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Notiziario Marketpress di
Venerdì 16 Maggio 2014 |
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SABATO 17 MAGGIO VOLONTARI LOCALI E G.E.V. AL LAVORO PER MIGLIORARE L’AMBIENTE DELLA ROCCA DI CAVOUR SARANNO MESSE A DIMORA ALCUNE PIANTE PRELEVATE DAL VIVAIO DEL PARCO PROVINCIALE DEL MONTE SAN GIORGIO E SARÀ RIPRISTINATA UNA STACCIONATA
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Sabato 17 maggio a Cavour gli amministratori e le associazioni locali e le Guardie Ecologiche Volontarie coordinate dalla Provincia di Torino saranno impegnati in una giornata dedicata ad interventi di miglioramento ambientale e manutenzione della suggestiva area del Parco provinciale della Rocca di Cavour. L’iniziativa è organizzata dal Servizio Parchi, Aree Protette e Vigilanza Volontaria della Provincia, in collaborazione con il Comune di Cavour e con alcune associazioni particolarmente attente alla salvaguardia di un’area naturalistica riconosciuta quale Sic, Sito di Importanza Comunitaria: gli Amici di Cavour e della Rocca, il gruppo A.n.a. Di Cavour, l’associazione “Anno Mille”, l’associazione Carabinieri in congedo, associazione “Cavour in Fiore”, il Centro Anziani, l’associazione Fanti, il gruppo folkloristico “I Danzatori di Bram”, il gruppo comunale Protezione Civile di Cavour e la Pro Cavour. L´intervento consisterà nella messa a dimora di piante prelevate dal vivaio del Parco Provinciale di Monte San Giorgio (Piossasco) e nel ripristino di una staccionata. Le azioni di riqualificazione dell´area fanno seguito a precedenti interventi forestali finanziati dal Psr (Piano di Sviluppo Rurale) della Regione Piemonte, per il periodo 2007-2013. Nell’ambito del progetto della Rete Ecologica Provinciale nel Parco Naturale della Rocca di Cavour sono infatti previsti il recupero ed il miglioramento forestale dell’habitat dei boschi di castagno (minacciati da alcuni agenti patogeni come il Cinipide Galligeno) ed il controllo di specie esotiche invasive (Robinia, Ailanto e Quercia rossa), al fine di massimizzare le funzioni ecologiche del bosco. La Rocca, Un Piccolo Grande Tesoro Di Ambienti, Microclimi, Fauna E Flora La Rocca di Cavour si innalza nella pianura pinerolese come uno scoglio solitario, a distanza di alcuni chilometri dalla cerchia alpina circostante. La sua origine risale al complesso fenomeno della formazione delle Alpi. Circa 30 milioni di anni fa, la collisione tra la zolla africana e quella europea della crosta terrestre provocò l’innalzamento della catena alpina. Nel Quaternario, a seguito delle alluvioni conseguenti allo scioglimento dei ghiacciai, gli immensi depositi che colmarono la Pianura Padana sommersero parzialmente la Rocca, isolandola dalle altre vette e facendone un “inselberg”, cioè una “montagna-isola”, ricca di quarzo, di gneiss occhiadini, micascisti e scisti. La Rocca ha due sommità, denominate il “Pilone” ed il “Torrione”, che, partendo dai 300 metri di altitudine della pianura, raggiungono l’altezza massima di 462 metri. Un terzo spuntone, posto ad est del Torrione, è noto in loco come “Rocca Crovet”. Grazie alla sua posizione e al suo clima, la Rocca consente la convivenza di specie botaniche tipicamente montane con altre a carattere mediterraneo. Sul versante nord crescono Castagni, latifoglie (Acero di monte, Ciliegio, Frassino, Tiglio, Farnia, Carpino bianco) alternate a Roveri, Betulle e Robinie. Nel sottobosco si trovano specie in prevalenza montane come il Mirtillo, il Brugo, il Giglio di San Giovanni e la Ginestra. Sui versanti ovest e sud si sviluppano il Rovere, la Roverella, la Robinia, l’Ailanto e (con minor densità rispetto al lato nord) il Castagno. Peculiare è la presenza di Origano, Timo e Cappero, quest’ultimo probabile eredità di un’introduzione in epoca medievale e dei commerci con la Liguria. Il versante sud-orientale presenta una fascia rocciosa con scarsa vegetazione, molto interessante per la presenza di rapaci nidificanti, come il Falco pellegrino. Sulle sommità, con clima caldo d’estate e mite d’inverno, prevalgono piante a cespuglio come i Bagolari, i Prugnoli, le Robinie e, nelle aree più scoperte, i rovi. Alla base del rilievo, nelle zone meno ripide e ben esposte, permangono alcune coltivazioni agricole: frutteti, prati da sfalcio e vigneti. Nel sito sono stati rilevati due ambienti di interesse comunitario: - la vegetazione rupicola delle pareti rocciose silicee, composta da vegetazione rupestre specializzata, come la Campanula elatines, la Silene rupestris e varie specie del genere Sedum - i boschi di castagno, che annoverano alcuni esemplari secolari. La collocazione dominante rispetto alla pianura e la presenza di ambienti differenziati (zone boschive, aree aperte e con cespugli, colture agricole) rendono il sito un punto di riferimento per gli uccelli stanziali e migratori, nonchè un habitat ideale per gli uccelli da preda. Di particolare interesse è la presenza dell’Averla minore (Lanius collurio), della Magnanina (Sylvia undata), del Nibbio reale (Milvus milvus), del Falco pellegrino (Falco peregrinus), della Taccola (Corvus monedula). Singolare la compresenza di tre specie di Luì: piccolo, bianco e verde (Phylloscopus collybita, Phylloscopus bonelli e Phylloscopus sibilatrix), caratterizzati da esigenze ecologiche differenti. Il Luì piccolo è quello più eclettico, il Luì bianco preferisce i territori caldi a sud, mentre il Luì verde popola i castagneti della zona nord. Sono segnalati alcuni rettili, come il Biacco (Hierophis viridiflavus), la Natrice dal collare (Natrix natrix) e una piccola popolazione della Salamandra pezzata (Salamandra salamandra), la cui peculiarità è di essere del tutto separata dalle popolazioni dei rilievi prealpini, che ne costituiscono il tipico habitat. È interessante la presenza di alcuni piccoli mammiferi come lo Scoiattolo (Sciurus vulgaris), il Ghiro (Glis glis) e il Moscardino (Muscardinus avellanarius). Per saperne di più sul Parco Provinciale della Rocca di Cavour http://www.Provincia.torino.gov.it/natura/ protezione_ambientale/aree_protette/cavour/index
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