Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Maggio 2014
 
   
  PERCHÉ IL GAS NATURALE NON È IL ´PONTE´ PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA LO SPIEGANO SU QUALENERGIA.IT I RICERCATORI DEL CNR

 
   
  Firenze e Palermo, 22 Maggio - Il metano è il primo agente climalterante, particolarmente entro i primi 30 anni dall´emissione, a causa delle fuoriuscite tanto durante l´estrazione del gas naturale che dalle reti di trasporto e distribuzione. Lo scrivono su Qualenergia.it Francesco Meneguzzo e Mario Pagliaro del Cnr, commentando i risultati appena pubblicati da Bob Howarth su Energy Science & Engineering e su Nature. Ben il 44% dell’effetto serra aggiunto a quello naturale dalla Prima rivoluzione industriale ad oggi, è dovuto direttamente al gas metano. Il metano, infatti, è un gas a effetto serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica, anche se il suo tempo medio di residenza in atmosfera non supera i 30 anni. La soluzione per arrestare la crisi climatica -- scrivono i ricercatori del Cnr, impegnati da anni nella sfida di costituire al Cnr il nuovo Istituto per l´energia solare -- è elettrificare gli usi finali dell’energia utilizzando le fonti rinnovabili. Proprio ieri, la Borsa elettrica italiana ha dato la notizia che il 55% dell´elettricità prodotta e venduta in Italia è di origine solare (eolico e idroelettrico sono due forme dell’energia solare che si rinnova ogni giorno e ogni anno). E questa è proprio la strada raccomandata da Howarth anche per gli Stati Uniti e per tutti i maggiori Paesi industriali: passare all’elettricità solare, generata per mezzo delle fonti rinnovabili e convertire in elettrici gli usi finali dell’energia, a partire dal riscaldamento e dai trasporti. Ovvero, dire addio alle caldaie e ai motori termici, due tecnologie del Xix secolo. Per l’Italia questo significa in primo luogo accelerare ulteriormente lungo la strada dell’energia solare; e adottare su vasta scala tanto le tecnologie ad altissima efficienza per il riscaldamento e la generazione di calore industriale (come le pompe di calore), che quelle della mobilità elettrica. Con la sicurezza che il clima non ci lascia scelta. I Gruppi dei due scienziati italiani pubblicano proprio su Energy Science & Engineering uno studio dettagliato dell´impatto dell´energia solare sul mercato elettrico e sul risanamento ambientale in Italia che sarà reso pubblico la prossima settimana.  
   
 

<<BACK