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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Maggio 2014
 
   
  UNA NUOVA TECNOLOGIA PER MONITORARE GLI EFFETTI DEGLI INQUINANTI ATMOSFERICI

 
   
 

Bruxelles, 8 maggio 2014 - Avete mai visto gli indicatori del livello di inquinamento esposti nelle grandi città europee? Il progetto Exposomics sta tentando di renderli obsoleti, con una tecnologia che non solo determinerà l´impatto dell´esposizione all´inquinante sulla nostra salute, ma potrebbe finire nelle nostre tasche in forma di applicazione per smartphone. Il processo di urbanizzazione, insieme all´ampio uso di mezzi di trasporto inquinanti, ha avuto un effetto tangibile sull´aria che respiriamo. Anche se l´idea di pedoni europei che indossano una maschera, come in alcune megalopoli dell´Asia, sembra ancora improbabile per la maggior parte di noi, i segnali d´allarme come l´allerta nebbia hanno reso i cittadini sempre più curiosi riguardo la loro esposizione agli inquinanti e gli effetti che questi hanno salute. Gli attuali metodi di misurazione sono però in grado di fornire informazioni corrette? Lanciato a novembre 2012, il progetto Exposomics ("Enhanced exposure assessment and omic profiling for high priority environmental exposures in Europe") è nato dalla constatazione che non esiste un metodo standard o sistematico per misurare l´impatto delle esposizioni ambientali sulla nostra salute. Basandosi su diverse tecniche "omiche", la loro tecnologia raccoglierà dati di esposizione, con particolare attenzione all´inquinamento atmosferico e ai contaminanti dell´acqua per ogni individuo, che potrebbero essere collegati a cambiamenti biochimici e molecolari nell´organismo che sono causa di malattie acute e croniche. Si baserà su sensori, smartphone, georeferenziazione e satelliti per creare un sistema di monitoraggio dell´esposizione personale (Personal exposure monitoring o Pem), che aiuterà in definitiva gli scienziati a valutare il costo delle malattie legate all´ambiente. I metodi di misurazione di Exposomics saranno testati sia in studi sperimentali a breve termine che in studi longitudinali a lungo termine, su coorti epidemiologiche di adulti, bambini e neonati. Grazie ai suoi due partner Pmi - una specializzata nello sviluppo di sensori e smartphone e l´altra in integrazione di dati complessi - il progetto spera di lasciare il segno nel campo della salute pubblica europea nel lungo termine. Il Prof. Paolo Vineis, ricercatore di primo piano nel campo dell´epidemiologia all´Imperial College di Londra e coordinatore di Exposomics, è stato intervistato di recente dalla rivista research*eu. Egli descrive i progressi compiuti dal progetto finora, i benefici attesi e le prossime fasi della sua ricerca. Quali sono i principali obiettivi del progetto? Il progetto intende superare i limiti degli attuali metodi di valutazione dell´esposizione usati in epidemiologia. Exposomics userà due metodi complementari. Prima eseguiremo il Pem su centinaia di volontari, con attrezzature appositamente progettate, per migliorare la valutazione dell´esposizione agli inquinanti atmosferici. Poi applicheremo le tecnologie "omiche" di recente sviluppo per monitorare - accanto al Pem - i primi cambiamenti delle molecole del corpo (Dna, Rna, proteine, metaboliti). Qual è l´aspetto nuovo o innovativo del progetto e del modo in cui misura l´esposizione ai contaminanti? L´utilizzo su ampia scala del Pem (in centinaia di soggetti) e l´impiego di tali misurazioni migliorate per stimare l´esposizione in studi epidemiologici sono le principali novità. Poi segue l´uso "agnostico" dell´omica (vale a dire, senza un´ipotesi a priori) per studiare i primi effetti sulla salute. Quest´ultimo approccio può portare a scoperte innovative sul rapporto tra l´ambiente e la salute. Cosa l´ha spinta a fare ricerca in questo settore? Ho lavorato nel settore della salute ambientale per molti anni e non ero soddisfatto degli strumenti disponibili per misurare le esposizioni e i loro effetti iniziali precoci. Inoltre, ho incontrato persone influenti come Chris Wild, Steve Rappaport e Martyn Smith che hanno sviluppato il concetto di esposoma, che è molto interessante dal punto di vista concettuale anche se dobbiamo ancora fornire una valida prova di principio. Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate e come sono state risolte? Le principali difficoltà sono il coordinamento di così tanti partner in diversi settori (valutazione dell´esposizione, laboratorio, epidemiologia) e ottenere la convalida dei risultati di laboratorio, ovvero misurazioni affidabili con errore tecnico relativamente limitato. Quali saranno i prossimi passi del progetto? Abbiamo già raccolto dati di esposizione di diverse centinaia di soggetti. Il prossimo passo è misurare l´omica il più presto possibile e fare analisi statistiche per vedere se i due tipi di dati offrono informazioni utili. Si prospetta un periodo molto stimolante! I cittadini dell´Ue quale vantaggio trarranno da questa tecnologia? Il nostro obiettivo è chiarire se gli attuali "livelli accettabili di esposizione ambientale" sono davvero sicuri. Abbiamo pubblicato due articoli l´anno scorso (su Lancet e Lancet Oncology) che mostrano che c´è un eccesso di mortalità e di casi di cancro polmonare a livelli di esposizione agli inquinanti atmosferici più bassi degli attuali standard europei. Speriamo che un approccio più sensibile, come quello che usiamo in Exposomics, possa contribuire a chiarire la questione. Uno dei prodotti del progetto è l´uso degli smartphone per raccogliere i dati sull´esposizione. Come funzionerà concretamente? Gli smartphone sono usati per tre fini: per integrare i dati che provengono da diversi strumenti di misurazione, per localizzare le persone dal punto di vista geografico e seguire i loro movimenti, e per misurare l´esercizio fisico insieme all´accelerometro. Quando pensa che sarà commercializzata la tecnologia di Exposomics, con un´applicazione con la quale le persone possono accedere ai dati che raccogliete? Non lo sappiamo ancora. I dispositivi Pem sono ancora troppo grandi e pesanti per essere usati nella vita di ogni giorno, ma il nostro partner Pmi sta lavorando per migliorarli. La tecnologia Bluetooth 4 permetterà la creazione di sensori più piccoli e quindi più facili da trasportare per le persone. Il nostro partner, prima o poi, avrà un´applicazione da commercializzare, ma siamo ancora lontani da questo obiettivo. La versione attuale dell´applicazione è in fase di collaudo in diversi studi (Exposomics, Helix e Citisense) e, prima che arrivi sul mercato, il nostro partner aggiungerà nuove funzioni, come la localizzazione al chiuso e il monitoraggio online in tempo reale. Per maggiori informazioni, visitare: Exposomics http://www.Exposomicsproject.eu/  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/105526_it.html

 

 
   
 

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