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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Marzo 2007
 
   
  AMBIENTE: CONVEGNO SALVAGUARDIA ERPETOFAUNA IN ALPE ADRIA

 
   
   Udine, 27 marzo 2007 - L´erpetofauna è un indicatore della salute dell´ambiente naturale, che, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia sulla base di queste recenti ricerche effettuate studiando il comportamento di anfibi e rettili, si può definire di buona qualità. Questi, in sintesi, i contenuti del convegno sulla "Salvaguardia dell´erpetofauna nel territorio di Alpe Adria", svoltosi a Udine in sala Aiace e organizzato dall´ufficio Studi Faunistici della Regione, con la consulenza scientifica del Museo friulano di storia naturale. L´affollato incontro ha segnato la conclusione di un progetto rivolto allo studio dei rettili e degli anfibi, che è stato realizzato nell´ambito del programma comunitario Interreg Iii A Italia-austria, e gli esiti del quale sono stati raccolti in una esauriente pubblicazione, presentata nell´occasione. Tale lavoro di ricerca ha consentito di individuare le strategie per la conservazione delle specie faunistiche, ma in particolare è valso la sperimentazione delle possibilità di utilizzo delle rane verdi quali animali indicatori della salute dell´ambiente. Di particolare rilievo, a tale proposito, risulta il censimento che è stato eseguito sui principali corridoi (complessivamente una quarantina) di migrazione degli anfibi, in particolare delle rane e dei rospi, che si attivano in primavera dalle zone di svernamento degli animali agli stagni. Il censimento ha permesso la redazione di un´apposita mappa georeferenziata. Detti corridoi, quando intersecano strade di grande percorrenza, creano seri problemi alla sicurezza stradale e determinano, nel contempo, il rischio di riduzione delle specie faunistiche protagoniste del fenomeno. Il progetto realizzato dalla Regione ha pure già consentito la creazione di stagni e abbeveratoi a scopo conservativo e sperimentale. A proposito degli esiti del progetto di salvaguardia, l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Enzo Marsilio, ribadisce l´interesse dell´Amministrazione alla valorizzazione e conservazione del patrimonio naturale del Friuli Venezia Giulia. La componente animale del nostro ecosistema, secondo l´assessore, costituisce un elemento indispensabile, ancorché minacciato dalle modifiche che gli habitat umidi preferiti dall´erpetofauna subiscono nel tempo. "Il progetto attuato assieme all´Austria - aggiunge Marsilio - costituisce un esempio di come le strategie di valorizzazione del territorio e della sua biodiversità possano essere concretizzate solamente in accordo fra i Paesi della Ue, e tramite il coordinamento transfrontaliero tra Regioni limitrofe". "Sono strategie - ha conclude Marsilio - che rappresentano un notevole passo avanti della Regione, e che si sono concretizzate di recente con altre iniziative, come per esempio il monitoraggio della presenza della lince; iniziative dalle quali si ricava il buono stato di salute del nostro ambiente". Sull´unicità del territorio del Friuli Venezia Giulia rispetto alla biodiversità si era soffermato in apertura del convegno il direttore centrale delle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna della Regione, Augusto Viola, per affermare che il Progetto costituisce la prima risposta della Regione alle problematiche dell´erpetofauna, con lo specifico obiettivo di proporre un approccio strutturale che vada oltre la gestione di sporadici interventi di emergenza. Ciò favorirà la pianificazione di iniziative più organiche sia a livello regionale, come nazionale e internazionale, anche nel quadro normativo della Direttiva Habitat 92/43 Cee, e nell´ambito della Rete di Natura 2000. I dettagli del progetto sono invece stati esplicitati dal suo coordinatore, Stefano Fabian. I lavori sono stati preceduti dagli indirizzi di saluto dell´assessore alla Cultura e Beni Culturali del Comune di Udine, nonché del direttore del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine, Carlo Morandini. Gli approfondimenti della giornata di studio sull´erpetofauna hanno riguardato la vulnerabilità e la conservazione delle specie, la situazione e le esperienze in Austria, in Slovenia, nel Carso Triestino, in Lombardia, e le iniziative sperimentali della Provincia autonoma di Trento, le attività della Regione Friuli Venezia Giulia e l´esperienza della Provincia di Pordenone. .  
   
 

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