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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Marzo 2007
 
   
  RICERCATORI COLLEGANO LA MORTE DELLE CELLULE CEREBRALI A UNA PROTEINA

 
   
   Bruxelles, 22 marzo 2007 - Alcuni ricercatori finlandesi hanno individuato un nuovo percorso molecolare, coinvolto nella morte delle cellule cerebrali, che costituisce perciò un fattore importante in affezioni neurologiche quali l´Alzheimer, l´epilessia e l´ictus. Il lavoro, pubblicato on line dalla rivista «Nature Neuroscience», è stato condotto nel quadro del progetto Stressprotect finanziato dall?Ue, che studia i meccanismi attraverso i quali la sovrastimolazione delle cellule cerebrali porta alla loro morte, un processo conosciuto con il nome di eccitotossicità. L’eccitotossicità può colpire molte zone del cervello e può essere provocata da diversi eventi, tra cui l´ischemia, le lesioni cerebrali e altre condizioni neurodegenerative. I ricercatori sanno che la distruzione delle cellule attraverso la sovrastimolazione dipende dall?ingresso di grandi quantità di calcio nelle cellule. Tuttavia, non sono ancora note le modalità con cui il calcio avvia il meccanismo di autodistruzione delle cellule. In quest?ultimo studio gli scienziati hanno esaminato il ruolo svolto dalla proteina Rho in tale processo. La proteina Rho appartiene ad una famiglia che è in grado di influire sui segnali relativi alla degenerazione cellulare e che è anche nota per partecipare alla formazione dei tumori e alla distruzione dei neuroni nelle malattie. I ricercatori hanno osservato che la sovrastimolazione delle cellule cerebrali provoca l’attivazione della proteina Rho insieme a livelli di distruzione delle cellule. Per contro, bloccando l’attività della proteina Rho, quest´ultima resta in uno stato di inattività e i neuroni possono sopravvivere a livelli di sovrastimolazione che risultano tossici quando la proteina Rho è attivata. «Questi risultati sorprendenti aggiungono un intero percorso alla mappa dei processi di segnalazione neurodegenerativa» ha dichiarato il dott. Micheal Courtney dell?Università di Kuopio (Finlandia), uno degli autori della pubblicazione. «Questo ambito di studio potrebbe quindi offrire nuove strategie terapeutiche per le malattie neurodegenerative», ha osservato. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Stressprotect. De/main. Html http://www. Nature. Com/neuro/ .  
   
 

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