Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Venerdì 04 Luglio 2014
 
   
  GRANDE GUERRA: REDIPUGLIA, IL CONCERTO DI MUTI, NOTE VERDIANE

 
   
  Trieste - "Una continua lotta quasi fisica tra l´uomo e Dio, ....Un´opera complessa e terribile, soprattutto per i cantanti ai quali il compositore chiede da un lato una vocalità melodrammatica, dall´altro una attenzione liturgica alla parola e ai suoi significati". Così Riccardo Muti, in una intervista per il "suo"Ravenna Festival, parlava della Messa di Requiem di Verdi che il maestro ha scelto per il concerto del 6 luglio a Redipuglia, voluto e sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, a celebrare - a cent´anni di distanza - il ricordo dolente della Grande Guerra. Un video, online da oggi sulla web Tv della Regione (www.Regione.fvg.it  - Fvg.tv), attraverso le parole di Vincenzo Ninci, maestro di coro, organista e docente al Conservatorio di Ferrara, offre alcune chiavi di lettura del concerto. Direttore verdiano di lunga frequentazione, per Riccardo Muti quella di Verdi è una musica consolatoria e travolgente, àncora di salvezza e strumento di dialogo . E il Requiem, dice ancora Muti, diventa memoria e ricordo dei Caduti sepolti a Redipuglia e - insieme - messaggio di coesione e conciliazione tra popoli con religioni, culture ed ideologie diverse. Perché è proprio la musica che crea la possibilità di mettere insieme le persone con un "ponte di amicizia" che nasce sull´identità dei sentimenti. Il requiem, composizione per orchesta e coro, è una sorta di meditazione - religiosa o del tutto laica - sulla vita e sulla morte che esprime, attraverso la musica, il mondo interiore di chi la compone, fatto di ansia, di paura, di rassegnazione o disperazione, di ricerca di pace e di speranza. L´idea di scrivere una Messa pro defunctis era stata a lungo accarezzata da Verdi: nel 1868, per la scomparsa di Rossini (progetto che non si concretizza ma per il quale compone il Libera me Domine poi ripreso nel Requiem) e nel 1873 per la morte di Alessandro Manzoni. "Mi sembra - scriverà Verdi al suo editore Ricordi mentre lavora alla partitura - di essere diventato una persona seria, e di non comparire più come un pagliaccio dinanzi al pubblico, gridando: avanti, avanti, favorite!... Battendo il tamburo e la grancassa". Un anno dopo, a Milano, il 22 maggio, anniversario della morte dello scrittore, sarà Verdi stesso a dirigere il Requiem nella chiesa di San Marco: una prima esecuzione dove pretende ed ottiene, rompendo il divieto del "mulier taceat in ecclesia", che le coriste vengano ammesse a cantare in sede liturgica, in un luogo di culto. , dopo due esecuzione alla Scala, viene riproposta in una tournée europea di successo - dall´Opéra-comique di Parigi alla Royal Albert Hall a Londra. Preghiera laica o sorta di liturgia "civile", la Messa di Verdi sarà, come sottolineato dall´assessore regionale alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, "un momento di conoscenza e comprensione di una tragedia immane, in un luogo che ricorda morte e sofferenza. Sarà momento di coesione forte e di ulteriore riunificazione nel cuore di quella Mitteleuropa che 100 anni fu teatro di un conflitto che vide milioni di uomini contro".  
   
 

<<BACK