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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Maggio 2014
 
   
  TENDENZE SCIENTIFICHE: COMPONENTI ELETTRONICI FLESSIBILI PER GLI IMPIANTI

 
   
 

Bruxelles, 22 maggio 2014 - Gli impianti di microprocessori nel corpo umano popolano l´immaginazione popolare da decenni. Gli autori di fantascienza spesso li dipingono come dispositivi che aumentano le capacità umane - ne troviamo un chiaro esempio nella trilogia di Matrix - mentre anche la società sembra muoversi lentamente in quella direzione. I sistemi elettronici sono comparsi prima nelle nostre case, poi nelle nostre tasche e adesso le principali aziende stanno iniziando a competere per il primato nel mercato emergente dei sistemi elettronici indossabili. A questo ritmo, la prossima grossa tendenza potrebbe anche essere rappresentata dagli impianti elettronici. Già nel 2002 gli Stati Uniti hanno testato un impianto sottocutaneo che permette un rapido accesso a dati relativi alla salute. Ma questa settimana una squadra di scienziati giapponesi e americani hanno fatto compiere un salto in avanti a questo sogno, creando dei dispositivi elettronici che diventano morbidi quando impiantati all´interno del corpo. Ma come mai la morbidezza è così importante? "Scienziati e medici stanno tentando di inserire dei componenti elettronici all´interno del corpo da molto tempo, ma uno dei problemi è che la rigidità dei componenti elettronici comuni non è compatibile con il tessuto biologico", ha dichiarato Jonathan Reeder, autore principale dello studio. "Occorre un dispositivo che sia rigido a temperatura ambiente, in modo che il chirurgo lo possa impiantare, ma abbastanza morbido e flessibile da avvolgere oggetti tridimensionali, in modo che il corpo possa comportarsi esattamente come farebbe senza il dispositivo. Montando i componenti elettronici su polimeri che cambiano forma e diventano morbidi, riusciamo a fare proprio questo". Il dispositivo è costruito a partire dai cosiddetti polimeri a memoria di forma sviluppati dal dott. Walter Voit, un autore dello studio, e sottili lamine elettroniche flessibili. Una volta impiantato nel corpo, esso reagisce al cambiamento di temperatura, si rimodella e diventa simile ai tessuti, i nervi e i vasi sanguigni. Quando impiantato nel corpo umano, potrebbe tenere informati i medici su ciò che avviene all´interno dell´organismo e stimolarlo alla terapia. "Abbiamo usato una tecnica nuova nel nostro campo per sostanzialmente laminare e far asciugare i polimeri a memoria di forma sopra ai transistor", ha spiegato Voit. "Nella progettazione del nostro dispositivo, ci stiamo avvicinando alle dimensioni e alla rigidità di strutture biologiche di precisione, ma abbiamo molta strada da fare per eguagliare l´incredibile complessità, funzionalità e organizzazione della natura". Durante i test i ricercatori hanno usato il calore per distribuire il dispositivo attorno a un cilindro con un diametro di soli 2,25mm, e hanno anche impiantato il dispositivo nei ratti. Hanno osservato che dopo l´impianto, il dispositivo si era modellato e adattato al tessuto vivente mantenendo le proprietà elettroniche. Questo risultato non era mai stato ottenuto in precedenza. Secondo Reeder, il prossimo passo della ricerca è quello di rimpicciolire i dispositivi in modo che si possano avvolgere attorno a oggetti più piccoli e di aggiungere più componenti sensoriali. Per maggiori informazioni, visitare: Università del Texas http://www.Utdallas.edu/news/2014/5/13-29981_new-implanted-devices-may-reshape-medicine_story-sidebar.html?wt.mc_id=newshomepage

 

 
   
 

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