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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Luglio 2014
 
   
  GRANDE GUERRA: SPECIALE REDIPUGLIA, I LUOGHI E LA STORIA

 
   
  Trieste, 1 luglio 2014 - Una storia, quella del Sacrario di Redipuglia che si lega profondamente ad uno dei più cruenti teatri della Grande Guerra: la quota 89 del monte Sei Busi dove, con le trincee - italiane e austriache - a pochi metri le une dalle altre, migliaia erano stati i caduti. Un servizio filmato, online sui siti internet della Regione, racconta ora quella storia come premessa di conoscenza del luogo che, il prossimo 6 luglio, ospiterà il concerto diretto dal Maestro Riccardo Muti: evento - al quale interverrà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con i capi di Stato e rappresentanti di altri Governi dei Paesi vicini - che segnerà l´inizio ufficiale delle commemorazioni per il Centenario del Primo Conflitto Mondiale. La Regione Friuli Venezia Giulia ha - da tempo - predisposto un programma di iniziative con convegni, pubblicazioni e progetti accanto alla realizzazione di un docu-film che sarà presentato il prossimo autunno. Lo speciale su Redipuglia è parte di quel percorso visivo di memorie e frammenti di un conflitto che, ha sottolineato più volte la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, "è ricordo necessario per costruire su basi solide ciò che vogliamo lasciare a coloro che verranno dopo di noi. Perché memoria e conoscenza sono i primi passi per una convivenza pacifica: unica opzione possibile". Il servizio, scaricabile anche dal sito della web tv Fvg.tv, inizia a San Giovanni di Duino con le immagini dell´Erma della Iii Armata, che avrebbe dovuto essere la simbolica porta d´ingresso ai campi di battaglia della Grande Guerra. Parte di un progetto che voleva elevare a zona sacra l´intero Carso e che negli anni ´20 del secolo scorso prende forma con l´idea di un cimitero monumentale per i Caduti : luogo dove raccogliere e comporre le migliaia di salme di soldati, noti o di cui si era persa per sempre la memoria del nome. Lo spazio scelto sarà quello del colle di Sant´elia, consacrato il 24 maggio del 1923. Il Cimitero "Invitti della Terza Armata", una vera e propria necropoli, 30 mila le salme sepolte - avrà vita breve. Ai problemi legati alla struttura stessa del sacrario, si aggiungono, negli anni ´30, le imperiali necessità del fascismo che pensa ad un circuito di monumenti del silenzio - da Trento a Rovereto, dal Grappa al Piave, a Caporetto: un circuito che avrà il suo fulcro in Redipuglia: l´italianizzazione forzata ha tradotto così l´antico nome di Sredij polije, la terra di mezzo. All´architetto Giovanni Greppi e allo scultore Giannino Castiglioni, che nel 1935 avevano realizzato l´imponente scala in pietra per il Sacrario del Grappa, il compito di studiare il progetto. Le immagini aeree del filmato restituiscono, in tutta la sua pienezza, la monumentale tomba-scalinata pensata da Greppi con, al centro, un monolite di marmo rosso, per Emanuele Filiberto, duca d´Aosta, comandante della Terza Armata, che aveva chiesto di poter essere sepolto tra i suoi soldati. Accanto i blocchi di granito grigio per i generali Chinotto, Monti, Paolini, Prelli e Riccieri. La costruzione inizia nel 1936 e in due anni di lavoro, e con costi altissimi, la collina viene rivestita di pietra del Carso. L´inaugurazione, in occasione della visita del Capo del Governo Benito Mussolini, è datata 18 settembre 1938. Alle sepolture del Sant´elia si sono aggiunte quelle del vicino monte San Michele e più di 100 mila sono i soldati che Redipuglia accoglie. 60 mila non hanno nome. "Vigile e sicura scolta alle frontiere d´Italia" recita l´epigrafe sulla tomba del Duca d´Aosta. Presente e muto esercito. Perchè, dicono antiche leggende, in ogni momento i morti possono essere chiamati a combattere di nuovo. Qualcuno giurò di averli sentiti e visti quei soldati: ombre che marciavano in silenzio, nella notte.  
   
 

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