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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Giugno 2014
 
   
  UMBRIALIBRI 2014: PERUGIA VERSO CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019, CONVEGNO SULLA "CITTÀ MEDIA"

 
   
   Perugia, 16 giugno 2014 - Schiacciata fra la megalopoli e il piccolo centro, per questo a lungo indiziata di marginalità e bollata, nei modelli di città, come una sorta di "tipologia residuale", la città "media", quella in genere compresa fra i centomila e i trecentomila abitanti, meglio se provvista di un passato storico e di una chiara identità culturale, è quella che oggi sembra invece essere diventata la più attrezzata a recitare un ruolo da protagonista nella dimensione europea e a diventare un laboratorio di cultura e d´innovazione, un centro di competitività e d´internazionalizzazione. "Il tema della ‘città media´ coincide con quella della dimensione europea, che caratterizza la nostra candidatura", ha spiegato Bruno Bracalente, presidente di "Perugia 2019 con i luoghi di Francesco d´Assisi" a Capitale Europea della Cultura, aprendo stamani presso il Centro Congressi della Camera di Commercio di Perugia il "workshop" internazionale, che ha inaugurato l´edizione di "Umbrialibri 2014". "Sguardi incrociati sulla città media europea – questo il tema del seminario -: le sfide dell´intelligenza, dell´inclusione e della sostenibilità", al quale hanno preso parte i professori dell´Università "Iuav" di Venezia Guido Zucconi e Bernardo Secchi, Riccardo Cappellin dell´Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Rudolf Giffinger della "University of Technology" di Vienna, Monica Busti e Luca Ferrucci dell´Università di Perugia e Suvi Innilä della "Turku 2011 Foundation". "La città media – ha detto Bracalente – ha molte più possibilità delle altre tipologie di invertire la tendenza alla crisi e al declino e di reinventarsi come città, coniugando intelligenza, inclusione e sostenibilità, meglio se è una città storica, con un ricco passato culturale, che oggi può tornare ad essere una città ‘smart´, una città della conoscenza con un alto profilo internazionale, forte delle sue istituzioni universitarie e culturale". Un identikit che, per Bracalente, corrisponde esattamente a Perugia: "È quello che cerchiamo di fare e su cui abbiamo impostato il nostro progetto di candidatura". E, proprio per questo ma non solo – hanno annunciato lo stesso Bracalente e il Prorettore dell´Università di Perugia Fabrizio Figorilli – a Perugia verrà costituito un "Laboratorio permanente sulla ‘città media´", un centro di studi e ricerche cui collaboreranno molteplici aree disciplinari dell´Ateneo perugino, aperto ad una rete di rapporti a livello europeo, "di cui il seminario di oggi – ha detto Bracalente – rappresenta il primo atto". In questo quadro, Guido Zucconi dell´Università "Iuav" di Venezia ha tracciato la storia della città media in Europa ("Più che l´industria, furono le linee ferroviarie a trasformare geografia e gerarchia delle città europee"). Del ruolo di una "capitale europea della cultura" ha parlato Bernardo Secchi della stessa università: "Perugia – ha detto -, insieme alle tante città medie europee, ha svolto un ruolo insostituibile poco riconosciuto negli anni recenti e quasi negato nella costruzione in corso dell´agenda europea". "La ‘smart city´ – ha detto Riccardo Cappellin dell´Università degli Studi di Roma Tor Vergata – non è tanto un luogo dove si applicano tecnologie avanzate e costose, ma una città nella quale si genera la nuova conoscenza e che innova velocemente". "Si parla di ‘smart city´ in tanti modi – ha sottolineato Rudolf Giffinger dell´Università di Vienna -, tanto che il termine è diventato confuso: ciò che occorre considerare, secondo parametri precisi, è lo sviluppo urbano in termini sociali, ambientali e tecnico-economici". Monica Busti e Luca Ferrucci dell´Università di Perugia hanno presentato i risultati di una intervista, promossa dalla Fondazione "Perugia 2019", sulle parole-chiave dell´Europa di oggi, intelligenza, inclusione e sostenibilità: "Dall´indagine – hanno riferito – è emerso un chiaro disagio per alcuni aspetti e processi urbani, ma anche una forte consapevolezza del ruolo di associazioni e singoli per migliorare Perugia". "L´esperienza ha finora mostrato – ha affermato Suvi Innilä – che le città ‘medium size´ sono attualmente quelle che più corrispondono al modello ideale di ‘Capitali Europee della Cultura´. Per esse, la ‘nomination´ si è dimostrata una grande opportunità e un grande strumento per lo sviluppo e il cambiamento".  
   
 

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