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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Giugno 2014
 
   
  LOMBARDIA. FESTACISL, MARONI:MACROREGIONE È PROGETTO CHE FUNZIONERÀ "OPPORTUNITÀ DI RIAGGREGARE L´EUROPA SU BASI FEDERALISTE"

 
   
  Firenze, 16 giugno 2014 - "La Macroregione delle Alpi è un progetto che viene da lontano e che funzionerà, perché crea un nuovo soggetto istituzionale formato da territori omogenei". Lo ha ricordato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, questa mattina, alla Festa nazionale della Cisl, in corso a Firenze, al dibattito ´Per un´Europa più forte e federale´, insieme al presidente della Regione Abruzzo Luciano D´alfonso e al costituzionalista dell´Università di Padova Luca Antonini. Il governatore lombardo, partendo da una citazione di Altiero Spinelli, ha ricordato che "che l´Europa dei popoli e delle Regioni prevede esattamente questo: una riaggregazione delle aree territoriali omogenee senza i confini amministrativi che c´erano fino a qualche anno fa". Senza Confini - "Dopo l´accordo di Shengen - ha osservato - l´Italia non solo non controlla più i confini con Francia, Austria e Slovenia, Paesi membri della Ue, ma anche con la Svizzera, che è uno Stato extracomunitario. La grande opportunità che abbiamo è quella di riaggregare l´Europa su base federalista, tenendo conto non delle appartenenze nazionali-statali, ma delle omogeneità del territorio". Qualcosa Di Utile - Un passaggio, secondo Maroni, "utile per dare opportunità alle imprese e al mondo del lavoro. La Macroregione delle Alpi, che è già una realtà, è una novità importante, perché costituita da 46 Regioni di 7 Paesi diversi. Può funzionare, perché è un´area omogenea sotto tanti punti di vista e può diventare l´interlocutore nei confronti dell´Unione europea, per esempio, per il riparto dei fondi Ue, per il sostegno delle imprese e dell´occupazione. O ancora per Pac, cioè per la Politica agricola comune. Può giocare quindi, un ruolo fondamentale e cambiare gli equilibri all´interno dell´Europa". Progetto Già Partito - Il numero uno di Palazzo Lombardia ha sottolineato che la Macroregione "non è di là da venire, ma è un progetto già partito. I prossimi 2 e 3 dicembre ospiteremo a Milano i presidenti delle 46 Regioni, i 7 ministri degli esteri e tutti gli stakeholder coinvolti. Il cronoprogramma della Commissione Ue è preciso: a maggio 2015 la Macroregione delle Alpi viene fatta nascere 2 ufficialmente e il 1 luglio 2015 sarà operativa, diventando cioè un nuovo soggetto istituzionale che dialoga con l´Europa". "Quanti in sala credono che questa Europa abbia risposto bene alla crisi?". È la domanda rivolta da Mario Sechi, nel ruolo di moderatore della tavola rotonda, all´affollata platea della Festa nazionale della Cisl in corso a Firenze, durante il dibattito ´Per un´Europa più forte e federale´, al quale hanno partecipato i governatori di Lombardia e Abruzzo Roberto Maroni e Luciano D´alfonso e il costituzionalista Luca Antonini. In sala non si è alzata nemmeno una mano e anche il presidente lombardo si è unito alla critica verso l´attuale organizzazione comunitaria. Direttiva Nitrati Ingiusta - "L´europa così com´è non va bene, è sbagliata, perché prende decisioni per noi fortemente è ingiustamente penalizzanti" ha detto Maroni, prendendo come esempio la ´Direttiva nitrati´. "Pochi sanno di cosa si tratti - ha illustrato -, è una legge Ue, che, partendo da un assunto corretto, quello di non inquinare, prende come punto di riferimento un unico modello di agricoltura, quello tedesco, con il risultato che, se la applicassimo in Lombardia, il 95 per cento delle nostre imprese agricole chiuderebbe. È una legge vecchia, l´inquinamento non dipende da quello e io sto facendo una battaglia durissima contro la burocrazia Ue per cambiarla. Non voglio arrivarci, ma sono pronto anche all´infrazione pur di fermarla". L´europa Che Non Vogliamo - Questa, "quella che prende gli ordini dal Nord delle Alpi" ha evidenziato Maroni "è l´Europa che non vogliamo. Per questo dobbiamo profondamente cambiarla". "Da ministro del Welfare, nel 2003, ho partecipato a un semestre Ue guidato dall´Italia. Mi sono occupato di alcuni dossier, ma in quei sei mesi non ho potuto che portare un po´ avanti un lavoro iniziato due semestri precedenti e concluso in due semestri successivi. Con la ´lentocrazia´ europea, il semestre è un arco temporale troppo breve". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, questa mattina, alla Festa nazionale della Cisl in corso a Firenze, partecipando al dibattito ´Per un´Europa più forte e federale´, insieme al presidente della Regione Abruzzo Luciano D´alfonso e al costituzionalista dell´Università di Padova Luca Antonini. Servono Riforme - Per il governatore anche il semestre Ue "va riformato. Il Governo Ue è troppo burocratico, in soli sei mesi, con in mezzo agosto, non si può far altro che portare avanti solo qualche cosa. Da questo punto di vista sono molto pessimista sull´efficacia del semestre italiano". Temi Prioritari - Sollecitato dalle domande del moderatore del dibattito, il giornalista Mario Sechi, su cosa dovrebbe mettere Matteo Renzi in agenda per la sua presidenza Ue, il governatore ha risposto in maniera netta: "Crescita, lotta all´immigrazione clandestina, stop al Fiscal compact". Revisione Patto Stabilità - "Bisogna ribaltare le politiche Ue portate avanti fino a ora" ha argomentato Maroni, spiegando che "una delle prime cose deve essere la revisione del Patto di stabilità, che anche Renzi, da sindaco, chiamava ´Patto di stupidità´". Immigrazione Problema Comune - L´europa, ha proseguito Maroni, "deve finalmente prendersi carico della questione immigrazione. I progetti ci sono, ma, anche in questo caso, sono i Paesi del Nord a frenare". Basta Fiscal Compact - Terzo suggerimento avanzato dal numero uno di Palazzo Lombardia, l´abolizione del Fiscal compact. "Io – ha detto - lo cancellerei, perché equivale al commissariamento dei Parlamenti dei singoli Stati membri. Il Parlamento italiano non potrà più fare la Legge di bilancio, sarà la Commissione europea a decidere la nostra finanziaria, le Camere saranno costrette a deliberare quello che viene deciso a Bruxelles". Un lungo applauso, quello che la sala della Festa nazionale della Cisl, in corso a Firenze, ha tributato al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, quando ha sottolineato "di voler difendere il ruolo dei corpi intermedi", cioè dei sindacati e delle parti sociali. Un proposito suffragato da esempi concreti, come il recente accordo sul lavoro per Expo, al quale si è appunto arrivati insieme alle rappresentanze datoriali e a quelle dei lavoratori. Dialogo Sociale Tripartito - Criticando l´Esecutivo nazionale, "che tende a scavalcare tutto quello che sta in mezzo", il numero uno di Palazzo Lombardia ha invitato Palazzo Chigi a valorizzare i corpi intermedi, sottolineando che ciò "non vuole dire tornare alla concertazione, ma utilizzare il modello europeo del dialogo sociale tripartito".  
   
 

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