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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Maggio 2014
 
   
  MILANO, CITTADINANZA: RIVENDICHIAMO IL DIRITTO DI QUESTI RAGAZZI DI ESSERE ITALIANI IERI LA CITTADINANZA SIMBOLICA CONFERITA DAL COMUNE A UN CENTINAIO DI ALUNNI DELL’ISTITUTO SCHIAPARELLI GRAMSCI, NATI IN ITALIA DA GENITORI STRANIERI

 
   
  Milano, 7 maggio 2014 – “Sappiamo cosa provano i nostri compagni di classe e i nostri amici più cari, ma anche tanti nostri conoscenti e quanto può essere difficile vivere in un Paese diverso da quello di origine. Purtroppo sappiamo quanto razzismo esiste tra i ragazzi della nostra età. Noi invece vogliamo prendere queste differenze culturali e farne delle ricchezze per tutti. Perché considerare straniero chi è qui da sempre?”. Queste sono le parole di Serena Moretto, italiana, una dei cento alunni che questa mattina presso la cascina di Chiaravalle ha partecipato al conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune ai suoi compagni nati in Italia da genitori stranieri. Sono le parole che meglio spiegano il significato della cerimonia, voluta dall’Amministrazione comunale, per sottolineare il suo impegno nel riconoscimento del diritto di cittadinanza, benché simbolico, a chi sta aspettando il 18 anno, affrontando la lunga trafila burocratica prevista dalla legge, per essere considerato a tutti gli effetti un cittadino italiano. A Chiaravalle, nel bene confiscato alla mafia che da gennaio scorso è assegnato a un gruppo di associazioni che lo utilizzeranno per finalità sociali, sono intervenuti: gli assessori con delega alle Politiche sociali e all´Educazione e Istruzione, la Presidente della Commissione Cultura, Moda e Design, il Console dell’Ecuador Narcisia Soria - Valencia, Fiammetta Casali, Presidente del Comitato Provinciale di Milano dell’Unicef, Giordano Golinelli (Acra – Ccs) del progetto “Parlez-vous global?” ed Emilio Amatulli, vicepreside dell’Istituto Schiaparelli accompagnato da alcuni professori. “Rivendichiamo per questi ragazzi il diritto di essere italiani a tutti gli effetti”, ha detto l’assessore alle Politiche sociali. “Per il Comune di Milano non ci sono cittadini e milanesi di serie A e serie B. Per noi chi nasce in Italia deve essere considerato italiano. È impensabile che nel nostro Stato si applichi ancora lo ius sanguinis, è una norma obsoleta e ormai superata che deve essere al più presto sostituita dallo ius soli. È necessario che il Parlamento, da troppo tempo immobile su questo argomento, legiferi al più presto, cambiando una norma che penalizza tanti ragazzi, anziché legittimare l’esistenza di un Paese sempre più multietnico e multiculturale”. “Oggi nelle nostre scuole sono presenti bambini e ragazzi che provengono da culture e tradizioni di ogni parte del mondo. Questi ragazzi, questi cittadini, sono una ricchezza da valorizzare perché sono i primi attori del cambiamento verso società realmente cosmopolite. Ma potranno compiere questo percorso solo se si creano adesso le condizioni affinché ognuno di loro possa vivere serenamente la propria età e la propria identità. E proprio dalla scuola si può iniziare a creare una cultura condivisa del rispetto dei diritti fondamentali”, ha dichiarato l´assessore all’Educazione e Istruzione. Durante la cerimonia la paraola è stata data anche ai ragazzi che hanno letto gli articoli 2, 3, 29, 34 e la Convenzione dei diritti del Fanciullo. Alcuni di loro hanno raccontato poi la propria storia personale di nati in Italia, figli di genitori immigrati nel nostro Paese e poi diventati italiani una volta maggiorenni. Alcuni dati (Ufficio Statistica Anno 2013) I minori residenti (italiani e stranieri) a Milano sono 205.441. I minori stranieri residenti a Milano sono 36.204, il 17,6% del totale dei minorenni residenti a Milano.  
   
 

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