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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Aprile 2014 |
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IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LE NUOVE DISPOSIZIONI PER LA RESTITUZIONE DEL PATRIMONIO NAZIONALE
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Bruxelles, 17 aprile 2014 - Il Parlamento europeo ha votato ieri a favore di una nuova direttiva volta ad aiutare i paesi dell´Ue ad organizzare la restituzione dei beni culturali asportati illegalmente dal loro paese d´origine e che si trovano attualmente in un altro paese dell´Ue. La nuova legislazione intende assicurare il recupero da parte di uno Stato membro dell´Ue di tutti i beni culturali identificati quali "beni del patrimonio nazionale aventi un valore artistico, storico o archeologico" illegalmente asportati dal suo territorio a partire dal 1° gennaio 1993 compreso. La direttiva assicurerà una migliore protezione degli oggetti che fanno parte del patrimonio culturale degli Stati membri e contribuirà a prevenire e contrastare il traffico illecito di beni culturali. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha commentato: "Il patrimonio culturale degli Stati membri è un bene prezioso che è parte delle ricche e variegate tradizioni culturali dell´Europa. La nuova direttiva sta ad indicare la determinazione del Parlamento europeo ad aiutare gli Stati membri a salvaguardare i loro tesori nazionali e noi siamo convinti che l´iniziativa riceverà anche il sostegno del Consiglio". La nuova direttiva copre diversi aspetti tra cui: estendere il campo di applicazione a tutti i beni culturali classificati quali "beni del patrimonio nazionale aventi un valore artistico, storico o archeologico". Con la direttiva 93/7/Cee soltanto un elenco di certe categorie del patrimonio nazionale o di oggetti appartenenti a collezioni pubbliche o a inventari di istituzioni ecclesiastiche si qualificava per la restituzione; usare uno strumento elettronico, il Sistema d´informazione del mercato interno (Imi), per agevolare la cooperazione amministrativa, la consultazione e lo scambio di informazioni tra le autorità nazionali; prolungare il termine per avviare le procedure di restituzione da 1 a 3 anni; imporre l´onere della prova sul possessore se questi chiede un indennizzo per la perdita del bene culturale allorché lo restituisce al suo paese d´origine. Per ottenere un indennizzo il possessore deve comprovare che, all´atto dell´acquisto del bene, aveva esercitato la diligenza richiesta per accertarne l´origine. Inoltre, la nuova direttiva prevede criteri non esaustivi per agevolare un´interpretazione più uniforme dell´esercizio della diligenza richiesta da parte del possessore. I prossimi passi La proposta verrà ora sottoposta al Consiglio per approvazione finale. Una volta approvata dal Consiglio, i paesi dell´Ue saranno tenuti a recepire la direttiva nella legislazione nazionale entro 18 mesi dall´adozione della direttiva stessa. Contesto La direttiva 93/7/Cee del Consiglio si prefigge la restituzione dei beni culturali classificati quali "beni del patrimonio nazionale aventi un valore artistico, storico o archeologico " e che appartengono a una delle categorie di cui all´allegato della direttiva o costituiscono parte integrante di collezioni pubbliche o inventari di istituzioni ecclesiastiche, che siano usciti illecitamente dal territorio di uno Stato membro a decorrere dal 1° gennaio 1993 compreso. L´allegato della direttiva 93/7/Cee contiene un elenco delle diverse categorie di beni culturali che si qualificano per la restituzione, elencati in base all´epoca e ad un certo valore o a una soglia finanziaria (ad esempio oggetti archeologici vecchi di più di 100 anni, dipinti eseguiti a mano di più di 50 anni e con un valore di 150 000 Eur). La direttiva prevede meccanismi di cooperazione amministrativa e procedimenti di restituzione intentati contro il possessore ai fini della restituzione di un bene culturale classificato quale "patrimonio nazionale" allorché ha lasciato illecitamente il territorio di uno Stato membro e si trova sul territorio di un altro Stato membro. Alla luce delle relazioni nazionali presentate dagli Stati membri e delle valutazioni preparate dalla Commissione risulta che la direttiva 93/7/Cee è poco usata ed ha un effetto limitato. Pertanto la Commissione ha adottato, il 30 maggio 2013, una proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla restituzione dei beni culturali usciti illecitamente dal territorio di uno Stato membro [Com (2013) 311 final]. La proposta, che costituisce una rifusione della direttiva 93/7/Cee modificata dalle direttive 96/100/Ce e 2001/38/Ce, intende consentire agli Stati membri di assicurare il ritorno di qualsiasi bene culturale classificato quale patrimonio nazionale e che sia stato asportato illecitamente dal suo territorio. |
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