Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedě 12 Giugno 2014
 
   
  HARRY POTTER E LA NOSTRA SOCIETŔ: L’ISTRUZIONE DECIDE I DIRIGENTI

 
   
  Trento, 12 giugno 2014 - Scuola e politica, due universi distanti? Assolutamente no, come rilevano gli studi di Noam Yuchtman, ricercatore del National Bureau of Economic Research, presentati al Festival dell’Economia di Trento durante l’incontro “Dall’universitŕ di Bologna alla Peking University: člites, scuola e politica”. Vi č un aspetto cruciale di politica economica all’interno delle politiche sull’istruzione: il programma scolastico e la struttura degli edifici di istruzione vengono definiti dalla classe dirigente a seconda dei loro interessi. A volte le scelte non sono dannose, ma altre volte, se investire in capitale umano produttivo minaccia lo status dell’člite, č preferibile non investire come ben dimostrato nella Cina del 19esimo secolo. “Le člite – ha esordito Noam Yuchtman, dopo una breve introduzione di Armando Massarenti - mirano a tutelare i propri interessi e a costituire il sistema d’istruzione che meglio le tuteli”. “Ci sono due caratteristiche che definiscono una classe dirigente – ha spiegato Noam Yuchtman - e sono entrambe strettamente collegate: la necessitŕ di mantenere un livello di reddito adeguato e uno status sociale alto, che viene attribuito anche dalla formazione scolastica ricevuta”. Ora le člite tengono al futuro dell’člite e quindi le scuole contribuiscono a plasmare la classe dirigente in termini di reddito e di possibilitŕ. “Se – ha proseguito Yuchtman – pensiamo a Harry Potter, egli č andato in una scuola d’člite d’arti magiche. E quanti Harry Potter possono esserci? Bene, molte posizioni sono riservate solo a chi ha frequentato certe scuole. Č cosě dall’epoca medievale”. Le člite saranno sempre a sostegno di alcune scuole e di alcune materie, perché hanno dei loro interessi da difendere: “Alcune scelte delle člite vanno a vantaggio della societŕ mentre altre scelte no, perché mettono a rischio l’člite stessa. La storia ci insegna che le scelte operate dalla classe dirigente hanno conseguenze dirette sulla societŕ”. Ma qual č il legame tra istruzione e scelte politiche? Un esempio puň essere quello dell’Europa Medievale, che ha visto la nascita delle universitŕ e il conseguente riadattamento del diritto romano, proprio perché esso era materia di studio universitario. Le člite, infatti, avevano considerato che il diritto romano poteva essere utile per i loro interessi, ad esempio per espandere i commerci. In seguito si č cominciato a studiare anche diritto canonico e questo andň a innovare la Chiesa, che a sua volta investě molto nelle universitŕ e nella formazione del capitale umano. Come conseguenza, molti dei laureati all’Universitŕ di Bologna entrano a far parte della chiesa. Un ulteriore esempio č dato dalla rivoluzione commerciale, ha affermato Noam Yuchtman: “Le universitŕ hanno accelerato l’urbanizzazione e lo sviluppo dell’economia europea”. Ma, come si diceva sopra, non sempre le scelte dell’člite sono a favore della societŕ: “In Cina, nelle scuole del 19esimo secolo, dopo essere venuti a contatto con i poteri imperialisti occidentali, cominciano a essere introdotte materie tecniche su esempio delle scuole occidentali, ma le člite cinesi, a questo punto, si sono chieste se valesse la pena di cambiare sistema educativo sul modello occidentale. Nella maggior parte dei casi si č preferito un approccio conservativo basato sul confucianesimo. Non a caso nel 19esimo secolo la Cina ha visto una crescita pari a zero e solo successivamente, con l’incentivazione di un’educazione moderna, si č tornati a crescere”. Per tornare ai giorni nostri, ha concluso Noam Yuchtman, “dobbiamo renderci conto che la classe dirigente opera delle scelte importanti negli insegnamenti scolastici. Quando pensiamo a dei cambiamenti nel capitale umano si deve sempre pensare a qual č l’ottimo dal punto di vista sociale e quale potrŕ essere la reazione della classe dirigente, che andrŕ sempre a tutelare i propri interessi”.  
   
 

<<BACK