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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Marzo 2007
 
   
  GIULIA LAZZARINI RACCONTA BRECHT NEL SEGNO DI STREHLER VENERDÌ 30 MARZO AL TEATRO SOCIALE DI TRENTO, L’ULTIMO EMOZIONANTE APPUNTAMENTO CON IL “PROGETTO BRECHT” ORGANIZZATO DALLA COMPAGNIA STRADANOVA

 
   
  Trento, 28 marzo 2007 - Il “Progetto Brecht – marzo 2007” proposto dalla Compagnia Stradanova di Taio è in dirittura d’arrivo. E si appresta a vivere uno dei momenti più importanti ed emozionanti: l’appuntamento con “Sognando nella luce chiara - Giulia Lazzarini e il teatro brechtiano di Giorgio Strehler”, in programma venerdì prossimo, 30 marzo, alle ore 20. 30, al Teatro Sociale di Trento (ingresso 5 euro, ridotto 3). A promuovere la rassegna brechtiana sono l’assessorato alla cultura della Provincia autonoma di Trento, il Centro Servizi culturali Santa Chiara, i Comuni di Trento, Rovereto ed Ala e il Sistema culturale Valsugana Orientale. “Sognando Nella Luce Chiara Giulia Lazzarini E Il Teatro Brechtiano Di Giorgio Strehler” Nel 1956 debuttava in prima italiana al Piccolo Teatro di Milano l’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht per la regia di Giorgio Strehler. Brecht era a Milano per seguire le ultime prove e le prime repliche dello spettacolo e, prima di tornare a Berlino, decise di affidare la tutela artistica di tutte le sue opere al regista italiano. Fu, in qualche modo, un passaggio del testimone. Ma se Brecht trovò in Strehler l’artista capace di cogliere e di rendere sulle tavole del palcoscenico la vera essenza della sua opera, Strehler trovò in Brecht l’autore più rispondente alla sua idea del teatro. Fino agli ultimi anni della sua vita, Strehler non ha mai smesso di confrontarsi con Brecht, di esplorarlo e di rappresentarlo, chiarendo e perfezionando quella sua inconfondibile poetica che porta i segni dell’incontro con Brecht anche nei grandi spettacoli shakespeariani e goldoniani della maturità. «Ciò che Brecht mi ha insegnato (fra tante altre cose) e continua a insegnarmi è un “teatro umano,” ricco, tutto teatro, ma che “non sia solo fine a se stesso, che non sia solo teatro. ” Un teatro fatto per gli uomini, per “divertirli” ma anche per aiutarli a trasformarsi e trasformare il mondo in un mondo migliore, un mondo per l’uomo. Nella misura dell’estetica brechtiana come tanto tempo fa nella Resistenza, una parte della mia storia di uomo e di uomo di teatro si chiarifica e si decanta, trova un punto fermo. Forse la frase così emblematica, troppo sfruttata se vogliamo, ma spaventosamente giusta di Brecht: “Tutte le arti concorrono ad una sola, la più difficile di tutte: quella di vivere” è quella che regge la mia storia, da sempre. Inconsapevolmente, prima. Consapevolmente, o almeno lo spero, oggi. Io sono tutto qui. » Sentirsi raccontare il teatro di Giorgio Strehler da Giulia Lazzarini è meraviglioso. È il racconto appassionato di chi ha passato tutta la vita facendolo e amandolo, quel teatro. Fra gli scritti teatrali e le poesie di Brecht, fra le lettere e gli appunti di regia di Strehler, riaffioreranno i ricordi personali di questa straordinaria attrice che si abbandonerà all’evocazione degli spettacoli, delle tournee e delle lunghe prove vissute al fianco del suo grande maestro. .  
   
 

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