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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Maggio 2014
 
   
  LA SINDONE DURANTE LE GUERRE: AL SALONE DEL LIBRO LETTURE E TESTIMONIANZE

 
   
  Torino, 6 maggio 2014 - Da ben 436 anni la Sindone ha un intenso significato simbolico per la comunità torinese, come oggetto di culto e devozione, che rimanda in maniera immediata e toccante al mistero della Passione e Resurrezione di Cristo. In molti nei secoli scorsi hanno visto nel Sacro Lino una sorta di “palladio”, di oggetto simbolico posto a protezione della città, da tutelare ad ogni costo. Per questo, in occasione di gravi pericoli, da parte di molti fedeli si invocava, attraverso la Sindone, la protezione divina per chi restava in città e per chi combatteva, mentre si prendevano tutte le possibili precauzioni per preservare il lenzuolo che, secondo la tradizione, avrebbe avvolto il corpo di Gesù deposto dalla Croce. Ma durante le guerre, quale è stato il destino del Sacro Lino? Se ne parlerà lunedì 12 maggio alle 11 nell’Arena Piemonte al Salone del Libro su iniziativa della Provincia di Torino e del Museo della Sindone, nell’ambito di un programma di eventi di preparazione all’Ostensione del 2015. “La Sindone in guerra” sarà il tema dell’incontro, che proporrà nuovamente brani scritti da illustri testimoni della storia del Sacro Lino e letti da giovani attori del Teatro Stabile di Torino, in alternanza con gli interventi di inquadramento storico del Direttore scientifico del Museo della Sindone Gian Maria Zaccone e con gli intermezzi musicali eseguiti dall’ensemble “Anonime risonanze per arpa. L’evento fa seguito all’incontro sul tema “La Sindone si racconta” del 14 aprile scorso al Teatro Carignano. Saranno tre gli episodi al centro del racconto di lunedì 12 maggio al Salone del Libro, tutti legati a periodi della storia torinese e mondiale nei quali la violenza e il dramma della guerra segnarono la vita e il destino degli uomini, dei luoghi ma anche dei simboli della cristianità. Nel 1706, anno dell’Assedio di Torino da parte delle truppe francesi, la Sindone fu portata a Genova, per metterla in salvo da un possibile sacco della città da parte degli invasori transalpini. Il Sacro Lino rimase invece a Torino durante la Prima Guerra Mondiale, celato e protetto nei sotterranei di Palazzo Reale, in una stanza appositamente allestita, per sfuggire all’ormai reale pericolo dei primi rudimentali bombardamenti aerei (che colpirono, ad esempio, la città di Milano nel 1916, suscitando un generale allarme in tutto il Nord Italia). Nel 1939, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, in gran segreto e con un viaggio rocambolesco, la Sindone lasciò Torino per una destinazione a tutti sconosciuta, che si seppe poi essere il Santuario di Montevergine, presso Avellino. L’italia sarebbe entrata nel conflitto l’anno successivo, ma, evidentemente la prudenza consigliò di non attendere l’inizio delle ostilità con la Francia e la Gran Bretagna, che sarebbe stato annunciato da Mussolini il 10 giugno 1940.  
   
 

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