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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Giugno 2014
 
   
  UMBRIALIBRI 2014: "TUTTA COLPA DELL´EUROPA?"

 
   
  Perugia, 16 giugno 2014 - Che sta accadendo in Europa, nelle sue istituzioni e tra la gente? Quale strada imboccare in futuro perché l´Unione Europea diventi effettivamente l´Europa dei cittadini? Quali impatti ha avuto la moneta unica sulle economie degli Stati membri? Sono alcune delle riflessioni offerte oggi, nell´ambito di Umbrialibri, dagli autori di "Tutta colpa dell´Europa?", Thierry Vissol, "L´euro è di tutti", Roberto Sommella, e "La lunga notte dell´euro", Alessandro Barbera, coautore del volume con Stefano Feltri. Milioni di persone stanno pagando il conto di scelte che non hanno capito, né condiviso. Sono cresciute le disuguaglianze, sono caduti Governi, fallite economie, è cresciuta la disoccupazione e sembra non esserci uscita dalla crisi. Allora di chi è la colpa? Per Vissol l´Europa soffre di tre grandi malattie: la mancanza di memoria, la complessità delle sue istituzioni e dei meccanismi che le regolano e la confusione che ne deriva. Per questo "è necessario conoscere la storia, avere migliore accesso all´informazione, sgomberare il campo dai luoghi comuni e dai preconcetti che regnano nell´opinione pubblica. Non è colpa dell´Europa – sostiene Vissol – se in Italia c´è la mafia o la cattiva abitudine di parcheggiare in seconda fila. L´europa ha i suoi difetti. Ma le scelte che ricadono sui cittadini sono prese dai Capi di Stato e di Governo che finora hanno sempre votato all´unanimità". "La recente tornata elettorale, con la nascita di partiti fortemente antieuropeisti, che si fanno portavoce della rabbia e del disagio di ampie fasce della popolazione, ha dimostrato – per Summella – che un´Europa che non preserva i diritti fondamentali dei cittadini, per tutelare quelli della finanza e delle banche, non ha futuro. Ci sono ritardi indiscutibili nel processo di unificazione. Permangono rigidità che limitano la sovranità degli Stati e i questo quadro anche la moneta unitaria, ma non unica, è fattore di impoverimento per tanta gente". La ricetta potrebbe essere - per l´autore - quella di arrivare ad un sistema federato simile a quello degli Stati Uniti. Qui – ha ricordato - dopo la guerra di indipendenza gli stati federati condivisero i loro debiti". "L´unione Europea ha messo in evidenza le differenze tra i Paesi - sostiene Alessandro Barbera. Ma soprattutto ha evidenziato il vuoto della politica ed ha indicato nella Bce l´unica istituzione che ha funzionato nei momenti difficili. Troppo tasse, troppo rigore e la crescita esponenziale della disoccupazione e del debito pubblico minano dalle fondamenta i sogno europeo voluto dai Padri fondatori". Per Barbera c´è "bisogno di maggiore flessibilità. Una Europa dove tutto accade a Bruxelles è lontana dai cittadini. C´è richiesta di sussidiarietà in una Europa che sia davvero federale e non vincolata ad una sola visione".  
   
 

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