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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Maggio 2014
 
   
  LA LEGALITÀ SI IMPARA A SCUOLA

 
   
   Parma, 27 maggio 2014 – La lotta alla mafia si può fare come semplici cittadini e la si può imparare a scuola cominciando fra i banchi a conoscerne meccanismi e metodi, parlandone con insegnanti e compagni di scuola, e ragionando insieme di legalità. E’ quello che hanno fatto i 370 ragazzi del progetto "Dare un nome al mondo", iniziativa di promozione della cittadinanza responsabile attivato nelle scuole superiori dalla Provincia in collaborazione con Libera, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna e realizzato dalla Cooperativa Giolli. Il 23 maggio nella chiesa di via Anna Frank, divenuta per l’occasione un Parlamento, studenti e studentesse delle 16 classi partecipanti si sono anche misurati con le cose che si possono fare per far crescere la cultura della legalità. L’incontro che ha concluso i laboratori tenuti in ciascuna scuola si è aperto con il ricordo dell’anniversario della strage di Capaci. Massimiliano Filoni accompagnato dalle note dell’arpa di Vania Buzzini (entrambi della cooperativa Giolli) ha raccontato il “suo” sabato 23 maggio: lo studio della storia, il sole fuori che continua a chiamare, il pensiero del Giro d’Italia che avrebbe visto l’indomani, poi in cucina dove si preparava la cena. E’ l’edizione straordinaria del tg che annuncia l’attentato. “Niente sarebbe più stato come prima, dopo questa strage e quella di via D’amelio non è stato più possibile negare l’esistenza della mafia” dice Filoni ricordando che proprio in quei giorni il Parlamento era impegnato nell’elezione del presidente della Repubblica. E ricorda chi ha pagato con la vita il proprio impegno contro la mafia: Peppino Impastato, Mauro Rostagno, Giancarlo Siani “per aver rotto la bolla del silenzio” dice. Grazie a questo progetto i ragazzi delle superiori di Parma hanno potuto conoscere negli incontri pubblici la loro vicenda e la loro lotta. Nei laboratori che sono seguiti hanno cercato di mettere insieme parole e fatti per costruire un mondo migliore. Filoni e Buzzini restituiscono alla platea ciò che è stato raccolto: la difficoltà dei ragazzi a stare in “questo mondo incomprensibile come un capolavoro di arte moderna” il fatto che “la mafia seduce perché ti fa sentire più forte” ma “la legalità è un modo di vivere armoniosamente” e “le leggi servono a garantire a tutti una buona vita”. E proprio con le leggi termina l’incontro cioè con i suggerimenti dei ragazzi su come è possibile cambiare le cose. Servono dicono più progetti nelle scuole dove bisogna inserire la materia “attualità”, favorire la partecipazione contro l’indifferenza, garantire il lavoro riducendo le tasse per le imprese che assumono, garantire informazione corretta anche sull’attività del Parlamento, creare occasioni di conoscenza della Costituzione che siano inclusive, istituire il volontariato civico che aiuti le persone a conoscere quello che fanno le istituzioni. E’ all’assessore Marcella Saccani che vengono consegnate le proposte dell’assemblea. “La nostra è una Provincia che si è impegnata a sconfiggere l’idea di uno Stato lontano e di istituzioni chiuse. Il tema della legalità passa dalla conoscenza, dall’informazione e se le istituzioni si muovono in questa direzione si possono rompere quelle chiusure che vorrebbero la scuola un mondo a parte. – ha detto Saccani – Falcone e Borsellino sono morti 22anni fa ma non smettono di essere punto di riferimento per tutti sul tema della legalità. Da quelle stragi è cambiato qualcosa e forse è iniziata una nuova era nella lotta alla mafia. Voi potete assumere questa idea che deve essere tradotta anche in stili di vita quotidiani”. Le classi aderenti al progetto: Liceo Ulivi: 3 classi del triennio: Ite Bodoni: Ii A Iii A; Isiss Giordani: V O, Iv N, V N, Tss; Iiss Gadda: Ii C; Liceo Romagnosi: 1 classe; Itas Bocchialini: I C I F; Liceo Marconi: Ii M I T; Liceo Maria Luigia: Iii C.  
   
 

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