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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Marzo 2014
 
   
  SCUOLA: LE DITTE DI PULIZIE CONSUMANO I FONDI PER I PROGETTI

 
   
  Firenze, 18 marzo 2014- Proroga che ti riproroga, il bubbone delle ditte di pulizie nelle scuole tarda a scoppiare e si alimenta di ben 20 milioni di euro già destinati al "Fondo per l´arricchimento e l´ampliamento dell´offerta formativa e per gli interventi perequativi", meglio noto come Legge 18 dicembre 1997, n. 440 o più semplicemente come “440”. “Noi genitori eravamo da tempo scontenti del servizio e dei costi, figuriamoci adesso che si vanno a intaccare le già poche risorse destinate ad innalzare il livello qualitativo delle scuole - protesta Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.ge. Toscana – Il peggio è che si vocifera di proroghe fino a giugno, e allora sì che di fondi per l’autonomia ne resteranno davvero pochi”. “Sono anni che la nostra Associazione protesta contro i tagli dei bidelli, che costano meno delle ditte di pulizia e offrono un servizio di sorveglianza qualificato, e un primo risultato l’abbiamo ottenuto, con l’allineamento dei contratti al costo dei posti di collaboratore scolastico accantonati, ma queste continue proroghe vanificano tutto”. La situazione toscana è aggravata dal fatto che la ditta aggiudicataria del lotto 3 (Toscana) del bando nazionale per la pulizia delle scuole, sta fatturando alle scuole l’intero importo erogato dal Ministero (comprese le integrazioni, e perfino senza indicazione delle scuole; e allora c’è da chiedersi: ma chi glielo ha comunicato, e perché?), tuttavia continua a prestare il servizio erogato nel 2013, che in buona parte dei casi è inferiore a quanto adesso contrattualmente dovuto. ”È assolutamente inaccettabile – prosegue Di Goro – che ad esempio ci siano bambini portatori di handicap senza alcuna sorveglianza al piano, solo perché il Ministero ha tagliato il numero dei collaboratori scolastici e la Ditta non effettua il servizio di ausiliariato sottoscritto. Inoltre molte scuole lamentano che i ritardi nell’attivare determinati servizi impediscono la piena fruizione del contratto”.  
   
 

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