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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Giugno 2014
 
   
  SICUREZZA DEI PAZIENTI: SI REGISTRANO PROGRESSI MA OCCORRE FARE DI PIÙ

 
   
  Bruxelles, 23 giugno 2014 - La Commissione europea ha pubblicato in data 19 giugno un pacchetto sulla sicurezza dei pazienti, che evidenzia come la Commissione e i paesi dell’Ue stanno affrontando il problema della sicurezza dei pazienti, i progressi compiuti dal 2012 e gli ostacoli da superare per migliorare la sicurezza dei pazienti, come previsto in una raccomandazione del Consiglio del 2009. Benché siano stati compiuti progressi significativi in termini di elaborazione di programmi nazionali per la sicurezza dei pazienti e di attuazione di sistemi che consentano ai pazienti di segnalare gli effetti avversi, c´è da fare ancora molta strada riguardo alle disposizioni di esecuzione in tema di rafforzamento del ruolo dei pazienti e, in particolare, di istruzione e formazione del personale sanitario. I documenti pubblicati oggi confluiranno nel processo di riflessione attualmente in corso sulla futura azione a livello di Ue in materia di sicurezza dei pazienti e di qualità dell´assistenza. Tonio Borg, Commissario europeo per la Salute, ha dichiarato: "Quando i nostri cittadini si recano in un ospedale si aspettano di ricevere un’assistenza sanitaria sicura. La buona notizia è che la maggior parte degli Stati membri ha attuato programmi per la sicurezza dei pazienti. La cattiva notizia è che, nonostante tali progressi, nelle strutture sanitarie continuano a registrarsi eventi sfavorevoli e la sicurezza dei pazienti è raramente contemplata nella formazione del personale sanitario. Dobbiamo pertanto dar seguito all´impegno volto a garantire ai nostri cittadini una maggiore sicurezza nelle strutture sanitarie". Il pacchetto è composto da tre documenti. 1 La relazione sull´esecuzione della raccomandazione del Consiglio sulla sicurezza dei pazienti del 2009 Nel 2009 il Consiglio ha presentato una raccomandazione sulla sicurezza dei pazienti e sulle infezioni nosocomiali, che prevede una strategia globale a livello di Ue basata su quattro settori di intervento: 1) politiche e programmi in materia di sicurezza dei pazienti; 2) rafforzamento del ruolo dei pazienti, 3) segnalazione degli eventi sfavorevoli e apprendimento dagli errori; 4) istruzione e formazione del personale sanitario. A seguito della relazione del 2012 sull’attuazione della raccomandazione, che ha dimostrato i progressi compiuti dagli Stati membri e ha individuato i settori che richiedono ulteriore impegno, la relazione odierna evidenzia ulteriori progressi compiuti negli ultimi due anni, in particolare nei settori sotto elencati. Sviluppo di politiche e programmi in materia di sicurezza dei pazienti: 26 paesi hanno elaborato o stanno completando strategie o programmi in materia di sicurezza dei pazienti. Le norme sulla sicurezza dei pazienti sono ora obbligatorie in 20 paesi (erano 11 nel 2012) e 19 paesi utilizzano gli orientamenti in materia di sicurezza dei pazienti. Sistemi di segnalazione e di apprendimento relativi agli eventi sfavorevoli: tali sistemi sono attualmente in vigore in 27 paesi (erano 15 nel 2012), principalmente a livello nazionale (21) e di prestatori di assistenza sanitaria (13). I pazienti sono attualmente più propensi a segnalare di aver subito danni nel ricevere assistenza sanitaria – nel 2013 il 46% ha segnalato eventi sfavorevoli, mentre nel 2009 lo ha fatto solo il 28%. Rafforzamento del ruolo dei pazienti: 18 paesi informano i pazienti sulle norme relative alla sicurezza dei pazienti, sulle misure di sicurezza per ridurre o prevenire gli errori, sul diritto al consenso informato alla terapia, sulle procedure di reclamo e sui mezzi di ricorso disponibili (soltanto cinque nel 2012). Per quanto riguarda l’impatto della raccomandazione, 21 dei 28 paesi rispondenti hanno dichiarato di aver incrementato la sensibilizzazione a livello politico, 20 hanno dichiarato di aver aumentato la consapevolezza nelle strutture sanitarie e 16 hanno dichiarato di avere avviato interventi concreti. La relazione conclude tuttavia che è necessario un impegno continuo a livello di Ue per aumentare la sicurezza dei pazienti e la qualità dell´assistenza e propone una serie di interventi, tra cui l´elaborazione di orientamenti sulle informazioni da fornire ai pazienti e sulla norme relative alla sicurezza dei pazienti, nonché una definizione comune di qualità dell´assistenza. Per quanto riguarda la prevenzione delle infezioni nosocomiali la relazione conclude che è richiesto un maggiore impegno, in particolare per garantire che nelle strutture sanitarie sia presente personale specializzato addetto alla lotta contro le infezioni nonché per assicurare la capacità di isolamento dei pazienti infetti. 2 L’indagine Eurobarometro sulla sicurezza dei pazienti e la qualità dell´assistenza, condotta tra il novembre e il dicembre 2013 in tutti i 28 paesi dell’Ue, evidenzia che: poco più della metà (53%) dei cittadini dell´Ue considera probabile che i pazienti possano subire danni a seguito delle cure ospedaliere ricevute nel proprio paese. Questa percentuale varia tuttavia notevolmente tra i diversi paesi: si va dall’82% di Cipro al 21% dell’Austria; come già rilevato nel 2009, anno in cui è stata condotta l´ultima indagine sull´argomento, poco più di un quarto (27%) ha affermato di essere stato vittima di un evento sfavorevole connesso alle cure ricevute, o che tale evento ha coinvolto un loro familiare. Sono gli intervistati delle zone settentrionali e occidentali dell’Ue ad affermarlo più frequentemente; il 46% di coloro che hanno subito un evento sfavorevole lo ha segnalato, contro solo il 28% nel 2009, il che indica che il ruolo dei pazienti è stato sensibilmente rafforzato. L’aumento è stato ancora più rilevante in determinati paesi, ad esempio in Francia (+ 61%), Spagna (+ 40%) e in Lussemburgo (+ 32%); ciò nonostante, nel 37% dei casi in cui l’evento sfavorevole è stato segnalato "non è successo nulla". Un paziente su cinque ha tuttavia ricevuto le scuse del medico o degli infermieri, mentre il 17% ha ricevuto una spiegazione dell’errore commesso da parte della struttura sanitaria. 3 I risultati della consultazione pubblica svoltasi tra il dicembre 2013 e il febbraio 2014 mostra che la società civile (oltre il 90%) ancora ritiene che la sicurezza dei pazienti nell’Ue sia problematica. Dai risultati è emerso un fortissimo sostegno a tutti i settori passibili di miglioramento individuati dalla Commissione. Secondo gli intervistati le misure più efficaci consistono nel coinvolgere il personale sanitario, nel prevedere leggi nazionali vincolanti, nel coinvolgere le organizzazioni dei pazienti e nel promuovere la cooperazione in materia di sicurezza dei pazienti a livello di Ue. La maggior parte dei partecipanti (72%) ritiene inoltre che ampliare l´ambito di applicazione dell´intervento dell´Ue dalla sicurezza dei pazienti fino a coinvolgere una qualità dell´assistenza in senso più ampio apporterebbe notevoli benefici. La sicurezza dei pazienti è considerata il risultato di un´assistenza di alta qualità, che deve essere sicura, efficace e rispettosa delle esigenze e della dignità dei pazienti. Contesto Si stima che, nel periodo in cui riceve assistenza sanitaria, l´8-12% dei pazienti ammessi in ospedale nell´Ue subisca eventi sfavorevoli quali infezioni nosocomiali (circa il 25% degli eventi sfavorevoli), errori medici e chirurgici, disfunzioni dei dispositivi medici, errori diagnostici e mancato intervento a seguito dei risultati dei test. Le stime indicano che nell´Ue 4,1 milioni di pazienti contraggono ogni anno un’infezione nosocomiale e almeno 37 000 muoiono a causa di esse. Tutti i documenti e ulteriori informazioni sulla sicurezza dei pazienti nell´Ue sono disponibili all’indirizzo: http://ec.Europa.eu/health/patient_safety/policy/index_it.htm  
   
 

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