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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Aprile 2014
 
   
  UE: SITUAZIONE OCCUPAZIONALE E SOCIALE: LA RASSEGNA TRIMESTRALE INDICA SCARSI MIGLIORAMENTI NONOSTANTE I PRIMI SEGNALI DI RIPRESA

 
   
  Bruxelles, 1 aprile 2014 - La recente ripresa economica non è ancora stata in grado di creare nuovi posti di lavoro, e la situazione sociale nell’Ue evidenzia finora scarsi segnali di miglioramento, secondo l´ultima Rassegna trimentrale sulla situazione occupazionale e sociale della Commissione europea. Da questa analisi emergono anche il previsto aumento dei livelli di povertà e un lieve miglioramento nell´efficacia della spesa per la protezione sociale nel 2013, anche se il suo effetto resta molto debole. La rassegna presenta inoltre prove empiriche delle ripercussioni estremamente negative che la crisi al suo apogeo ha esercitato sulla situazione occupazionale degli uomini e dei giovani. László Andor, Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato: "L´economia dell´Ue è tornata a crescere a un ritmo moderato, ma la situazione di molte famiglie e individui non è ancora migliorata e vi è un numero sempre crescente di persone che vivono in una situazione di disagio economico. Le disuguaglianze sono aumentate e vi è il rischio che la fragile ripresa in corso non sia destinata a migliorare la situazione di molti dei gruppi a più basso reddito. L´ue non è ancora riuscita a garantire una ripresa inclusiva che migliori la situazione dell´occupazione: gli Stati membri e l´Unione dovrebbero intensificare gli sforzi per garantire che nessuno venga lasciato indietro mentre tentiamo di uscire dalla crisi. In particolare dobbiamo impegnarci a investire sulle persone, in linea con gli orientamenti esposti nel nostro pacchetto di investimenti sociali e con la raccomandazione sulla Garanzia per la gioventù". L´ultima rassegna trimestrale sottolinea che i miglioramenti sui mercati del lavoro della Ue sono ancora deboli. L´occupazione ha mostrato i primi segni di stabilizzazione nel 2013, con una crescita dello 0,1% nella seconda metà dell´anno. Nel settore dei servizi si è registrata una crescita positiva, mentre nel settore industriale e in quello edile la perdita di posti di lavoro ha subito un rallentamento. Tuttavia, i dati del terzo e del quarto trimestre del 2013 mostrano che in un numero crescente di Stati membri dell´Ue la crescita dell´economia non è accompagnata dalla creazione di nuovi posti di lavoro. È pertanto troppo presto per capire se l´attuale ripresa sarà in grado di assicurare nuovi posti di lavoro. Aumento del disagio economico - Il reddito di cui dispongono le famiglie cresce a un ritmo molto più lento rispetto al prodotto interno lordo (Pil). Nel 2013, nell´area dell´euro, il reddito reale disponibile lordo delle famiglie ha continuato a diminuire rispetto all´anno precedente in termini reali, sebbene a un ritmo inferiore rispetto al passato. Un´altra tendenza preoccupante è il continuo aumento del disagio economico a partire dal 2010, con una parte sempre maggiore della popolazione che riferisce di dover attingere ai propri risparmi e, più di recente, addirittura indebitarsi per far fronte ai costi della vita quotidiana. Le famiglie a più basso reddito sono quelle più colpite: il 10% degli adulti in famiglie a basso reddito è costretto a indebitarsi, mentre un ulteriore 15% deve attingere ai propri risparmi per coprire le spese correnti (rispetto al 5% e al 12% della popolazione totale). Riduzione significativa della stabilità dell´occupazione I dati relativi al gennaio 2014 indicano che la disoccupazione è ancora a livelli eccezionalmente elevati: circa 26 milioni di persone, ossia il 10,8% della popolazione economicamente attiva, sono in cerca di lavoro nell´Ue. In vari Stati membri la disoccupazione permane vicino ai livelli osservati per la prima volta nel corso della crisi attuale, i più alti della storia. La rassegna rivela inoltre il ricorso crescente al lavoro temporaneo e part-time. Dall´inizio della crisi il lavoro temporaneo sembra aver perso in parte la sua funzione di trampolino di lancio verso un lavoro a tempo indeterminato. Nel contempo, la stabilità occupazionale è notevolmente diminuita, soprattutto per gli uomini e i giovani, e le divergenze fra Stati membri si sono fatte più pronunciate. A causa dell´elevata disoccupazione e della precarietà dei posti di lavoro, nel 2013 il tasso di crescita del costo nominale unitario della manodopera ha continuato a diminuire nell’area dell’euro, aumentando il rischio di pressioni deflazionistiche che potrebbero danneggiare le prospettive di una ripresa duratura e della relativa creazione di posti di lavoro. Previsto l´aumento dei livelli di povertà - La povertà e l’esclusione sociale hanno continuato ad aumentare nel 2011 e nel 2012 e, secondo gli ultimi dati disponibili, ci si attende un ulteriore incremento nel 2013 per i paesi in cui le condizioni economiche e del mercato del lavoro hanno continuato a deteriorarsi. Nel 2011 e nel 2012 il tasso di rischio di povertà a livello dell´Ue è rimasto in media stabile, nascondendo la differenza nell´andamento delle diverse nazioni. In realtà la popolazione a rischio di povertà o di esclusione sociale è aumentata in un terzo degli Stati membri dell’Ue, anche in alcuni paesi dove inizialmente tale rischio era basso. Un aumento della povertà particolarmente sostenuto si osserva in Grecia, e si prevede un ulteriore peggioramento tra il 2011 e il 2013 in vari paesi dell’Europa orientale oltre che in Grecia. Incidenza della spesa per la protezione sociale - L´incidenza della spesa per la protezione sociale sulla stabilizzazione è rimasta molto debole nel 2013, e pur registrando un lieve miglioramento è cresciuta molto meno del previsto. L´analisi rispecchia differenze significative fra i vari paesi. In Grecia e Portogallo le ulteriori riforme dei sistemi fiscali e previdenziali nel 2012-´13 hanno ridotto i redditi per la totalità o la maggior parte delle famiglie. In altri paesi (Estonia, Lettonia, Lituania e Romania) l´effetto complessivo sui redditi delle famiglie è stato positivo: in proporzione, le famiglie a basso reddito hanno beneficiato maggiormente dei cambiamenti nell’ultimo anno. Nel Regno Unito e in Spagna, sono state le famiglie con i livelli più bassi di reddito a risentire maggiormente dei cambiamenti delle politiche nel periodo 2012-´13. Investimento sociale - Nel suo Pacchetto investimenti sociali del febbraio 2013, la Commissione europea ha invitato gli Stati membri a definire priorità in materia di investimenti nel sociale e a modernizzare i propri sistemi assistenziali, poiché un utilizzo più efficace ed efficiente oggi degli stanziamenti destinati al sociale permetterà di evitare di pagare in futuro un conto salato nel sociale (Ip/13/125, Memo/13/117). In particolare, il pacchetto offre agli Stati membri orientamenti dettagliati su come investire sull´infanzia, sull´inclusione attiva, sulla salute e le cure di lunga durata, sul problema dei senzatetto e sull´innovazione delle politiche sociali. Esso indica inoltre agli Stati membri come utilizzare al meglio il sostegno finanziario dell´Ue, in particolare il Fondo sociale europeo, per realizzare gli obiettivi delineati. Cfr. Anche Ip/14/179. Garanzia per la gioventù - Riconoscendo l’urgenza di investire nei giovani, nel dicembre 2012 la Commissione ha proposto la "Garanzia per la gioventù", adottata dal Consiglio dei ministri dell´Ue nell´aprile 2013. La Garanzia per la gioventù intende assicurare a tutti i giovani di età inferiore a 25 anni un´offerta qualitativamente valida di lavoro, il proseguimento degli studi, un apprendistato o un tirocinio entro quattro mesi dall´inizio della disoccupazione o dall´uscita dal sistema d´istruzione formale. La logica di questa iniziativa è molto semplice: far sì che nessun giovane sia lasciato senza lavoro o inattivo per un periodo superiore a 4 mesi. La Garanzia per la gioventù dovrebbe consentire ai giovani di trovare un lavoro rispondente al loro livello di istruzione, di competenze e di esperienza o di acquisire l´istruzione, le competenze e l’esperienza che permettano loro di aumentare la possibilità di trovare un lavoro in futuro. La Garanzia per la gioventù è una delle riforme strutturali più importanti e urgenti che gli Stati membri devono introdurre per combattere la disoccupazione giovanile e migliorare il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro (Memo/14/13).  
   
 

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