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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Giugno 2014
 
   
  SERVITÙ MILITARI: RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA SARDEGNA PIGLIARU IN CONSIGLIO REGIONALE

 
   
  Cagliari, 16 Giugno 2014 - "Sono qui per riferire al Consiglio dell´audizione tenuta martedì a Montecitorio in Commissione Difesa sul tema delle servitù militari in Sardegna". Lo ha detto il Presidente della Regione Francesco Pigliaru in apertura del suo intervento, il 12 giugno nell´aula del Consiglio regionale. "Il 18 e il 19 a Roma ci sarà la seconda Conferenza sulle servitù, dove vorremmo portare una posizione unitaria e condivisa", ha proseguito il Presidente Pigliaru. "Abbiamo grande rispetto per il ruolo delle Forze Armate e per il loro compito istituzionale, rispetto rafforzato dal legame dei Sardi con la gloriosa Brigata Sassari. È un legame che ci rende ancor più consapevoli, appunto, di tale ruolo, ma nello stesso tempo rileviamo l´assoluta sproporzione dell´impegno richiesto alla Sardegna: diamo un contributo pari al 65% del totale nazionale con una popolazione pari al 2%". Francesco Pigliaru, ricordando che i poligoni di Perdasdefogu e Teulada sono i più vasti d´Europa, ha evidenziato i numeri di queste servitù: 30.000 ettari di cui 13.000 con limitazioni totali e 80 km di coste inaccessibili a qualsiasi attività economico turistica. "A fronte di tanto gravame - ha detto - le compensazioni sono del tutto inadeguate. Se nel periodo 1990-94 il contributo fu pari a 14 milioni di euro, oggi, e parliamo del periodo 2005-2009, i milioni sono 15: in termini nominali il contributo è aumentato di 1 milione, in termini reali è diminuito di 5, come dimostra qualunque indicatore Istat, e significa che in un paio di decenni si è ridotto di un quarto. Inoltre manca la regolarità, come testimoniano i Sindaci: i soldi sono incerti, pochi, arrivano in ritardo e non possono essere utilizzati in tempi ragionevoli in quanto vincolati dal patto di stabilità. Emerge chiaramente l’urgenza di un riequilibrio interregionale. Non è ragionevole che la Sardegna continui ad essere azionista di maggioranza assoluta nei costi delle servitù militari, è necessario attuare una progressiva riduzione delle aree soggette a servitù. Ciò che cinquant’anni fa le autorità militari ritenevano essenziale, oggi che la guerra fredda è finita e le tecnologie sono completamente modificate, non può essere più considerato tale." Nella sua relazione, il Presidente della Regione si è poi soffermato su tutela ambientale e della salute, evidenziando la necessità di istituire osservatori ambientali indipendenti nei singoli poligoni, con l´obiettivo di un monitoraggio costante per raccogliere informazioni da diffondere con la massima trasparenza. Indispensabile, inoltre, uno studio indipendente sui costi complessivi che le servitù militari esistenti in Sardegna comportano in termini di mancato sviluppo: "in regime di spending review la Difesa, come cerca di ridurre altre spese, deve essere in grado di ridurre i costi delle servitù militari", ha sottolineato il Presidente. "Può farlo solo sulla base studi indipendenti e autorevoli, basati su standard scientifici internazionali, che misurino il costo effettivo delle servitù militari e stabiliscano la differenza di costo per il governo tra una servitù di 13 mila ettari e una pari alla metà. Studi che attualmente non esistono. Questo ci consentirà di fronteggiare il problema delle dimensioni delle servitù militari in modo meno ideologico e molto più concreto e capire quali sono le compensazioni adeguate in attesa della riduzione, cosa che rivendichiamo con forza.” Francesco Pigliaru ha poi riferito al Consiglio di aver esposto in audizione l’esigenza di un prolungamento della sospensione delle esercitazioni militari per l’estate, in modo da favorire l´allungamento della stagione turistica, passando dall’attuale sospensione prevista dal 20 giugno al 20 settembre a un periodo che vada dal primo giugno al 30 settembre. Altra richiesta ha riguardato gli investimenti nella ricerca, che in Sardegna devono essere proporzionali ai gravami delle servitù. Il Presidente ha fatto infine riferimento alle dichiarazioni rilasciate ieri dal Ministro della Difesa Roberta Pinotti, secondo cui ciò che serve delle servitù militari sarà mantenuto e ciò che non serve sarà restituito ai territori. "E´ l´inizio di un dialogo che ritengo incoraggiante, vedo la possibilità di un´intesa", ha concluso il Presidente Pigliaru. "Alla Conferenza sulle servitù sarà importantissimo presentarci con una posizione condivisa, espressa in modo unitario in un testo chiaro, forte, votato dall’Aula del Consiglio."  
   
 

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