Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Luglio 2014
 
   
  UE: VIVERE E LAVORARE IN EDIFICI DI MIGLIORE QUALITÀ

 
   
  Bruxelles, 3 luglio 2014 - La Commissione ha adottato ieri nuove proposte per ridurre l’impatto ambientale degli edifici ristrutturati e di nuova costruzione, migliorando l’efficienza delle risorse e aumentando le informazioni disponibili circa le prestazioni ambientali degli edifici. Ne dovrebbero conseguire impatti positivi per l’ambiente. Quasi metà del consumo finale di energia e dei materiali estratti dell’Ue, oltre a circa un terzo del consumo di acqua dell’Ue sono connessi alla costruzione e all’occupazione di edifici; positivi per il settore dell’edilizia. Il settore europeo dell’edilizia genera quasi il 10% del Pil e rappresenta 20 milioni di posti di lavoro. Positivi per gli occupanti. Gli edifici sostenibili sono meno costosi da gestire e mantenere e hanno anche effetti positivi sulla salute e il benessere di coloro che li occupano. Michel Barnier, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario facente funzione per l’Industria e l’imprenditoria, ha dichiarato: “Il settore edile dovrebbe guardare alle proposte adottate oggi come a un’opportunità per innovare e attirare nuovi talenti. Le nuove tecnologie offrono grandi potenzialità, non soltanto per le costruzioni nuove, ma anche per la ristrutturazione di milioni di edifici esistenti per trasformarli in edifici ad alta efficienza energetica. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità.” Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: “Si parla molto dell’efficienza energetica degli edifici, ma dobbiamo guardare anche al quadro d’insieme. Una migliore informazione dei cittadini in merito alle prestazioni ambientali è un modo sicuro per migliorare le prestazioni complessive dei nostri edifici. Fa bene all’ambiente, alla salute dei cittadini e ai loro portafogli.” La costruzione, l’utilizzo e la demolizione degli immobili hanno spesso un notevole impatto sull’ambiente. Sebbene negli ultimi anni il settore dell’efficienza energetica nell’Unione europea abbia compiuto progressi notevoli, sono poche le informazioni disponibili in merito alle prestazioni ambientali complessive degli edifici. Alcune ricerche hanno dimostrato che il 79% dei nuclei familiari in tutta Europa vorrebbe poter tener conto degli aspetti ambientali nell’affitto o nell’acquisto di un immobile. Ciononostante, meno del 1% degli edifici in Europa è stato valutato sotto questo aspetto. Le proposte odierne consentirebbero ad architetti, fabbricanti di prodotti da costruzione, costruttori e a tutti coloro che vogliono affittare o acquistare un immobile l’accesso a informazioni di migliore qualità circa gli aspetti ambientali e sanitari coinvolti. Gli impatti ambientali delle diverse opzioni in materia di progettazione, costruzione, uso e demolizione potrebbero essere confrontati più facilmente, il che permetterebbe a sua volta di aumentare gli incentivi a favore degli edifici sostenibili in tutta l’Ue. A tal fine, in collaborazione con le parti interessate e le autorità nazionali, la Commissione elaborerà un quadro con un numero limitato di indicatori per valutare l’efficienza ambientale degli edifici. Lo scopo è fornire uno strumento che possa essere utilizzato in tutta Europa dai privati ma anche dalle autorità pubbliche. L’anno scorso da una consultazione pubblica è emerso che tale quadro costituirebbe un elemento importante per stimolare l’offerta e la domanda di edifici più rispettosi dell’ambiente. Saranno inoltre adottate misure per migliorare direttamente le prestazioni ambientali degli edifici. Le nuove proposte agevoleranno il riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione nonché il loro riutilizzo nella costruzione di nuovi edifici o nelle ristrutturazioni. Ciò significa che meno rifiuti finiranno nelle discariche e saranno necessari meno materiali vergini. Le iniziative, insieme alle comunicazioni sui rifiuti e l’economia circolare, l’occupazione verde e il piano d’azione verde per le Pmi, anch’esse pubblicate oggi dalla Commissione, promuovono una rinnovata agenda in materia di efficienza energetica per i prossimi anni. Prossime tappe - La prima serie di indicatori dovrebbe essere disponibile entro due o tre anni. In seguito, saranno raccolte informazioni che avranno un impatto graduale sugli edifici nuovi e ristrutturati. La Commissione incentiverà inoltre il mercato del riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione attraverso un maggiore sostegno ai progetti di ricerca e dimostrazione e una collaborazione più stretta con gli Stati membri, al fine di rendere il riciclaggio più interessante dal punto di vista economico. Contesto - La Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse, adottata nel 2011, ha mostrato come l’alimentazione, la mobilità e l’edilizia siano responsabili del 70-80% di tutti gli impatti ambientali nei paesi industrializzati. Essa conclude che è necessario integrare le strategie esistenti intese a promuovere l’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili negli edifici con strategie per promuovere l’efficienza delle risorse, che prendano in considerazione una serie più ampia di impatti ambientali durante il ciclo di vita degli edifici. Inoltre, tali strategie contribuirebbero a rendere più competitivo il settore edile e a sviluppare un parco immobiliare efficiente sotto il profilo delle risorse. La tabella di marcia definisce le tappe per il 2020 e delinea le azioni che saranno condotte dalla Commissione europea. Essa auspica inoltre una comunicazione sugli edifici sostenibili che contribuisca alla realizzazione delle tappe della tabella di marcia. L’iniziativa proporrà approcci volti al riconoscimento reciproco o all’armonizzazione dei diversi metodi di valutazione esistenti, anche al fine di renderli più funzionali e accessibili dal punto di vista economico per le imprese di costruzione, le compagnie di assicurazione e gli investitori. Ciò è in linea con la Strategia per la competitività sostenibile del settore delle costruzioni e delle sue imprese, che stabilisce azioni politiche fino al 2020 in materia di investimenti, capitale umano, requisiti ambientali, regolamentazione e accesso ai mercati.  
   
 

<<BACK