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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Luglio 2014
 
   
  SECONDO GLI AUDITOR DELLA CORTE DEI CONTI, LA VIGILANZA BANCARIA EUROPEA STA PRENDENDO FORMA

 
   
  Lussemburgo, 3 luglio 2014 - In una relazione pubblicata ieri, la Corte dei conti europea rivela che la riforma della Commissione riguardante la normativa del settore bancario e la creazione dell’Autorità bancaria europea (Abe) ha rappresentato un primo passo importante per rispondere alla crisi finanziaria. L’abe ha fornito gli elementi di un nuovo sistema di regolamentazione e di vigilanza del settore bancario, pur considerando le risorse di cui disponeva e dei suoi limitati poteri giuridici. Sono state tuttavia individuate carenze nella vigilanza bancaria transfrontaliera, nella valutazione della resilienza delle banche dell’Ue e nella promozione della protezione dei consumatori. “La crisi finanziaria ha scosso tutto il settore bancario dell’Ue, determinando la crisi economica e la crisi del debito sovrano, e l’Ue è intervenuta per stabilizzarlo”, ha dichiarato Milan Martin Cvikl, Membro della Corte responsabile della relazione, “L’autorità bancaria europea non dispone però dell’autorità di formulare o applicare decisioni sulla convergenza della vigilanza e aveva un mandato giuridico limitato e personale non sufficiente per effettuare le prove di stress del 2011. Attualmente, grazie all’adozione dell’accordo sul meccanismo di vigilanza unico e su altri elementi dell’unione bancaria, altre attività importanti si stanno realizzando”. In risposta alla crisi economica e finanziaria, la Commissione ha adottato misure d’emergenza atte a ripristinare fiducia nelle istituzioni finanziarie, seguite poi da riforme del quadro normativo e della vigilanza delle banche. La Corte ha preso in esame il periodo che va dal 2011 agli inizi del 2013. La Commissione e l’Abe hanno reagito alla crisi finanziaria con un ampio programma di regolamentazione. Tuttavia, dato il poco tempo a disposizione, la consultazione pubblica è stata di breve durata e non è stata effettuata una valutazione d’impatto globale. L’abe ha contribuito a migliorare la vigilanza transfrontaliera delle banche come facilitatore e coordinatore delle attività delle autorità nazionali di vigilanza. Tuttavia, la vigilanza corrente delle banche è stata eseguita dalle autorità nazionali, e l’Abe non disponeva dell’accesso diretto alle istituzioni finanziarie. La convergenza della vigilanza attraverso i collegi delle autorità di vigilanza è stata limitata e i collegi hanno dedicato troppo tempo alla discussione di procedure anziché concentrarsi sui rischi. L’abe non dispone dell’autorità di formulare o applicare decisioni sulla convergenza della vigilanza e di risolvere le controversie tra le Anv. L’abe disponeva di un mandato giuridico limitato e di personale non sufficiente per effettuare le prove di stress del 2011, che sono state condotte senza misure di sostegno finanziario di ultima istanza a livello Ue. Anche se le prove di stress sono state utili per avviare la ricapitalizzazione di numerose banche, hanno altresì rivelato i limiti di tali esercizi quando non vengono svolti congiuntamente a una valutazione della qualità del portafoglio delle attività. Gli auditor della Corte presentano una serie di raccomandazioni allo scopo di promuovere l’efficacia dei collegi delle autorità di vigilanza, l’affidabilità delle prove di stress e a garantire per un’unione bancaria e una vigilanza bancaria efficaci.  
   
 

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