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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Aprile 2014 |
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L´INDUSTRIA TOSCANA NON È ANCORA FUORI DALLA CRISI
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Firenze, 17 aprile 2014 - Arrivano i risultati dell´indagine congiunturale trimestrale Unioncamere Toscana-confindustria Toscana. Ne emerge che l´industria toscana non è ancora fuori della crisi: resta in terreno negativo la produzione, nonostante dal mercato estero continuino ad arrivare segnali positivi. Dopo il rallentamento della flessione produttiva registrato nella precedente rilevazione, i risultati dell’indagine Unioncamere Toscana-confindustria Toscana sulle imprese manifatturiere evidenziano nel quarto trimestre dell’anno un nuovo seppur lieve aggravamento, deludendo le aspettative innescate da un clima di fiducia in lento recupero e dal miglioramento osservato nello scenario internazionale. L’indicatore della produzione si ferma a -0,5% (-0,1% il dato del terzo trimestre) e si allontana dal dato nazionale che, secondo le stime Eurostat disponibili, si attesta a +0,6% (variazione tendenziale della produzione manifatturiera del Iv trimestre 2013, corretta per gli effetti di calendario). “I dati del rapporto evidenziano come la crescita auspicata da tempo non si sia ancora concretizzata – commenta il presidente di Unioncamere Toscana, Vasco Galgani – anche se il territorio toscano è dotato di filiere produttive strutturate e di competenze distintive apprezzate in tutto il mondo, che consentono di sfruttare appieno il traino della domanda internazionale. Le performance di un nucleo di medie e grandi aziende in grado di operare con successo sui tanti mercati nel mondo lo dimostrano quotidianamente. Fra tanti dati negativi emergono comunque segnali positivi, in primis quello riguardante il ritorno alla crescita degli investimenti. La ripartenza di questo indicatore, anche se su tassi ancora contenuti, rappresenta un’iniezione di fiducia per il futuro. L’attività d’investimento è, infatti, alla base dei processi d’innovazione e di riposizionamento competitivo. Inoltre, questa crescita si è verificata con indicatori del credito che mostrano ancora forti criticità e che hanno certamente rallentato un rialzo potenzialmente superiore. In generale, con una ripresa non chiaramente percepibile e un disagio sociale ancora palpabile, bisogna che istituzioni e sistema economico proseguano con speditezza nelle riforme con un sano spirito innovatore, avendo bene in mente che solo con la crescita potrà tornare la prosperità in Italia. Anche il Sistema delle Camere di Commercio - conclude Galgani - è pronto ad aiutare questo processo, mettendo in campo azioni sempre più incisive, affinché l’insieme delle aziende torni a essere la locomotiva del Paese”. "Gli ultimi colpi di coda della crisi - sottolinea Pierfrancesco Pacini, presidente di Confindustria Toscana - non hanno risparmiato la Toscana; il segno meno – pur con intensità ridotta – caratterizza ancora la nostra economia da nove trimestri. Dal canale estero continuano a giungere segnali confortanti, ma prosegue la stagnazione della domanda interna; e i bassi livelli di attività e fatturato - e le enormi difficoltà a ottenere pagamenti e credito - condizionano le aspettative delle imprese. Il ritorno alla crescita è, perciò, un obiettivo vitale per la Toscana, perché la situazione sta mettendo a dura prova la resistenza e le risorse disponibili da parte di tutti gli attori economici e sociali. E questo obiettivo va accompagnato con quello – ancora più ambizioso – di riportare saldamente sopra il 20% la quota dell’industria manifatturiera sul Pil regionale, perché è l’unico modo per mettere in sicurezza l’economia e i posti di lavoro. Confindustria Toscana concorda con la Regione sull’esigenza di mettere mano a un’agenda serrata di politiche industriali in quest’ultimo scorcio di legislatura. E ha considerato molto importante l’anticipo sui fondi europei. E’ però ugualmente necessario che tutte le politiche regionali siano coerenti con l’obiettivo di aumentare attrattività e competitività: c’è bisogno di una Toscana magnete d’investimenti, facilitatrice d’impresa e incubatrice di start up. Ci vogliono infrastrutture, ma soprattutto bisogna agire su fiscalità, semplificazioni e regole. Accanto allo sprint sulle riforme previsto dal Def, le imprese toscane chiedono che tutti i provvedimenti regionali - a partire da quelli in discussione in tema di governo del territorio e del paesaggio - tengano conto di questi obiettivi, che sono indispensabili anche al recupero dell’occupazione, che altrimenti - conclude Pacini - resterà ancora a lungo una delle principali zavorre sulla ripresa, anche in Toscana". |
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