|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 27 Marzo 2007 |
|
|
  |
|
|
LA LOTTA ALLE ZANZARE IN PIEMONTE IL PIANO DI AZIONE 2007
|
|
|
 |
|
|
Gli ambiti di azione saranno di due tipi: in risaia e in ambiente urbano. In Risaia - In Piemonte i 100. 000 ettari di territorio coltivati a riso hanno un ruolo molto importante nella proliferazione e nella diffusione delle zanzare. Coltivazioni come quella del riso biologico, quella in asciutta (senz’acqua) o quella con semina su terreno sodo minimizzano lo sviluppo di zanzare, ma sono poco diffuse nella regione. La coltura risicola classica in Piemonte, invece, è quella in sommersione che, con i suoi cicli di “asciutta”, ripropone periodicamente situazioni favorevoli allo sviluppo delle zanzare (in particolare la specie Ochlerotatus caspius, la più fastidiosa). La pratica agricola delle “asciutte” è quella con cui una stessa risaia viene prosciugata e allagata più volte durante la stagione. A ogni “asciutta”, da una parte, muoiono i predatori naturali delle zanzare (ad esempio le libellule), dall’altra, le zanzare possono deporre sul terreno le uova che poi si schiuderanno all’allagamento. Conciliare le esigenze agronomiche dei risicoltori con il mantenimento di condizioni avverse alle zanzare, dunque, non è facile, ma con il pieno coinvolgimento degli agricoltori, è possibile. Le Metodologie Della Campagna 2007 - I metodi che possono essere impiegati, in generale, per contrastare la diffusione di zanzare nelle risaie sono di due tipi: a) preventivi ; b) larvicidi La campagna della Regione punta, nel medio-lungo periodo, sui metodi preventivi, che garantiscono i migliori risultati attraverso pratiche agronomiche sfavorevoli alla pullulazione delle larve nelle acque di risaia. Si tratta di metodi, di “lotta indiretta”, che dovranno essere perfezionati nella campagna 2007 attraverso la sperimentazione: in sostanza si tratta di ridurre il periodo di allagamento, posticipando il più possibile la prima sommersione delle camere, e limitare il numero delle asciutte e le variazioni di livello dell’acqua. In particolare: 1) la gestione della “falsa semina”. Effettuare bagnature con quantitativi d’acqua analoghi a quelli utilizzati nelle irrigazioni del mais o l’allagamento delle camere per un massimo di 4-5 giorni, in modo che l’acqua permanga nella camera di risaia per un periodo limitato. In questo modo, si stimola la schiusa delle uova ma le popolazioni di larve, non potendo completare il ciclo prima dell’asciutta, non riescono a sfarfallare. La “falsa semina” permette un efficace abbattimento della prima generazione di zanzare, con un incremento rallentato delle successive. 2) La gestione delle asciutte, ovvero la gestione di prosciugamenti e allagamenti, che vengono praticati più volte nella stessa stagione. E’ di fondamentale importanza: ridurre al minimo il periodo di prosciugamento delle camere, durante il quale tende ad azzerarsi la fauna acquatica antagonista delle zanzare e aumenta la deposizione di uova da parte delle femmine adulte; non praticare più “asciutte” dalla metà di giugno in avanti e ridurre al minimo le variazioni del livello di sommersione, per impedire alle femmine di deporre le uova sulle pareti umide emerse degli argini. I metodi preventivi, o “indiretti”, sicuramente i più efficaci nel medio-lungo periodo, dovranno necessariamente essere affiancati da metodi larvicidi, ben coordinati nei tempi e nei modi ed estesi a tutta l’area implicata, per affrontare l’emergenza nel breve periodo. Non è infatti pensabile adeguare la metodologia agronomica nel giro di poche stagioni. I metodi larvicidi, o di lotta “diretta”, consistono nella somministrazione, nelle acque delle risaie, di prodotti microbiologici o di sintesi chimica: 3) distribuzione di insetticida con la semina (Diflubenzuron, che blocca lo sviluppo dell’insetto conducendolo alla morte); 4) distribuzione con la concimazione di B. T. I. (Bacillus thuringiensis israelensis, batterio nocivo solo per le larve di zanzara). In aggiunta ai trattamenti da terra, sono previsti interventi con elicotteri, utilizzando il B. T. I. , innocuo per le persone, gli animali, il riso e le altre colture. Saranno, inoltre, sperimentati su scala ridotta altri prodotti larvicidi e tecniche agronomiche sostenibili, che non favoriscono la proliferazione di zanzare e che favoriscono lo sviluppo di limitatori naturali (predatori). Una capillare rete di informazione è poi indispensabile per individuare le infestazioni dovute alla variazione del livello dell’acqua. In Ambiente Urbano - Le attività di lotta sono la lotta larvicida, la lotta adulticida, la divulgazione: 1) trattamenti nei tombini e negli scarichi urbani con prodotti larvicidi chimici (Diflubenzuron) 2) trattamento dei focolai rurali con prodotti larvicidi a base del formulato microbiologico B. T. I, tranne i casi in cui si rende necessario l’intervento con larvicidi chimici (acque luride, presenza di pupe ecc. ) Gli interventi di lotta adulticida sono da effettuarsi nel rispetto del principio di soglia previsto dalla Dgr 9777/03. Monitoraggio E Lotta Alla Zanzara Tigre (Aedes Albopictus) - L’ipla fornirà supporto tecnico nella gestione della rete monitoraggio e svolgerà un ruolo di supporto e consulenza all’organizzazione e alla gestione delle attività di lotta operate dai Comuni. A supporto dei Comuni capofila che scelgono di non procedere autonomamente nel coordinamento delle operazioni di monitoraggio e nell’attuazione degli interventi di lotta, Ipla Spa è disponibile a gestire direttamente le attività con l’opportuno affiancamento delle Amministrazioni interessate. In ogni caso, Ipla si rende disponibile, favorendo così le economie di scala, ad acquistare centralmente e per tutti i progetti di lotta (gestiti in proprio o delegati) i formulati larvicidi a base di Diflubenzuron e B. T. I. E il materiale necessario all’attivazione delle trappole attrattive per il monitoraggio degli adulti. . . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|