Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Aprile 2014
 
   
  AMBIENTE FVG: UTILIZZO CONSAPEVOLE POZZI DOMESTICI PER SALUTE ECOSISTEMA

 
   
   Cervignano, 2 aprile 2014 - L´acqua potabile è un bene prezioso che va preservato, anche utilizzando in modo consono con la sostenibilità dell´ecosistema i pozzi domestici. E´ quanto emerso a Cervignano, nel corso dell´incontro di approfondimento "L´acqua del mio pozzo: cosa posso fare per proteggerla", svoltosi alla Casa della musica, e organizzato dalla Regione, con la collaborazione del Comune e dell´Università di Trieste. Si è trattato di uno degli incontri che il servizio Disciplina servizio idrico integrato, gestione risorse idriche e tutela acqua dall´inquinamento, della direzione centrale Ambiente ed Energia, ha indetto per sensibilizzare la popolazione sull´utilizzo ottimale delle acque. Il territorio del Cervignanese, assieme alla Bassa pianura pordenonese, è quello della nostra regione sul quale esiste il maggior numero di pozzi artesiani domestici, dai quali l´acqua sgorga naturalmente e a getto continuo, sfruttando la pressione delle falde sottostanti. Com´è stato ricordato da parte dei tecnici intervenuti, nel Friuli Venezia Giulia esistono 55 mila pozzi per il prelievo delle acque, dai quali sgorgano complessivamente 60 metri cubi al secondo,una quantità che è pari a sei volte quella della portata del fiume Aussa, nel tratto che attraversa l´abitato di Cervignano. Si tratta, com´è stato evidenziato, di una quantità comunque sostenibile dal sistema idrico regionale, ma che, a lungo andare, rischia di depauperare l´habitat, mettendo in crisi l´ecosistema delle risorgive. Le risorgive sono acque che affiorano in superficie nella media pianura friulana. Sono originate dall´acqua dei fiumi di montagna che, a monte, si infiltra nel sottosuolo sugli alvei e sui terreni ghiaiosi, quindi più permeabili. Inoltre, l´accelerazione del ricambio delle acque sotterranee presenti nelle falde, aumenta il rischio che le acque meno pure presenti in prossimità della superficie, possano incidere sulla qualità di quelle degli strati più profondi. Tale accelerazione è provocata dall´eccesso di consumo delle risorse idriche, quindi anche dallo spreco rappresentato dallo spargimento al suolo delle acque eccedenti rispetto alla necessità d´uso, che sgorgano dai pozzi artesiani. Tali acque, contrariamente a quanto si potrebbe ritenere, non rientrano nelle falde attraverso il sottosuolo, ma defluiscono attraverso i sistemi irrigui, le canalizzazioni, e raggiungono anche i depuratori, per arrivare al mare, senza interessare minimamente il sistema idrico delle falde sotterranee. Le stesse acque vanno a incidere sulle terre di bonifica, rendendo necessario un maggiore utilizzo delle idrovore che assicurano il prosciugamento delle aree interessate, causando così maggiori costi di esercizio. Fortunatamente, a tutte queste possibili criticità c´è un rimedio. Come è stato spiegato, è sufficiente applicare ai pozzi domestici un riduttore del diametro di portata, per ridurre anche della metà la quantità dell´acqua prelevata dalle falde.  
   
 

<<BACK