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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Giugno 2014 |
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UMBRIALIBRI 2014: FUTURO, ISTRUZIONI PER L´USO, UN LIBRO DI TOMASO MONTANARI
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Perugia, 16 giugno 2014 - Come si impara a essere cittadini italiani? Se scuola e famiglia sono ritenuti fondamentali, da millenni c´è qualcos´altro che ci educa a essere quello che siamo, che ci lega al nostro passato e ci fa immaginare il nostro destino: è il «patrimonio culturale», ovvero opere d´arte, libri, palazzi, reperti archeologici e così via. Ma chi non se ne rende conto e definisce i beni culturali «il petrolio d´Italia», considerandoli un repertorio di oggetti da affittare al magnate di turno o da svendere nell´ennesima mostra-evento, è un nostro nemico. È la netta posizione di Tomaso Montanari, autore del volume "Istruzioni per l´uso del futuro: il patrimonio culturale e la democrazia", edito da "Minimum Fax", che, nel quadro del programma di "Umbrialibri 2014", è stato presentato nel pomeriggio alla Sala delle Conferenze di Palazzo de´ Priori, in un dibattito con l´autore, giovane studioso di Barocco Romano e docente di Storia dell´Arte Moderna all´Università "Federico Ii" di Napoli, nel quale si sono confrontati l´assessore alla Cultura della Regione Umbria Fabrizio Bracco, il direttore artistico della Fondazione "Perugia 2019 Capitale Europea della Cultura" Arnaldo Colasanti e il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell´Umbria Francesco Scoppola. Chi riduce la cultura ad una mera visione economicistica – ha sostenuto Tomaso Montanari – "ci sta togliendo un bene primario come l´aria, ci sta privando di un nostro diritto fondamentale come la salute o l´istruzione". "Istruzioni per l´uso del futuro" – è stato sottolineato – è una sorta di "pamphlet", per invitare ad una "vera rivoluzione" non soltanto contro chi saccheggia le biblioteche o deturpa il paesaggio, ma contro chi non educa all´amore per la bellezza. "Istruzioni per l´uso del futuro" è un piccolo "alfabeto civile": ventuno voci che ci mostrano come per trasformare un paese non bastano le nostalgie o le indignazioni, ma servono responsabilità e conoscenza". Per l´assessore regionale Fabrizio Bracco il libro rappresenta "un vero e proprio manifesto politico che può contare su un ampio lavoro di documentazione, che individua nella Costituzione la base della convivenza civile e nel patrimonio storico e culturale il giacimento su cui si fonda il senso di appartenenza alla nazione e lo spirito di convivenza civile. E´ partendo da questa convinzione - espressa dall´autore - che il patrimonio può diventare un efficace strumento per uno sviluppo economico non consumistico, ma finalizzato a cementare la convivenza, accrescere la qualità attrattiva dei luoghi e far conoscere le comunità" |
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