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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Maggio 2014
 
   
  QUOTE LATTE, ASSESSORE LOMBARDIA: NON SI DOVEVA OPERARE

 
   
  Milano - "Per il quarto anno consecutivo la produzione nazionale di latte è rimasta all´interno dei paletti definiti dall´Unione europea: gli allevatori hanno prodotto complessivamente 10,831 milioni di tonnellate, contro 10,923 milioni di tonnellate assegnate da Bruxelles. Questo significa che ero nel giusto, molti mesi fa, quando proposi al ministro delle Politiche agricole, seguito dai colleghi delle Regioni del Nord, di non operare la trattenuta ai primi acquirenti, per non gravare su una situazione economica dei produttori non proprio rosea". Lo dice l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, commentando i dati relativi alla produzione annuale di latte per la campagna 2013/2014. Operazioni Che Hanno Danneggiato Agricoltori - "Se avessero dato retta alla richiesta degli assessori della Macroregione agricola del Nord, che concentra il 90 per cento della produzione lattiera del Paese, si sarebbero evitate - spiega l´assessore - operazioni che hanno avvantaggiato solamente le banche, danneggiando gli allevatori". Si Apre Nuova Fase - La Lombardia è la più importante regione italiana per la produzione di latte, con quasi 6.000 allevamenti e 4,5 milioni di tonnellate prodotte. "Ora - prosegue il responsabile dell´Agricoltura regionale - bisognerà affrontare il percorso di avvicinamento alla fine del regime delle quote latte, fissato per il 31 marzo 2015, consapevoli che si aprire una nuova fase per i produttori del Nord, chiamati a confrontarsi con le stalle del Nord Europa". Maggiore Programmazione - La strada indicata dall´assessore va nella direzione di una "maggiore programmazione della produzione da parte dei consorzi di tutela, dell´etichettatura e della trasparenza delle produzioni a livello internazionale, del rafforzamento della filiera, per aumentare la competitività". Dop Una Priorità - "La qualità e le produzioni Dop rimarranno una delle priorità da seguire - insiste l´assessore lombardo -. Non serve, come qualcuno ha sostenuto, un ´pacchetto latte 2´, ma applicare le norme e le opportunità già esistenti. Ai produttori del Nord dobbiamo garantire un´economia reale, tenendoli lontani da nuova burocrazia e da forme di economia di carta che negli anni hanno solamente portato una decrescita della sovranità alimentare anche sul versante lattiero".  
   
 

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