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Notiziario Marketpress di Venerdì 23 Maggio 2014
 
   
  L’ARTE DI SINGAPORE A MILANO

 
   
  La Galleria Primo Marella ospita il nuovo progetto espositivo del giovane artista di Singapore “A guide to the Flora and the Fauna of the World”. Le opere di Robert Zhao Renhui, giovane artista multidisciplinare di Singapore, saranno in mostra presso la Galleria Primo Marella di Milano che aprirà oggi i propri spazi per offrire visibilità al nuovo progetto espositivo commissionato dai curatori della Biennale di Singapore nel 2013. Singapore, città di sperimentazione e in costante cambiamento, è oggi uno dei laboratori creativi più attraenti e vivaci al mondo per le rassegne artistiche ospitate durante l’anno e per i talenti che hanno scelto la città, per interesse o per provenienza, come base stabile dove far emergere e coltivare la loro creatività. La Città-stato Asiatica ospita musei, gallerie e spazi che celebrano la creatività asiatica in tutte le sue esibizioni: Singapore Art Museum, Asian Civilization Museum e National Museum sono solo alcuni tra i luoghi fulcro della vita culturale in costante fermento della città. Robert Zhao, con la sua "A guide to the Flora and the Fauna of the World", porta a Milano una dimostrazione del fermento che anima Singapore, offrendo agli appassionati d’arte visiva un ottimo spunto per riflettere sul rapporto tra forme di vita e civiltà. "A guide to the Flora and the Fauna of the World", percorso conoscitivo che si sviluppa fra fotografie e installazioni, conduce il visitatore a riflettere sugli effetti causati dall’incidenza umana sull’ambiente naturale circostante e sulle necessarie evoluzioni messe in atto dalle diverse forme di vita per adattarsi ai cambiamenti. Lo studio artistico di Robert Zhao Renhui sfocia così nel campo della zoologia, portandolo a lavorare tra il mondo ideale e reale, in un continuum dai confini indefiniti. Le sue opere puntano a denunciare lo stato dei nostri comportamenti, sempre più condizionati, e spesso determinati, dai filtri mutuati da media e istituzioni, accettate come fonti autorevoli. L’esposizione ci invita così a rivedere i ruoli nei processi di ricezione delle informazioni e di apprendimento, impiegando fotografie, testi e installazioni, sempre in precario equilibrio tra arte e scienza.  
   
 

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