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Notiziario Marketpress di Venerdì 09 Maggio 2014
 
   
  TORINO: LA SINDONE DURANTE LE GUERRE E L’IMMAGINE DEL SACRO LINO NELL’EDITORIA DAL XVI SECOLO AI GIORNI NOSTRI IN OCCASIONE DEL SALONE DEL LIBRO LETTURE, TESTIMONIANZE E PREZIOSI VOLUMI IN MOSTRA

 
   
   Da ben 436 anni la Sindone ha un intenso significato simbolico per la comunità torinese, come oggetto di culto e devozione, che rimanda in maniera immediata e toccante al mistero della Passione e Resurrezione di Cristo. In molti nei secoli scorsi hanno visto nel Sacro Lino una sorta di “palladio”, di oggetto simbolico posto a protezione della città, da tutelare ad ogni costo. Per questo, in occasione di gravi pericoli, da parte di molti fedeli si invocava, attraverso la Sindone, la protezione divina per chi restava in città e per chi combatteva, mentre si prendevano tutte le possibili precauzioni per preservare il lenzuolo che, secondo la tradizione, avrebbe avvolto il corpo di Gesù deposto dalla Croce. Ma durante le guerre, quale è stato il destino del Sacro Lino? Se ne parlerà lunedì 12 maggio alle 11 nell’Arena Piemonte al Salone del Libro su iniziativa della Provincia di Torino e del Museo della Sindone, nell’ambito di un programma di eventi di preparazione all’Ostensione del 2015. “La Sindone in guerra” sarà il tema dell’incontro, che proporrà brani scritti da illustri testimoni della storia del Sacro Lino e letti da giovani attori del Teatro Stabile di Torino, in alternanza con gli interventi di inquadramento storico del Direttore scientifico del Museo della Sindone Gian Maria Zaccone e con gli intermezzi musicali eseguiti dall’Ensemble “Anonime risonanze per arpa”. L’evento fa seguito all’incontro sul tema “La Sindone si racconta” del 14 aprile scorso al Teatro Carignano. Dall’invenzione della stampa in poi, sono migliaia i libri di argomento sindonico pubblicati in tutto il mondo. Una panoramica sul modo in cui l’oggetto di una crescente devozione popolare è stato trattato da autori ed editori nel corso degli ultimi cinque secoli è proposta dalla mostra “Mirabilia Sindonis”, che il Museo della Sindone ha voluto dedicare all’immagine del Sacro Lino nella produzione libraria dal Xvi secolo ad oggi, in occasione della presenza della Città del Vaticano come ospite d’onore del Salone del Libro 2014. La mostra è visitabile da venerdì 9 a domenica 25 maggio nella Chiesa del Santissimo Sudario, annessa alla sede del Museo, in via San Domenico 28. L’ingresso alla mostra è libero, mentre la visita al Museo è a pagamento. La Sindone In Guerra, Dal Xviii Al Xx Secolo - Sono tre gli episodi al centro del racconto di lunedì 12 maggio al Salone del Libro, tutti legati a periodi della storia torinese e mondiale nei quali la violenza e il dramma della guerra segnarono la vita e il destino degli uomini, dei luoghi ma anche dei simboli della cristianità. Nel 1706, anno dell’Assedio di Torino da parte delle truppe francesi, la Sindone fu portata a Genova, per metterla in salvo da un possibile sacco della città da parte degli invasori transalpini. Il Sacro Lino rimase invece a Torino durante la Prima Guerra Mondiale, celato e protetto nei sotterranei di Palazzo Reale, in una stanza appositamente allestita, per sfuggire all’ormai reale pericolo dei primi rudimentali bombardamenti aerei (che colpirono, ad esempio, la città di Milano nel 1916, suscitando un generale allarme in tutto il Nord Italia). Nel 1939, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, in gran segreto e con un viaggio rocambolesco, la Sindone lasciò Torino per una destinazione a tutti sconosciuta, che si seppe poi essere il Santuario di Montevergine, presso Avellino. L’italia sarebbe entrata nel conflitto l’anno successivo, ma, evidentemente la prudenza consigliò di non attendere l’inizio delle ostilità con la Francia e la Gran Bretagna, che sarebbe stato annunciato da Mussolini il 10 giugno 1940. Cinque Secoli Di Arte Editoriale Dedicata Alla Sindone In Mostra Nella Chiesa Del Santissimo Sudario - La mostra “Mirabilia Sindonis” propone un percorso attraverso trenta volumi dedicati alla Sindone, fra cui edizioni rare e preziose per fattura o contenuti. Ad aprire l’esposizione, articolata in ordine cronologico, è il volume “Vita Iesu Christi redemptoris nostri” di Ludolf von Sachsen, pubblicato nel 1519 a Lione. Il prezioso libro cinquecentesco riporta sulla bordura del frontespizio un’incisione della Sindone sorretta da angeli e affiancata dai simboli della Passione: si tratta della prima raffigurazione a stampa della Sindone ad oggi nota. Sempre al Xvi secolo risalgono il libro scritto da Emanuele Filiberto Pingone nel 1581 e la prima edizione (datata 1598) del volume sulla Sindone di Gabriele Paleotti. Si può inoltre ammirare un’ampia rassegna di volumi che attraversano i secoli successivi, ricchi anche di pregevoli apparati illustrativi e iconografici. Il Xx secolo è rappresentato da libri forse meno preziosi per rilegature ed illustrazioni ma non per questo di minore importanza, come quello del 1902 di Paul Vignon, esposto in una rara e poco nota edizione coeva in inglese, pubblicata negli Stati Uniti. A concludere il percorso è il volume Utet con le straordinarie fotografie in alta definizione realizzate nel 2008, le stesse utilizzate nella recente App del 2013 di Hal900, che viene proposta a chiusura della mostra quale ultima frontiera del rapporto fra Sindone e lettura.  
   
 

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