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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Marzo 2014
 
   
  REFERENDUM CRIMEA: GRAVE MINACCIA PER LA STABILITÀ DELLE FRONTIERE IN EUROPA

 
   
   Strasburgo, 13 marzo 2014 – Di seguito l’intervento di Štefan Füle commissario europeo per l´allargamento e la politica europea di vicinato al Parlamento europeo, nel corso del dibattito in Aula sulla ´invasione dell´Ucraina da parte della Russia´: “ Signor Presidente, Onorevoli parlamentari, E ´molto bello avere tra noi il signor Petro Poroshenko e la sua delegazione di oggi. Vorrei fare quattro punti in relazione al dibattito: Lasciami sotto il primo richiamo punto che il referendum organizzato in Crimea di Domenica viola a vari livelli sul diritto internazionale per quanto riguarda la sovranità statale e l´inviolabilità e l´integrità territoriale, nonché la costituzione ucraina. Esso costituisce una grave minaccia per la stabilità delle frontiere in Europa. L´ue condanna le circostanze e l´attuale proposto questione del referendum che consideriamo illegittimo illegale e il suo esito non validi. Inoltre, il disegno di legge russa proposta che prevede ancora più semplice annessione di territori stranieri sulla base di una presunta minaccia alla minoranza russa lì e senza una corrispondente trattato con il relativo stato confinante sarà altresì andare contro le leggi e principi internazionali. Ma non è solo Crimea, questa è la più grave sfida al processo di Helsinki che abbiamo visto finora. Ed è per questo che ciò che sta accadendo in Crimea sta accadendo molto più vicina a noi di quanto molti di noi, molti di voi sono pronti ad accettare. In secondo luogo - facciamo tutto quanto in nostro potere per aiutare i leader russi non per fare ancora un altro grave errore. Un errore suoi successori e la storia ci insegna certe lezioni sarebbe scusarsi, come hanno già fatto, l´errore che avrebbe trasformato il mondo multipolare in un mondo polare zero quando una sola regola vale che non ci sono regole. Tre - cerchiamo di sostenere e aiutare l´Ucraina, non solo nella loro reazione misurata finora, ma anche in quel paese di diventare un paese democratico, con un governo responsabile, privo di corruzione, con giustizia per tutti, con la partecipazione attiva della società civile, e stabilito garantito diritti di tutti i cittadini e di tutte le minoranze. Quattro - non dobbiamo dimenticare i cittadini della Moldova e la Georgia e molti altri nella regione dell´Europa orientale per i quali i valori ei principi che l´Ue si riferiscono sono quello che aspirano. Per concludere: il Consiglio, la Commissione e dopo questo dibattito credo fortemente anche questa casa sono di principio, responsabili e uniti nella loro disponibilità ad adottare misure concrete ma anche di principio responsabili e uniti nell´offrire in parallelo un dialogo politico di de-escalation della situazione e trovare soluzioni pacifiche perché questa è la via da seguire. Grazie mille.”  
   
 

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