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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Giugno 2014
 
   
  UMBRIALIBRI: "IL SANGUE DELLE DONNE" DI ALVARO FIORUCCI

 
   
  Perugia, 16 giugno 2014 - Accoltellate, strangolate, sparate, bruciate, fatte scomparire. In trent´anni, in Umbria, almeno sessanta donne sono state uccise da uomini, animati dallo stesso movente: affermare il proprio totale possesso sulla vittima. Fino alle estreme conseguenze. Possesso come distorto senso di gelosia, degenerazione psichiatrica, o sfruttamento attraverso prostituzione e droga. È il tema de "Il sangue delle donne", un volume del giornalista Alvaro Fiorucci, edito per i tipi di "Morlacchi Editore", che questo pomeriggio è stato presentato, nel quadro di "Umbrialibri 2014", a Palazzo Donini, con la partecipazione della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il magistrato Manuela Comodi, pm che ha rappresentato la pubblica accusa nel processo Knox-sollecito per il delitto di Meredith Kercher. Dai "cold cases" del passato ai recenti gli omicidi di Mauretta Fondacci e Mara Calisti, fino ai più recenti di Meredith Kercher, Barbara Cicioni, Maria Geusa, Sonia Marra e Barbara Corvi: c´è tutto questo ed altro nel libro di Fiorucci, che, con una distanza analitica non consentita al cronista di nera sul campo (Fiorucci è stato giornalista di "Paese Sera" ed è attualmente caporedattore del Tg3 di Perugia, "riscrive" le tremende vicende, avvalendosi di documenti inediti o parzialmente utilizzati). "Si tratta di storie, unite da un filo conduttore che, in ultima istanza, è la violenza di genere, la violenza maschile sulle donne – ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini -; tutte le storie, indipendentemente dalle differenze che esistono fra loro, sono accomunate dalla violenza di maschi, uomini, che non hanno niente in comune se non il genere, nei confronti delle loro vittime donne: una violenza particolarmente acuta, che certo non è il frutto del raptus di un momento. Il libro di Alvaro Fiorucci – ha aggiunto la presidente – ci permette così la lettura sociale di un fenomeno, che non solo non si riesce a debellare, ma nemmeno a ridurre significativamente, a testimonianza del gran cammino che ancora resta da percorrere sul terreno della differenza di genere. Questo è un libro che, prendendo le mosse dalla cronaca, con una profondità che la semplice cronaca giornalistica degli avvenimenti non riuscirebbe a toccare, ci spinge aldilà di essa, a conoscere e a capire". "Molti casi descritti nel libro di Forucci li conosco personalmente come magistrato – ha detto Manuela Comodi. Il volume scorre via velocemente, con punte anche poetiche e nostalgiche seppure nell´ambito di una narrazione di vicende dolorose e violente. Accanto allo stile proprio del giornalista e della cronaca giudiziaria – ha aggiunto – Fiorucci dà conto di riflessioni, domande, quesiti su motivazioni e contesto di questi delitti che gli stessi magistrati si pongono nell´affrontare casi di questo genere. Sono domande e riflessioni che vanno ben al di là della pura e semplice ricerca del colpevole. Ci si chiede cosa può avere ispirato tanto odio e tanta violenza, cosa intimamente ha spinto una persona ad atti così atroci come quelli descritti nel libro". "Il volume uscito ieri in libreria – ha detto Claudio Brancaleoni introducendo l´incontro - affronta un tema forte come lo stesso titolo enuncia. Si narra di trent´anni di cronaca nera in Umbria di cui vittime sono le donne. Il libro marca anche l´ambito sociologico di questi delitti, legato al costume ed alla tradizione. Non c´è alcun elemento ‘voyeuristico´ nel racconto, ma la letteratura documento di un cronista narratore".  
   
 

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