Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Giugno 2006
 
   
  LA FABBRICA DEL CINEMA. ERMANNO OLMI REGISTA PER LA EDISON

 
   
   Milano, 7 giugno 2006 - Si è svolto ieri presso Palazzo Edison l’incontro “La fabbrica del Cinema” fra il regista Ermanno Olmi, Tullio Kezich, critico cinematografico del Corriere della Sera, e Sergio Toffetti, conservatore della Cineteca Nazionale, che hanno ripercorso la nascita del cinema industriale italiano durante gli anni trascorsi dal cineasta all’interno della Edison. Quella di Ermanno Olmi e Edison è la “storia naturale di un piccolo miracolo nel quadro del cinema Italiano” (Tullio Kezich). Ex impiegato edisoniano agli approvvigionamenti, ex filodrammatico premiato con l’acquisto di una macchina da presa, Olmi si fece animatore e regista della Sezione Cinema Edisonvolta, godendo dell’ appoggio di uomini di grande apertura come il segretario generale Bruno Janni, che, come sostiene Kezich, era “pronto a rimandare un consiglio di amministrazione per correre a visionare il documentario appena finito”. Come ha avuto modo di notare Umberto Quadrino, amministratore delegato di Edison, “…uno straordinario senso di appartenenza ha legato Olmi alla Edison per tanti anni. Uno spirito che ha fatto grande la Edison di un tempo e ancora oggi accomuna e sprona tanti nostri collaboratori per raggiungere gli obbiettivi della nuova Edison: un valore distintivo che lega la nostra storia al futuro”. Nel volume in cui si ripercorre la filmografia industriale del regista, “Il mestiere dell’uomo”, edito da Federico Motta Editore per Edison, Toffetti afferma che quella di Olmi in Edison è stata “. Esperienza non vissuta, al pari di tanti altri cineasti italiani, come occasione saltuaria per sbarcare il lunario, ma come fase d’apprendistato, come via d’accesso al cinema grande” Girato come un documentario e con l’aiuto di una schiera di collaboratori provenienti dai livelli medio bassi dell’azienda, Olmi riuscì infatti nel 1959 a presentare Il tempo si è fermato come opera fuori concorso alla mostra del cinema di Venezia. Opera che, ispirata a Flaherty, propose una poetica del tutto innovativa per il cinema italiano: la rappresentazione documentaristica del mestiere dell’uomo. (Tullio Kezich). La relazione tra il noto cineasta e la grande azienda italiana fu talmente intensa che Olmi tornerà a girare nella Sala del Consiglio della Edison una scena del film Tickets, scelta determinata, come afferma lo stesso regista: “dal bisogno di trovare un pretesto per tornare a casa”. .  
   
 

<<BACK