Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Marzo 2014
 
   
  SENTENZA TRIBUNALE UNIONE EUROPEA. VENDOLA: "NESSUN DANNO AI PUGLIESI"

 
   
   Bari, 31 marzo 2014 - “La sentenza del Tribunale dell’Unione Europea fotografa una situazione del passato, relativa al sistema dei controlli del Por Puglia 2000-2006, ereditata dalla precedente amministrazione, e che noi abbiamo tempestivamente affrontato e risolto”. Ha commentato così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola la sentenza con la quale il Tribunale Ue ha respinto il ricorso fatto dallo Stato italiano (con l’allora Ministro Fitto – Iv Governo Berlusconi) e dalla Regione Puglia contro il taglio di 80 milioni di euro al Fondo di sviluppo regionale per la Puglia stabilito dalla Commissione europea nel 2009. “Danni ai pugliesi non ce ne saranno - ha proseguito Vendola - il taglio non comporta alcuna conseguenza sul piano contabile né per quanto riguarda i progetti finanziati a valere sul programma 2000-2006 né tantomeno su quello 2007-2013 perché il livello di rendicontazione era talmente superiore alla dotazione del Programma, che il taglio è stato assorbito senza conseguenze. Anzi, la Regione Puglia è una delle poche regioni italiane per le quali la Commissione europea ha approvato definitivamente e ufficialmente la rendicontazione finale del programma 2000-2006 a conferma del buon andamento del sistema di gestione e controllo”. “Oggi – ha concluso Vendola – noi siamo la Regione che proprio per i controlli e per la gestione è considerata una delle più efficienti d’Europa. Abbiamo guardato esattamente a quella criticità, ereditata dall’amministrazione Fitto, e siamo intervenuti in via definitiva, così come puntualmente verificato dalla Commissione europea, nei controlli operati negli anni successivi e confermato anche dalla relazione 2013 al Parlamento Italiano della Corte dei Conti italiana sull’utilizzo dei fondi comunitari. Proprio per il grande sforzo posto in essere abbiamo ritenuto all’epoca, in accordo con lo Stato italiano, di dover impugnare quella decisione e sebbene si tratti di una mera questione di principio valuteremo, sempre con lo Stato, la possibilità di ricorrere in appello”.  
   
 

<<BACK