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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Giugno 2014 |
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UMBRIALIBRI 2014: "SCULTURE ELLENISTICHE FRA SENSO E SIGNIFICATO" DI ALESSANDRO CELANI
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Perugia, 16 giugno 2014 - Che cosa trasmettono le sculture ellenistiche? Una certa inquietudine naturale, un certo, innato dolore. Se ne fa interprete Alessandro Celani, in un volume ("Una certa inquietudine naturale. Sculture ellenistiche fra senso e significato", Edizioni Aguaplano-officina del libro) che l´autore, con Raffaele Marciano, John Onians e Massimo Osanna, ha presentato, nell´ambito di "Umbrialibri", alla Sala delle Conferenze della Galleria Nazionale di Perugia. L´autore, archeologo e docente di storia dell´arte della University of Alberta School di Cortona, ha cercato nel suo volume di descrivere "quel ‘naturalis quidam dolor´ che infiamma il protagonista Servio Sulpicio Galba, e tutte le donne e gli uomini della sua epoca, come ben sa Cicerone". "Trasfigurato nella finzione dell´arte, è l´inquietudine – ha detto Celani – che ritroviamo negli sguardi intensi dei ritratti, nel ripiegamento carnale dei panneggi, nella nudità sfrontata dei corpi maschili, non importa se siano dei, eroi o uomini. Il dolore – ha aggiunto - fa sempre lo stesso percorso: cade dal cielo come una pioggia, non distingue il servo dal padrone, ma non è senza speranza. La sua via di fuga, il suo riscatto, come per le statue che rivivono in queste pagine, sono la fuga, il nascondimento, l´interruzione e la rinuncia: la violenza, inflitta e subita, l´uccisione e l´amplesso". "Uno specchio per disfarsi, attraverso la ricerca, la contemplazione, lo stupore – così Celani ha definito il senso della propria opera, interpretazione viva di ciò che ancora ci parla attraverso i secoli -, di ciò che esso contiene: il dolore". Su questa nuova ipotesi di lettura delle sculture ellenistiche, si sono confrontati con l´autore John Onians, allievo del grande storico dell´arte Ernst Gombrich, e il sovrintendente di Pompei Massimo Osanna. |
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