Milano, 22 marzo 2007 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha dato incarico agli uffici regionali di studiare la possibilità di un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto salvadebiti", varato dal Governo e in attesa di essere convertito in legge. "Sono almeno due le gravi inosservanze delle norme costituzionali che noi ravvisiamo nel decreto - ha spiegato Formigoni - la violazione dell´articolo 119 della Costituzione (che obbliga le Regioni a non contrarre debiti in materia di sanità) e dell´articolo 3 (che stabilisce l´uguaglianza di tutti i cittadini, mentre il decreto sancisce di fatto una disparità grave di trattamento)". "La nostra azione - ha voluto sottolineare il presidente lombardo - non è in nulla diretta contro altre Regioni, ma esclusivamente contro il Governo per un atto scorretto e per il trattamento discriminatorio nei confronti dei cittadini di alcune Regioni nei confronti di altri. Si tratta di un ricorso alla Consulta contro quello stesso Governo che non riesce a trovare 811 milioni di euro per eliminare il sovraticket di 10 euro". Il "decreto salvadebiti" dirotta infatti ingenti risorse a Regioni - in particolare al Lazio - che si sono gravemente indebitate senza nemmeno chiamare i cittadini alla compartecipazione della spesa sanitaria attraverso i ticket. "Il messaggio che il Governo sta mandando agli Enti locali con questo decreto è disastroso - ha concluso Formigoni - E´ come se dicesse ´fate quello che volete che tanto poi c´è lo Stato-mamma che vi ripiana i debiti che avete contratto venendo meno al dettato costituzionale´". .