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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Luglio 2014
 
   
  INTERVENTO DEL 4 LUGLIO DEL PRESIDENTE BARROSO A SEGUITO DELLA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA CON LA PRESIDENZA ITALIANA DELL´UNIONE EUROPEA

 
   
  Roma, 7 luglio 2014 – “ Grazie, vi ringrazio molto. E ´davvero un piacere essere qui oggi in Italia. Vorrei ringraziare il Primo Ministro Renzi e il suo governo per la grande ospitalità - è davvero bello essere qui a Palazzo Madama il - e anche per la professionalità con cui la presidenza italiana hanno preparato questo semestre. Poiché sei stato così gentile da citare la mia esperienza a Firenze, permettetemi di fare un punto su questo. Prima di tutto, è vero che ho iniziato il mio viaggio di nozze nel 1980 a Firenze. Ero allora studente post-laurea presso l´Istituto universitario europeo di Firenze, ma non ero solo a Firenze. Poi ho viaggiato con la mia auto a Napoli, Roma e così via. Ma tengo un grande ricordo di Firenze, dove ho trascorso al momento quasi un mese con mia moglie e poi in tutta Italia, un paese che amo molto e ammiro. Se posso aggiungere qualcosa in più su Firenze Vorrei ringraziare il Primo Ministro Renzi, perché prima di essere Primo Ministro, come sindaco di Firenze, stava sviluppando intorno a Firenze un cluster europeo, sostenendo l´Istituto Universitario Europeo, che è la più importante europea istituto per l´apprendimento. E ho partecipato a tre o quattro del suo Stato degli interventi dell´Unione e ho intenzione di fare una confessione a voi, alla vostra presenza. Ricorda ciò che ho detto a voi nel 2010? Ho detto al Primo Ministro Renzi, all´epoca sindaco, ´avete intenzione di diventare Primo Ministro d´Italia´. Ho detto questo a voi e quando è diventato primo ministro e siete venuti a Bruxelles si detto ´eccomi´. Ti sto dicendo questo perché penso che si dovrebbe fidare la mia analisi politica e di giudizio, anche per gli obiettivi della Presidenza italiana. E poi devo dire che appoggiamo pienamente la Presidenza italiana, che ha stabilito una serie di obiettivi, che accogliamo con grande favore, vale a dire la necessità di una riforma, sia a casa che in seno all´Unione europea. E abbiamo bisogno di questo nuovo entusiasmo. Un entusiasmo che, per esempio, ieri, al Quirinale, ho visto da parte del Presidente Napolitano. E il commento tra me ei miei colleghi della Commissione era se ci sarebbe stato un problema per avere il Presidente della Commissione europea, chiedendo al Presidente Napolitano per diventare presidente della Commissione europea. Perché l´entusiasmo per l´Europa. E l´Italia, come membro fondatore, ha questo tipo di passione per l´Europa. L´ho visto nel discorso del Primo Ministro Renzi alcuni giorni fa a Strasburgo, al Parlamento europeo e c´era lo stesso entusiasmo, la stessa passione. Quello che voglio dire è che questo non è solo una dichiarazione politica. E ´un modo di lavorare. Abbiamo bisogno, a livello europeo, a lavorare insieme, le istituzioni europee ei governi europei. E ´un errore completo per pensare, come a volte succede, che possiamo avere successo con i politici nazionali, dando la colpa a Bruxelles, quando le cose non vanno bene nei loro paesi. E ´un errore. Al tempo stesso, è anche un errore a Bruxelles oa Strasburgo pensare che possiamo prendere decisioni senza tener conto delle reali vincoli di decisione politica nei nostri paesi, come sia difficile oggi per rispondere alle sfide che abbiamo in Europa in termini di disoccupazione, l´urgenza sociale che abbiamo in tanti nostri paesi. Così sto supplicando già da qualche tempo, non sempre con successo, devo dire, per la reale proprietà del progetto europeo, dai leader europei e, naturalmente, il Primo Ministro d´Italia, il Cancelliere della Germania o del Presidente della Francia sono leader europei. I leader europei non sono solo le istituzioni. Ho davvero con favore questo impegno del Primo Ministro Matteo Renzi per queste riforme. Durante i nostri colloqui mi ha raccontato dei suoi piani che ha per l´Italia, che sono molto in linea con le raccomandazioni specifiche per paese della Commissione europea. Ma voglio sottolineare questo: anche se non ci fosse Commissione europea, anche se non c´era dell´Unione europea, sono sicuro che l´Italia avrebbe dovuto fare questo tipo di riforme. Così non è perché l´Unione europea sta imponendo un qualche tipo di cose. Questo è un errore. E ´perché abbiamo bisogno, i nostri paesi hanno bisogno di diventare più competitiva. Nel 21 ° secolo della globalizzazione, con la sfida della globalizzazione nostri paesi hanno bisogno di diventare più competitiva e per questo hanno bisogno di mantenere il rigore fiscale. Hanno bisogno di promuovere questo tipo di riforma che il Primo Ministro Renzi coraggiosamente avviato. Ma anche abbiamo bisogno di fare investimenti. L´investimento è molto importante per l´Europa. Senza investimenti non ci sarà, naturalmente, non c´è crescita e senza crescita non avremo posti di lavoro. Quindi questa è la risposta, la Commissione europea sta sostenendo. Sono felice di vedere che abbiamo in Italia un paese forte come la pensano in termini di questa accento sugli investimenti e riforme. E vorrei che l´Italia e il Primo Ministro Renzi e il suo governo tutto il meglio, non solo durante questi sei mesi che sono molto importanti per l´Italia e per noi. Ma anche per il resto del mandato perché, come ho detto da alcuni anni, abbiamo bisogno di una forte Italia al centro di una forte Unione europea. Grazie.”  
   
 

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