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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Marzo 2007
 
   
  PUGLIA: IMPRENDITORIA FEMMINILE: BILANCIO POSITIVO NELLA REGIONE

 
   
  Bari, 27 marzo 2007 - Farace, presidente di Unioncamere, al convegno della Regione Puglia: “supporto strategico per la creazione di impresa e lo sviluppo occupazionale anche in Puglia, oltre che strumento di diffusione e di implementazione di una nuova sensibilità imprenditoriale”. In Puglia su un totale di 341mila imprese attive nel 2006, 83mila e 500 sono imprese gestite da donne, il 24,46% del totale. 110 le domande già finanziate dall’ultimo bando regionale. “A quindici anni dall’introduzione della legge 215 sull’imprenditorialità femminile si può affermare, consapevolmente, che questo strumento normativo si è rivelato un supporto strategico per la creazione di impresa e lo sviluppo occupazionale anche in Puglia, oltre che strumento di diffusione e di implementazione di una nuova sensibilità imprenditoriale. Questa legge è stata la spinta definitiva ad una visione e ad una percezione maggiormente autonomistica delle donne nell’impresa. La 215 ha legittimato un percorso naturale, non più solo di affiancamento della donna all’uomo nella vita in azienda, ma di vero e proprio protagonismo. Questa legge è diventata lo strumento per materializzare sogni e creatività di taglio squisitamente femminile, che altrimenti non avrebbero trovato agio nell’impresa del padre, del marito o del fratello imprenditore”. Lo ha detto il presidente di Unioncamere Puglia, Luigi Farace, intervenendo al convegno “Donne pugliesi al timone” organizzato a Bari, a villa Romanazzi Carducci, dall’assessorato allo Sviluppo Economico della Regione, alla presenza del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e del dirigente del settore Industria Davide Pellegrino. Unioncamere Puglia sta gestendo alcune azioni del Programma Regionale a sostegno dell’Imprenditoria Femminile, insieme alle cinque Camere di Commercio pugliesi (sedi degli sportelli operativi e dei Comitati per l’Imprenditorialità femminile) ed in collaborazione con Confartigianato, Cna, Confcommercio Confcoperative, Universus Csei, presso cui operano altri desk informativi della 215. “La mission del Programma regionale – ha aggiunto il presidente di Unioncamere Puglia, Luigi Farace - è quella di diffondere la cultura di impresa e contribuire alla creazione di attività solide, che possano avere possibilità di sviluppo, anche in termini occupazionali. Una mission coerente con le linee strategiche delle Camere di Commercio e con le finalità delle associazioni di categoria che sono state coinvolte: promuovere l’imprenditorialità e l’informazione economica in generale, alimentare la collaborazione e i valori dell’associazionismo, nonché favorire la nascita di nuove imprese”. In Puglia su un totale di 341. 508 imprese attive nel 2006, 83. 531 sono imprese gestite da donne, il 24,46% del totale. “Qualche curiosità fra i numeri: le imprese femminili stanno preferendo settori tradizionalmente «in cravatta»: costruzioni; intermediazione monetarie e finanziaria; servizi alle imprese. Aumentano le società di capitali; le ditte individuali continuano a farla da padrona. In crescita anche l’apporto delle imprenditrici extracomunitarie, +7,4% in Puglia”, ha aggiunto Farace. In Puglia la 215 ha finanziato nel 2005 più di 500 progetti di imprenditorialità in rosa. “I dieci milioni e mezzo di euro messi a disposizione nel 2006 dal sesto bando – l’ultimo - si tradurranno nel tempo – ha affermato Farace - in un’utile occasione per lo sviluppo economico ed occupazionale del nostro territorio: 634 le domande presentate; 340 quelle ammesse; 110 quelle già finanziate. Positivo, secondo il presidente di Unioncamere Puglia, il bilancio delle attività degli sportelli informativi e dei Comitati per l’Imprenditorialità Femminile. “l’attività di sportello costituisce un primo approccio, quello più importante, che l’aspirante imprenditrice ha con gli strumenti a sua disposizione, con gli adempimenti burocratico-amministrativi cui deve far fronte, con le sovvenzioni di cui può disporre, con i percorsi formativi che potrebbe svolgere, ma soprattutto con la fattibilità della sua idea, con i vincoli e le opportunità della sua intuizione imprenditoriale. I Comitati per l’Imprenditorialità femminile presso le Camere di Commercio hanno inoltre sviluppato percorsi formativi specifici rivolti sia alle aspiranti imprenditrici che alle donne che hanno già avviato un’attività imprenditoriale, nell’ottica di qualificare le professionalità. Molto importante riteniamo essere l’azione di mentoring, e cioè una sorta di formazione sul campo sostenuta dagli sportelli. L’aspirante imprenditrice viene affidata ad un imprenditore già affermato, uomo o donna, che diventa un importante punto di riferimento e di guida. Si tratta di un vero e proprio tutoraggio da impresa ad aspirante impresa”. .  
   
 

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