pittura presso la locale scuola “Tranquillo Cremona”. Trasferitosi a Torino per lavoro, frequenta l’Accademia Albertina e le scuole tecniche serali dell’Istituto San Carlo. Nel 1907 si trasferisce a Milano cominciando a lavorare in uno studio grafico specializzato in bozzetti per litografia. Continua ad appassionarsi alla pittura frequentando, di sera, la scuola Castello. La grande guerra lo costringe ad interrompere il suo lavoro e i suoi studi, per andare a combattere sul Carso. Al termine della guerra ritorna a Milano, dove apre uno studio e si occupa ancora di pubblicità, ma soprattutto continua a dipingere preferendo la tecnica dell’acquarello. Durante la seconda guerra mondiale un bombardamento distrugge il suo studio a Milano e Raverta, con la famiglia, si rifugia a Canzo, dove insegna disegno e pittura ai giovani presso la Scuola di Arte e Mestieri e si dedica con assiduita´ alla produzione artistica, ritraendo angoli e personaggi della Brianza e della Valassina. In vecchiaia si trasferisce definitivamente a Crevenna d’Erba e riceve numerosi riconoscimenti per la sua attività d’artista apprezzato e affermato. Muore nel 1976 nella sua abitazione di Crevenna e le sue spoglie vengono tumulate del cimitero di Canzo dove riposano tutt’ora. Ludovico Redaelli Lodovico Redaelli nasce a Garbagnate Rota nel 1906 e arriva a Canzo come giardiniere di Villa Rizzoli, per poi aprire in società con il genero un´officina per la produzione di maniglie di ottone, continuando pero´ a dedicarsi alla pittura. In tempo di guerra conosce il pittore Silvio Consadori, sfollato a Canzo. Un incontro determinante, poiché, con la conoscenza dell’arte pittorica, il maestro gli infonde la passione del dipingere. A causa degli impegni lavorativi, solo da pensionato riesce ad aprire a Canzo una Bottega di Pittura, dove rielabora i quadri concepiti all’aperto. Gianni Brera scrisse: “Quadri famosi non ne posseggo. Le opere che più mi commuovono sono di un mio amico ottantenne: Vico Redaelli che azzecca quadri quando amor lo ispira: non sempre è cosciente di dare il proprio meglio”. Muore a Canzo nel 1997. Peppino Testa Peppino Testa nasce nel 1912 a Milano dove frequenta l’accademia di Brera e si diploma sotto la guida del professor Carpi. Pur lavorando presso la Banca Commerciale continua a dipingere partecipando a collettive e allestendo mostre personali. Nel 1968 lasciata la carriera bancaria, si trasferisce definitivamente a Canzo (che frequentava con amore sin dal 1935) dedicandosi solo alla pittura e realizzando così il sogno di tutta la sua vita. Artista fecondissimo, in quegli anni, ottiene importanti riconoscimenti: cavaliere della Repubblica Italiana, Maestro degli Anisettiers de France. Negli anni settanta espone i suoi lavori in diverse gallerie e organizza numerose mostre personali ottenendo ottimi consensi di critica e di pubblico. Muore nel 1980. Pietro Del Corno Pietro Del Corno nasce a Milano nel 1919 e muore a Salonicco (Grecia) nel 2001. Trascorre la sua adolescenza a Milano, cresciuto, oltre che dalla famiglia, dai Martinitt, studiando presso la Società Umanitaria e lavorando all’Isotta Fraschini e all’Azienda Tranviaria Milanese. Durante la guerra (fronte albanese e Greco) in Grecia sposa Stamatia Lemu che, alla fine del conflitto, lo raggiunge a Milano. All’inizio degli anni cinquanta si trasferisce a Canzo per lavorare nell’azienda del fratello Alessandro e proprio a Canzo, probabilmente ispirato dai magnifici paesaggi, scopre la propria vena artistica. Gli angoli più poetici ed i personaggi più caratteristici, in particolare i colleghi di lavoro, divengono, oltre alle nature morte, la fonte ispiratrice della sua pittura. A Canzo e in Brianza organizza numerose mostre pittoriche ottenendo sempre buon successo di pubblico e di critica. Anche in Grecia, dove amava passare le sue vacanze, organizza alcune mostre, l´ultima delle quali postuma, pochi giorni dopo la sua morte. Walter Cremonini Walter Cremonini nasce a Milano nel 1924. Frequenta l’Accademia di Brera. Si dedica prevalentemente all’attività di grafico editoriale. Dal 1968 espone vince numerosi premi, fra i quali “Il Pozzo d’oro” a Bologna nel 1968, il primo Premio del bianco e nero presso la Galleria L’isola di Milano (1969) e altri. Nel 1970 è presente alla Biennale di Milano, nel 1972 partecipa alla Lxxii Mostra della Regione Lombardia al Palazzo della Permanente. Nel 1973 a Milano vince il primo premio “Alessandro Manzoni”. In seguito espone a Genova, a Padova, a Casablanca, a Ginevra, a Vienna, a Berlino, a Londra. All’inizio degli anni ’80 è presente all’Internazionale di Ljubljana. Seguono numerose mostre e in Italia e all’estero. Muore nel 2007. Armando Pellizzone Armando Pellizzone nasce a Canzo nel 1937, frequenta la Scuola d’Arte di Canzo e l’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi nel 1963. Dal 1958 partecipa a rassegne nazionali, riscuotendo consensi di pubblico e di critica. Vive a Canzo fino al 1975 quando si trasferisce ad Appiano Gentile. Per sette anni non partecipa a nessuna manifestazione artistica fino al 1982, anno della ripresa che lo porta, negli anni successivi, ad esporre le sue opere prevalentemente all’estero, tra cui Giappone, Stati Uniti, Danimarca, Svizzera, Francia, Spagna, Brasile. Le sue opere figurano in numerose collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. Vive ad Appiano Gentile fino al 1991, anno della sua morte. Sempre nella suggestiva location di Villa ex Magni Rizzoli sabato 29 marzo 2014 alle ore 21.00 si terrà il Concerto del quartetto Alter Echo String Quartet (1° Violino Angela Zapolla, 2° Violino Marta Taddei, Viola Roberta Ardito, Violoncello Rachele Rebaudengo). Il quartetto nasce sui palchi prestigiosi della lunga tournée Opera Seconda dei Pooh. Dopo aver girato l´Italia con grandi artisti come Bocelli, Allevi, Morgan,renga, Sting, Baustelle,pfm, Massimo Ranieri, hanno deciso di proporre la formazione classica da camera per eccellenza al servizio della musica pop,diventando un punto di riferimento crossover nel panorama italiano. Alterecho ha esordito in una serie di date con Jerry Cala´ e la sua Band alla Capannina di Forte dei Marmi e alla Notte Rosa a Rimini, facendo il tutto esaurito. 6000 spettatori per il debutto in Puglia con la partecipazione straordinaria di Gió di Tonno, tour estivo con l´Orchestra da Camera italiana "Antonio Vivaldi". Nel 2013 debutta al teatro Nazionale e al teatro Nuovo di Milano. Ospiti d´onore per l´Evento Gucci Italia. Ricercatissime anche nei locali dove, per tradizione si suona dal vivo, dall´esordio al River Club di Cremona al Coffebook di Sestri levante (grazie al quale hanno partecipato , con grande successo di pubblico e critica, al Festival Sestrilive) al banco di Zoagli. Dal 2014 parte il nuovo progetto: “ Alter Echo String Band “ che vedrà l’inclusione nel gruppo di strumenti elettronici, di ultima generazione, per dar vita ad un nuovo genere “Barock”, intrecciando la struttura più bella e perfetta della musica classica con il rock-style.  
   
 

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