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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Marzo 2007
 
   
  L’ASSESSORE TIZIANO MELLARINI ALL’ASSEMBLEA DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI “LA VOSTRA È UNA PROFESSIONE EROICA, UN TASSELLO INSOSTITUIBILE PER IMPREZIOSIRE LA ‘MARCA TRENTINO’”

 
   
  Trento – “Prendo a prestito le parole che ha usato il presidente Dellai per definire la vostra professione, in occasione dell’inaugurazione della recente Mostra dell’Agricoltura di San Giuseppe e dico anch’io che la vostra è una professione ‘eroica’!” ha affermato l’assessore provinciale all’agricoltura, al commercio e al turismo Tiziano Mellarini, intervenendo il 27 marzo all’assemblea ordinaria della Federazione Provinciale Allevatori. Assemblea affollatissima di delegati, ma anche di autorità: accanto al presidente della Federazione Silvano Rauzi e al suo direttore Claudio Vallorz, e vicino all’assessore Mellarini, erano presenti tra gli altri gli assessori provinciali Franco Panizza e Mauro Gilmozzi, nonché i consiglieri provinciali Mario Magnani, Adelino Amistadi, Guido Ghirardini e Giovan Battista Lenzi, che erano seduti accanto ai rappresentanti del mondo cooperativistico trentino. “Oggi vi porto alcune buone notizie – ha poi continuato Mellarini. – Vi porto l’annuncio dell’approvazione in Consiglio provinciale, dopo trent’anni di attesa, della nuova legge sul riordino fondiario, che introduce il concetto di ‘maso chiuso’, adattandolo alla realtà trentina e migliorando la normativa mutuata dalla realtà altoatesina. Vi porto, ancora, l’attenzione con cui il governo provinciale guarda al comparto zootecnico, facendone il cuore e il destinatario di alcuni importanti atti legislativi e amministrativi, come il nuovo Piano urbanistico provinciale, come il Piano di Sviluppo Rurale, come il Piano di Sviluppo Provinciale. Siete al centro della nostra attenzione, e lo dimostra la disponibilità di risorse che siamo riusciti ad assicurare al vostro comparto, malgrado le magrezze di bilancio. In cambio vi chiediamo un impegno nei confronti della tutela ambientale, della quale voi siete da sempre protagonisti assoluti; ma vi chiediamo anche diversificazione e slancio nuovo e creativo nella commercializzazione dei vostri prodotti, con un occhio di riguardo alla formazione dei giovani e alle pari opportunità. Posso inoltre assicurarvi che avete al vostro fianco l’intero governo provinciale nel controbattere alle recenti accuse apparse sulla stampa locale, che a vanvera hanno parlato di ‘stalle lager’: i prodotti di qualità debbono per forza di cose essere il risultato di un’altissima la qualità delle stalle! Invito, quindi, i professori universitari che non conoscono il Trentino, a rivolgere altrove la loro attenzione e il loro livore polemico!” L’intervento dell’assessore Mellarini è poi diventato quasi appassionato, quando s’è trattato di parlare di zootecnia, di prodotti della terra e di turismo. “Non finirò mai di ringraziare il presidente Dellai, per avermi dato la possibilità di guidare quella filiera agricoltura-commercio-turismo che forma l’ossatura del mio assessorato e sulla quale si gioca buona parte del futuro economico, e non solo, del Trentino. E allora vi chiedo di collaborare alla realizzazione di quel grande disegno che vede un territorio come il nostro caratterizzarsi sul palcoscenico mondiale per la sua identità di popolo, per le sue bellezze ambientali e naturali, per una struttura ricettiva di prim’ordine, ma anche per possedere prodotti di qualità che ben rappresentano la genuinità di un popolo intero. Ecco perché è mia intenzione, subito dopo Pasqua, convocare un tavolo attorno al quale si siederanno il movimento della cooperazione nel suo insieme, i vari Consorzi di secondo grado e quindi anche la Federazione Allevatori, gli albergatori e i ristoratori, la Camera di Commercio e i tecnici del mio assessorato per tratteggiare assieme i confini di una grande strategia comune”. E a coloro che attizzano il fuoco prefigurando tasse e balzelli “del turismo” appioppati anche ai contadini e agli allevatori, la risposta di Mellarini è stata perentoria e precisa: “Non leggerete mai su nessun documento o su nessun verbale che l’assessore Mellarini ha affermato che la tassa sul turismo la dovranno pagare anche i contadini e gli allevatori. Io mi sono sempre riferito alle attività commerciali, che in primis godono delle ricadute del movimento turistico di un’area, mentre non ho mai parlato di contadini!” Analoga passione è stata messa dall’assessore all’artigianato e alla cooperazione Franco Panizza nel suo intervento: “Il comparto zootecnico, al di là di quello che scrivono certi giornalisti, è il nostro orgoglio ed è sinonimo di coraggio, perché senza il vostro lavoro oggi la montagna sarebbe deserta e il Trentino sarebbe indubbiamente più povero, in tutti i sensi. L’attenzione del governo provinciale per il vostro settore, quindi, è dovuta, è il risultato di un sentimento di riconoscenza per il vostro impegno. Le difficoltà non mancano, è vero, e spesso vengono proprio da quelle entità che, come l’Europa, dovrebbero invece aiutarci a superare le burocrazie. Ma la vostra scelta di puntare decisamente sulla qualità della produzione e dei prodotti e di rendere più forti le piccole aziende grazie ai benefici del movimento cooperativistico, alla fine vincerà su ogni ostacolo. Voi siete una voce importante del ‘marchio Trentino’, una voce alla quale non possiamo rinunciare”. L’assessore all’urbanistica Mauro Gilmozzi, per parte sua ha brevemente spiegato ai delegati della Federazione Allevatori in che modo e in quale misura il comparto zootecnico sia importante in vista della prossima revisione del Piano urbanistico provinciale: “Il fatto di aver messo il paesaggio al centro del nuovo Pup la dice lunga sull’importanza che diamo al settore zootecnico. Perché noi intendiamo il paesaggio come cornice ambientale e naturalistica da tutelare e da valorizzare, ma anche come espressione di un’identità, di una cultura, quella contadina, che questo paesaggio ha contribuito a creare nel corso dei secoli. Ecco perché riteniamo di dover dare il giusto peso all’agricoltura e alla zootecnia, e di dover porre dei confini precisi alla fame di territorio che sta pericolosamente dilagando. Anch’io dico che la comunità trentina deve essere orgogliosa della sua agricoltura e della sua zootecnia: patrimonio della tradizione, ma anche veicolo di ricerca e stimolo per un’economia che punta alla formazione e ai giovani”. Il bilancio della Federazione Provinciale Allevatori è stato presentato e commentato dal presidente Rauzi in termini positivi, malgrado alcune criticità. Una sostanziale positività che deriva dalla gestione del nuovo Punto Vendita Carni, dal Centro di Fecondazione Alpenseme di Toss e dall’attività agrituristica delle malghe. In particolare è stata sottolineata la soddisfazione per l’attività di valorizzazione della carne trentina la quale, oltre che attraverso il Punto Vendita di via delle Bettine, viene commercializzata anche dal Sait in diversi negozi della città e della periferia. Il nuovo Punto Vendita Carni è una struttura efficiente, è stato detto, che ha aumentato notevolmente la capacità produttiva e l’offerta di carni trentine completando il servizio con la promozione anche di altri prodotti della agricoltura trentina (trote, formaggi, miele, orto-frutta). Il Punto Vendita ha infatti aderito alle iniziative di intercooperazione finalizzate alla promozione e alla vendita di una pluralità di prodotti agricoli trentini. Il Punto Vendita è diventato il riferimento per la diffusione delle “carni bovine etichettate”, una certificazione di origine e qualità che vuole fidelizzare i consumatori verso il consumo di prodotti locali. “L’assemblea dei soci ha sottol9ineato il Presidente Rauzi, – ha anche il compito di rispondere con i numeri e con i fatti (testimoniati da tutta una serie di iniziative promosse dal settore) agli attacchi delle ultime settimane sulle “stalle lager”, sul maltrattamento degli animali e sulle dimensioni delle aziende”. Per la Federazione Allevatori c’è da registrare un positivo andamento dei servizi tecnici ed anche delle attività di commercializzazione del bestiame, che hanno avuto una positiva ricaduta sul bilancio delle aziende, mentre per gli allevatori da latte è stato ancora un anno di grande sofferenza. I bilanci dei caseifici, in fase di redazione, registreranno probabilmente un ulteriore arretramento del prezzo del latte liquidato ai soci e questo sta mettendo a dura prova la resistenza di molte aziende. Sono assai significativi alcuni numeri: 1629 gli allevamenti di bovini (erano 6345 nel 1982); 45. 670 capi di bovini; 28,1 la media dei capi di bovini per azienda; 257 le stalle con più di 50 bovini; 100 ca le stalle con più di 50 vacche da latte; 2. 500 i suini allevati nell’anno 2006; 580 gli allevamenti di suini; 1. 020 gli allevamenti ovi-caprini; 27. 600 il numero di ovini; 7. 700 il numero dei caprini; 77. 000 il numero dei conigli di allevamento; 22 gli allevamenti di conigli; 3. 200 il numero degli equini; 23. 000 gli ettari di prato stabile; 40. 000 gli ettari di pascolo; € 1. 623 il prezzo medio dei bovini spuntato alle Aste della Federazione; 153 i riproduttori del Centro Alpenseme di Toss; 469. 285 le dosi di materia seminale raccolte dai riproduttori. .  
   
 

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