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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Maggio 2014
 
   
  “IL TEMPO E LA FIDUCIA”: L’AFFIDO RACCONTATO IN UN LIBRO PRESENTATO AL FOYER DEL TEATRO REGIO IL VOLUME CURATO DA CHIARA SCIVOLETTO

 
   
  Parma, 15 maggio 2014 – L’affido? Un sistema complesso, che prevede il coinvolgimento di tanti diversi attori: attori che devono parlare linguaggi il più possibile convidisi, e integrare i propri saperi, perché il sistema stesso sia davvero efficace. È quanto emerge dal volume “Il tempo e la fiducia. L’affido eterofamiliare del minore”, a cura di Chiara Scivoletto, presentato questo pomeriggio al Foyer del Teatro Regio. Il libro, realizzato con il contributo del Coordinamento provinciale affido e accoglienza e con la collaborazione dell’Università di Parma, “è frutto di un percorso di ricerca – ha raccontato l’autrice Chiara Scivoletto, docente dell’Università di Parma - che voleva mettere le mani in una matassa complessa: quella che si crea nelle dinamiche di affido minorile, in cui diversi attori sono coinvolti. C’è il minore, il cui interesse sta al centro, e ci sono la famiglia naturale, la famiglia affidataria, i servizi, la giustizia minorile: un sistema nel suo insieme molto complesso e che non sempre funziona come si vorrebbe. Dal basso, dal tavolo provinciale affido e accoglienza, è venuta la richiesta di provare a vedere che cosa potremmo fare per migliorare queste dinamiche”.Con l’autrice hanno dialogato l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani e Luigi Fadiga, garante per l’infanzia della Regione Emilia-romagna. La lettura di alcuni brani del libro è stata affidata alle voci dell’Associazione Proboscidea.“quello dell’affido è uno strumento che ha vissuto fasi alterne e che spesso, se non governato con le giuste raffinatezze, rischia anche di ribaltarsi: perché molto dipende dalla motivazione della famiglia che si mette a disposizione – ha spiegato l’assessore provinciale Marcella Saccani - molto dipende dalla capacità degli operatori in campo di valutare qual è la possibile alleanza fra la famiglia d’origine e la famiglia affidataria, e quindi quali sono i risultati che ne possono emergere. Interrogarsi su come siamo andati fino ad ora, quali sono le risorse in campo e quali risorse siano necessarie ancora credo sia un atto dovuto: perché se buone prassi esistono sono quelle che vanno valorizzate al massimo, e nello stesso tempo per capire se quanto abbiamo a disposizione è sufficiente, o è quello che serve, perché i risultati siano utili e importanti”.Per il garante per l’infanzia della Regione Emilia Romagna Luigi Fadiga il volume curato dalla professoressa Scivoletto è “un lavoro molto interessante, perché fa sentire la voce di chi in genere ha difficoltà a comunicare queste esperienze. E rilancia, in un momento in cui è opportuno, il tema dell’affido familiare. Questi sono anni in cui questa forma molto positiva di intervento soffre un po’, probabilmente adesso anche perché la crisi economica frena la disponibilità delle famiglie, ma è una forma che io ritengo assolutamente indispensabile rilanciare, magari con più flessibilità. E credo che questo libro sia un buon contributo per il rilancio”.L’iniziativa di oggi rientra nel programma 2014 di “L’arte dell’affido e l’affido nell’arte”, settimana di sensibilizzazione promossa come ogni anno dalla Provincia in collaborazione con il Coordinamento provinciale Affido e accoglienza (che riunisce i rappresentanti dei Servizi socio – sanitari del territorio, delle Associazioni di famiglie affidatarie e delle Comunità familiari) e con la collaborazione di Forum Solidarietà.  
   
 

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