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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Luglio 2014
 
   
  ROMA, CITTA’ METROPOLITA: OCCASIONE UNICA PER RIPENSARE TERRITORIO

 
   
  Roma, 14 luglio 2014 - In occasione dell’incontro, con i Sindaci dei comuni dell’area metropolitana di Roma e i Presidenti dei Municipi della Capitale, sul ‘Processo di attivazione della città metropolitana di Roma Capitale, che si e tenuto l’ 11 luglio in Campidoglio presso l’aula Giulio Cesare, il Presidente dell’Assemblea Capitolina ha inviato il seguente messaggio: “La realizzazione di Roma Città metropolitana sembra essere giunta, finalmente, al rush finale. Siamo alla fine di un percorso di modifica dell’ordinamento locale avviato con la legge 142 del 1990. Sono passati 24 anni da allora e siamo tutti consapevoli di aver accumulato un notevole ritardo rispetto ai nostri partner/competitor europei. Basti ricordare che Londra ha istituito la Greater London Authority nel 2000 suddividendo il proprio territorio in 33 distretti (la City ed i 32 London boroughs) con una popolazione che supera gli 8,2 milioni di abitanti. L’istituzione del Landes Berlin, cioè l’area metropolitana della Capitale tedesca è del 1995. Ha lo stesso status istituzionale degli altri land della Germania e suddivide la regione berlinese in 12 distretti con una popolazione di circa 3,5 milioni di abitanti. Il Metropoolregio Amsterdam, che include 2,5 milioni di abitanti, è stato istituito nel 2007, comprende 37 comuni oltre alla città di Amsterdam e parte delle province di North Holland e Flevoland. A Vienna lo Stadt-wien è uno dei 9 bundeslander, quindi una regione autonoma dotata di poteri legislativi e il sindaco è anche il governatore del Land viennese che comprende 23 distretti. La Comunità autonoma di Madrid coincide con la Capitale spagnola e la sua area di influenza è stata istituita nel 1983 e comprende ben 179 comuni per un totale di 6,5 milioni di abitanti. Parigi fu precursore del nuovo modello di governo metropolitano dal momento che l’Ile de France venne istituita nel 1976 e comprende tutta la regione parigina. E’ evidente che il tema del governo dei grandi agglomerati urbani ha assunto negli ultimi decenni una maggiore rilevanza in tutta Europa, soprattutto in coincidenza dello spopolamento delle arre rurali e dell’afflusso sempre più ampio di popolazione nei centri urbani. Le statistiche ci dicono che il 68% della popolazione dell’Unione Europea risiede attualmente in regioni metropolitane dove si generano più dei due terzi del Pil europeo. Fare rete, costruire interconnessioni tra comunità piccole e grandi, limitare le distanze spazio/temporali e mettere insieme saperi e laboriosità è l’orizzonte su cui si sviluppa la competitività globale. L’economica globale quindi ha come terreno privilegiato di interessi le grandi aree urbane. Lo sviluppo delle reti di collaborazione nelle aree metropolitane è la chiave di lettura della crescita economica delle grandi aree urbane nel mondo. La struttura della città metropolitana guarda con maggiore attenzione alla pianificazione strategica e agli attori territoriali e in modo funzionale alla dimensione del proprio territorio, superando quindi le frammentazioni attraverso l’agglomerazione produttiva e la cooperazione policentrica tra città, comunità o territori. Offre quindi soluzioni congiunte a problemi comuni. Sono dell’avviso che gli amministratori e la politica tutta dovrebbero concentrarsi maggiormente per favorire i legami settoriali fra università, attività industriali e di ricerca scientifica e la partecipazione delle Pmi. Non a caso la Commissione europea ha previsto, nella programmazione 2014-2020, un sostegno specifico riservato alle città e allo sviluppo urbano. In questo contesto l’ente locale, con l’attivazione della Città Metropolitana, assume un ruolo strategico centrale nel processo di coinvolgimento e di coordinamento di tutti attori locali per realizzare una visione di sviluppo unitario, condiviso e ordinato, attraverso una regia unica del sistema locale. La definizione delle priorità nel contesto metropolitano evitano il ‘processo spezzatino delle risorse’ e nel rispetto delle esigenze territoriali si può configurare uno sviluppo funzionale e infrastrutturale con ottimizzazione delle risorse disponibili e dei benefici per la comunità dell’area vasta a garanzia delle compatibilità e delle specificità. L’appuntamento per modernizzare il sistema degli enti locali e il loro rapporto con i cittadini e le imprese è ora alla nostra portata. E’ una occasione che non possiamo perdere, non tanto perché ce lo impone il legislatore, ma perché c’è un processo internazionale, come ho evidenziato, già in fase avanzata e che coinvolge tutte le grandi aeree urbane e da cui rischiamo di rimanere esclusi. E’ necessaria quindi una opera informativa e di confronto serrato per superare resistenze, sospetto e diffidenze sia tra i cittadini che negli amministratori locali. Da più parti, nei confronti della Capitale, avanza la percezione di un pachiderma che schiaccia le realtà territoriali più piccole. E’ uno schema riduttivo che non tiene conto del dinamismo delle realtà più piccole che possono trasmettere a Roma un impulso di iniziative e di innovazione che spesso la Capitale è incapace di intercettare. In questo scambio anche la qualità dei servizi deve essere rispondente alla nuova realtà territoriale, uniformando l’offerta in tutto il territorio della Città Metropolitana. E’ una possibilità reale determinata da una migliore organizzazione che su vasta scala genera risparmi che possono essere reinvestiti ad esempio sui trasporti, sui servizi alla persona e sulla tutela ambientale e che si possono avvalere anche dei programmi Ue sulle aree urbane. La stagione dettata dal proverbio ‘Ognuno per sé e Dio per tutti’, che ha contrassegnato per decenni le amministrazioni comunali si è definitivamente conclusa anche per Roma. Oggi la necessità di maggiore efficienza ed economicità ci costringe a ripensare l’offerta dei servizi ai cittadini sull’area vasta. Siamo di fronte ad un fattore di riorganizzazione e crescita in cui si materializza l’opportunità di ripensare il territorio. In questo senso è auspicabile rafforzare il mandato degli eletti anche attraverso l’elezione diretta dei rappresentanti, cui è affidato il compito di avviare e sviluppare la Città Metropolitana. Sono convinto che la nuova istituzione potrà riaccendere le speranze di una economia locale attualmente ancora troppo debole per affrontare le sfide della competizione globale.” Il Presidente dell’Assemblea Capitolina Mirko Coratti  
   
 

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